«Affari e politica», revocati i domiciliari a sei indagati
Sono il commercialista Peter Hager, l’imprenditore Paolo Signoretti, gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani, il sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi e Daniela Eisenstecken
A metà dicembre il Tribunale del Riesame aveva confermato tutte le misure restrittive a carico dei principali indagati.
Aveva concesso la riduzione della restrizione alla sindaca Santi e al giornalista Barzon, sostanzialmente perché avevano risposto alle domante poste in sede di interrogatorio di garanzia.
Agli altri, che si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, erano stati confermati gli arresti domiciliari.
Questi ultimi avevano annunciato il ricorso, ma dato che le motivazioni sarebbero state depositate solo 45 giorni dopo, hanno potuto presentarlo solo in questi giorni.
La Procura, senza modificare la propria opinione sul «metodo mafioso», ha espresso il proprio parere favorevole e così il GIP ha disposto la revoca delle misure domiciliari nei confronti di sei indagati.
La misura cautelare è stata quindi riformata con l'obbligo di dimora per il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, per l'imprenditore trentino Paolo Signoretti, per gli architetti altoatesini Fabio Rossa e Andrea Saccani, per l'ex senatore e sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi, e per la funzionaria del Comune di Bolzano, Daniela Eisenstecken.
René Benko è il sesto indagato che potrebbe beneficiare della riduzione della misura, ma è in carcere a Vienna su richiesta della magistratura austriaca per altre ipotesi di reati.