Giuliano Gemma è morto in un incidente stradale a Cerveteri

L’attore, 75 anni, era divenuto famoso nel periodo d’oro del western all’Italiana

Avevo conosciuto Giuliano Gemma una trentina d'anni fa, quando frequentava Arco per rimettersi in salute dopo una stagione di intenso lavoro cinematografico.
Lo avevo portato a visitare alcune cantine del Trentino meridionale, tra le quali la Cantina sociale di Mori. Aveva assaggiato il müller thurgau e se ne era innamorato al punto che quando andai a trovarlo a Roma mi portò al ristorante Antica Pesa, vicino alla sua casa in Trastevere, dove mi fece vendere un vagone di bottiglie della cantina moriana, tanto per essere sicuro di trovarlo quando ne aveva voglia.
Era un uomo tranquillo e amava la natura, le tradizioni culinarie laziali, il clima dei Castelli Romani (aveva una casa a Marino).
Gli piaceva parlare del cinema, dei suoi trascorsi nel mondo del circo, dei suoi amici, delle serate trascorse come tutti.   
Insomma non era un divo ma un personaggio che aveva colto il momento d’oro del western all’italiana, senza per questo montarsi la testa.  
Non lo incontravo da anni, ormai, ma mi mancherà lo stesso come il periodo della vita e del cinema che lui rappresentava e che che continuerà a rappresentare. 
G. de Mozzi

Giuliano Gemma aveva 75 anni, essendo nato il 2 settembre 1938 a Roma.
Arriva al cinema giovanissimo, dapprima come stuntman per le sue doti atletiche, ben presto Dino Risi lo prende per un piccolo ruolo accanto ad Alberto Sordi in Venezia, la luna e tu.
Poco dopo William Wyler lo nota a Cinecittà e lo sceglie per il ruolo di un centurione nel kolossal Ben-Hur, comparsata che gli servirà da vero trampolino di lancio nel cinema.
Svolge il servizio di leva come vigile del fuoco e in quel periodo Duccio Tessari lo vuole per interpretare da protagonista il biondissimo Krios in Arrivano i titani, pellicola di grandissimo successo commerciale anche all'estero che tratta con ironia il genere mitologico.
 
È un generale garibaldino nel Gattopardo di Luchino Visconti, seguono numerosi film di grande successo come Angelica e Angelica alla corte del re.
Dopo arriva il filone spaghetti western che lo consacra divo, facendo grandi incassi al botteghino (con pellicole di genere firmate da Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci) Una pistola per Ringo, Il ritorno di Ringo, Adiós Gringo, Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta, Per pochi dollari ancora e I giorni dell'ira.
In alcune pellicole utilizza lo pseudonimo di Montgomery Wood.
Con Bud Spencer è in coppia in Anche gli angeli mangiano fagioli; torna poi sul genere in coppia con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro.
Ha interpretato Robin Hood in L'arciere di Sherwood e un primitivo in Quando le donne avevano la coda.
 
Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, assieme all'altrettanto significativa parte in Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporrà per ruoli drammatici.
Negli anni 1980 prese invece parte a Tenebre di Dario Argento e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, film originariamente pensato per la tv.
 
Dalla fine degli anni ottanta ad oggi ha lavorato soprattutto in produzioni televisive.
Dopo aver interpretato oltre cento film, ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d'oro, il Nastro d'argento e per tre volte il Premio De Sica.
Giuliano Gemma muore il 1° ottobre 2013 in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Cerveteri, nei pressi di Roma.
 
Si ringrazia Wikipedia dalla quale abbiamo attinto foto e informazioni.