A Luserna l’incontro con la minoranza linguistica cimbra

Focus sulla tutela: in primo piano oriundi e modello altoatesino

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Elaborare strategie comuni a tutela della minoranza cimbra, a partire da un maggiore riconoscimento del patentino come già avviene in Alto Adige; individuare un supporto scolastico più completo, che va a colmare il vuoto oggi presente nella scuola secondaria; intercettare le possibilità che offre l’intelligenza artificiale per aprire sportelli linguistici di traduzione degli atti pubblici.
E ancora: favorire gli scambi tra scuole per condividere non solo didattica e progetti, ma per far conoscere agli studenti le diverse realtà del territorio.

Questi alcuni dei punti toccati nell’incontro che si è tenuto oggi, presso l’Istituto Cimbro di Luserna, tra i rappresentanti istituzionali del territorio di minoranza e i rappresentanti provinciali e regionali di competenza.
Un dialogo che ha smosso tematiche e aspetti per lo sviluppo della tutela dei cimbri, la più piccola delle tre minoranze linguistiche presenti sul territorio trentino (le altre due sono i ladini e i mocheni).
Oggi, è stato ricordato, sono poco più di 1.000 i cimbri abitanti in Trentino, 270 i residenti a Luserna – cuore pulsante della comunità cimbra – dei quali il 100% comprende perfettamente l’antica lingua medio alta tedesca, il 70% la parla attivamente.
 
Il rischio, però, è quello di guardare a una «minoranza a tempo determinato».
A partecipare all’incontro, il presidente del Consiglio Provinciale, Claudio Soini; l’Autorità per le Minoranze linguistiche, con la presidente Katia Vasselai, il rappresentante della comunità cimbra, e moderatore dell’incontro, Matteo Nicolussi Castellan, Chiara Pallaoro; i consiglieri Francesca Parolari, Franscesco Vaduga, Walter Kaswalder, Luca Guglielmi. E ancora: Monica Predazza, presidente dell’Istituto Cimbro, Willy Nicolussi Paolaz, direttore dell’Istituto Cimbro; Giuseppe Ferrandi, presidente del comitato scientifico dell’Istituto Cimbro; Nerio Giovanazzi, commissario Comune di Luserna; la dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Folgaria Lavarone Luserna, Roberta Bisoffi; Elisabetta Sovilla del Servizio minoranze linguistiche e relazioni esterne della Provincia autonoma di Trento; il presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri.
 
Claudio Soini: «Mi fa particolarmente piacere essere qui a Luserna.
«Siamo al terzo degli incontri con le minoranze sul territorio con l’obiettivo di condividere opinioni, verificare i risultati raggiunti, fare il punto della situazione, intercettare nuove esigenze.»
Da dove partire quindi per tutelare la comunità di minoranza linguistica più piccola del Trentino?
Monica Predazza, presidente dell’Istituto Cimbro, le idee chiare le ha e, per scongiurare il rischio di una «minoranza a tempo determinato» guarda al modello altoatesino e anche agli oriundi, ovvero ai cimbri che non vivono a Luserna.
«La prima offerta di crescita deve considerare il recupero di affezione degli oriundi. Lo spopolamento deve trasformarsi in un’opportunità di crescita.»
 
Da qui alcune soluzioni come i corsi on line e un maggiore riconoscimento delle certificazioni.
«È impensabile motivare i giovani a fare il patentino a meno che non ci sia possibilità di un riconoscimento generale e diffuso come in Alto Adige», – ha sottolineato Predazza.
Altra attenzione particolare è stata riservata all’insegnamento della lingua nelle scuole. Se nella fascia 0-6, pur con problemi di stabilizzazione di personale, il livello è buono, più problematica diventa la situazione con l’innalzamento dell’età scolastica.
Alle elementari da settembre partirà un’attività di aiuto compiti, alle medie manca il personale, alle superiori si stanno valutando dei corsi di lingua.
 
Di valorizzazione culturale ha quindi parlato Giuseppe Ferrandi:
«Non può esserci una comunità non in salute a tutelare la dimensione linguistica. Rischiamo di perdere una grande occasione come sistema trentino se non riusciamo a cogliere l’apporto che le minoranze danno.»
Sui servizi si è soffermato Nerio Giovanazzi: «Abbiamo favorito il trasporto degli studenti e stiamo ragionando per istituire uno sportello linguistico di traduzione degli atti pubblici».
 
Ad intervenire anche i consiglieri provinciali.
Per Valduga, «serve agire su più fronti: lingua, cultura, capacità di autogoverno e rappresentanza, servizi»; Kaswalder ha evidenziato come negli anni sia aumentata la sensibilità politica nei confronti delle minoranze, «quest’anno alle elezioni comunali le schede elettorali saranno anche in mocheno»; Parolari ha chiesto che percezione si ha sul territorio degli interventi di ripopolamento, rilevando che non sono destinati agli oriundi; Guglielmi si è soffermato sull’importanza di snellire le procedure per incentivare le risorse, anticipando che Luserna diventerà tappa della Giornata degli Accademici della Toponomastica in un convegno che si terrà il prossimo 2 e 3 luglio.