Intervista all’avvocato Natale Callipari – Di Nadia Clementi
Gli abbiamo chiesto di spiegarci l’importanza del «Consenso Informato» negli Interventi di Ginecologia Oncologica
L’avvocato Natale Callipari.
Nel contesto della sanità moderna, il «Consenso Informato» è un elemento cardine della relazione tra medico e paziente, assicura che le decisioni terapeutiche siano prese in modo consapevole e volontario.
Questo aspetto assume un'importanza ancora maggiore nel campo della ginecologia oncologica, dove le scelte mediche possono avere profonde ripercussioni sulla qualità della vita e sulla sfera personale dei pazienti.
Per approfondire questo tema cruciale, abbiamo intervistato l'avvocato Natale Callipari (vedi), esperto in diritto sanitario, che ci ha offerto una panoramica dettagliata sulla Legge 22 dicembre 2017, n. 219, nota come «Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento». Durante l'intervista, l'avv. Callipari ha illustrato i principali aspetti della normativa, le sue implicazioni pratiche e le conseguenze legali derivanti dalla mancata acquisizione di un valido consenso informato, con un focus particolare sugli interventi di ginecologia oncologica.
L’Avvocato Natale Callipari ha fondato nel 1980 lo Studio Legale Callipari, con sede principale a Verona.
Opera sull'intero territorio nazionale avvalendosi della collaborazione di numerosi professionisti interni ed esterni, così da poter affrontare efficacemente ogni questione giuridica proposta.
Lo Studio Legale Callipari offre consulenza legale multisettoriale ed assistenza giudiziaria a privati ed imprese.
Avvocato Callipari, la Legge 219/2017 ha portato significativi cambiamenti nella tutela dei diritti dei pazienti, specialmente riguardo al consenso informato. Quali sono gli aspetti più rilevanti di questa normativa?
≪La Legge 219/2017 rappresenta un punto di svolta nella regolamentazione del rapporto medico-paziente e nella tutela dei diritti umani e della libertà personale del paziente.
«Questa normativa, ispirata dalle più ampie norme programmatiche della Carta Costituzionale, sancisce il diritto all'autodeterminazione del paziente, strettamente collegato alla libertà personale e alla dignità umana.
«In particolare, l'articolo 32 della Costituzione Italiana prevede che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti", e la definizione di salute dell'OMS come "una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l'assenza di malattia o infermità" ha ulteriormente ampliato la portata del diritto alla salute.≫
Come si declina il diritto all'autodeterminazione del paziente nella pratica medica, e quali requisiti deve soddisfare il consenso informato?
≪Il diritto all'autodeterminazione consente al paziente di prendere decisioni riguardo al proprio corpo e alla propria salute, includendo la possibilità di accettare o rifiutare trattamenti sanitari, ritardarne l'esecuzione o scegliere dove e da chi essere trattato.
«Affinché il paziente possa esprimere una scelta libera e consapevole, deve essere adeguatamente informato sul trattamento sanitario cui si sottoporrà. La Legge 219/2017 specifica che l'informazione deve essere chiara, comprensibile e adeguata alla capacità di comprensione del paziente.
«Il consenso informato deve essere consapevole, personale, specifico, manifesto, preventivo e attuale, revocabile e razionale.≫
Quali sono le conseguenze giuridiche della mancata acquisizione di un valido consenso informato?
≪La mancata acquisizione di un valido consenso informato può comportare responsabilità sia civili che penali per il professionista sanitario.
«Dal punto di vista civile, la responsabilità è regolata principalmente dagli articoli 1218 e 2043 del Codice Civile, oltre che dalla Legge 24/2017, conosciuta come Legge Gelli-Bianco.
«Per quanto riguarda la responsabilità penale, essa può sorgere in caso di violazione degli articoli 589 e 590 del Codice Penale, rubricati rispettivamente omicidio colposo e lesioni personali colpose, nonché dell'articolo 590-sexies c.p. (introdotto dalla Legge Gelli-Bianco).≫
In che modo il consenso informato assume una particolare rilevanza negli interventi di ginecologia oncologica?
≪Nel campo della ginecologia oncologica, le decisioni terapeutiche possono avere profonde implicazioni sulla qualità della vita e sulla sfera personale e familiare dei pazienti.
«Per questo motivo, il consenso informato deve includere informazioni dettagliate su diagnosi e prognosi, opzioni terapeutiche, procedura e modalità di esecuzione, possibili esiti e complicanze, decorso post-operatorio e impatto degli esiti dell’intervento sulla vita quotidiana.
«La comunicazione deve essere altamente personalizzata, tenendo conto della condizione psicologica e delle specifiche esigenze del paziente, utilizzando un linguaggio chiaro e comprensibile e instaurando un clima di fiducia e collaborazione.≫
Quali sono le sfide principali per i professionisti sanitari nel garantire un valido consenso informato?
≪La sfida principale è mantenere un equilibrio tra l'informazione esaustiva e la sensibilità nei confronti del paziente.
«È essenziale che ogni decisione terapeutica sia il risultato di una scelta realmente consapevole e condivisa. Inoltre, particolare attenzione deve essere posta al diritto della paziente di revocare il consenso in qualsiasi momento, diritto che deve essere chiaramente comunicato e garantito.»
In conclusione, quali sono i principi fondamentali che devono guidare la pratica medica nel contesto del consenso informato?
≪I principi fondamentali sono l'autodeterminazione, la dignità e la volontarietà. La Legge 219/2017 ha rafforzato questi principi, garantendo che le decisioni sanitarie siano prese in modo consapevole e volontario, proteggendo al contempo il diritto alla salute.
«In ambito sanitario, e in particolare negli interventi di ginecologia oncologica, il consenso informato richiede una comunicazione chiara, dettagliata e personalizzata, che tenga conto delle specifiche condizioni e delle esigenze delle pazienti.≫
Nadia Clementi – [email protected]