Fare lo smart working tranquillamente
Quale connessione occorre e quali aziende lo praticano ancora
Lo smart working oggi è una modalità lavorativa accettata da più aziende. Sebbene il periodo della pandemia, che l’ha imposto sia lontano, ancora questo tipo di situazione lavorativa viene proposta ai dipendenti, magari in una modalità mista che alterna la presenza in office al lavoro da casa.
In quest’ultimo anno per lavorare in modalità remota occorre che ci sia un accordo privato con il datore di lavoro, dal momento che il Governo ha deciso di non imporne più l’uso a partire dallo scorso aprile, come specificato in questa notizia.
Ad ogni modo sia che ci siano accordi privati o che l’azienda propenda per tutelare alcuni lavoratori, specie quelli con figli o fragili, per poter lavorare bene dalla propria scrivania occorre un’ottima connessione.
Caratteristiche di connessione perfetto per lo smart working
Ma non tutti sanno che non occorre per forza che nella zona in cui si vive ci sia la fibra. Infatti sul mercato odierno ci sono pacchetti di modem e ADSL che possono garantire un’efficiente connessione per svolgere il proprio lavoro da remoto.
Quali caratteristiche occorrono per fare smartworking? Possiamo dire che non servono certo quelle caratteristiche di velocità e potenza, che magari sono strettamente necessarie per giocare online.
Per cui basta cercare l’offerta adsl più conveniente sul web e si riesce benissimo ad eseguire l’operatività completa richiesta. Questa, oggi come oggi, è composta di gestione di ticket o email, navigazione sul web, videocall ed eventuale streaming in definizione più che accettabile.
Sono tutte attività, che richiedono una velocità di download che va da un minimo di 1 fino a un massimo di 5 Mbps. Anche se si consiglia sempre di arrivare almeno a 10. Per questo, se la propria zona di residenza non è coperta da una fibra potente, comunque si può avere una connessione ADSL, che garantisce lo stesso un buon rendimento.
Come lavorare in modo ottimale in smart working
È bene ricordare inoltre, che bisogna trovare anche delle soluzioni non troppo onerose per quanto riguarda i costi di elettricità, perché quasi nessuna azienda riconosce dei bonus di cashback per i dipendenti in smart.
Naturalmente le caratteristiche presentate sono sufficienti, se si lavora collegando un tablet e un PC, mentre se i dispositivi collegati sono molteplici o si potenzia la connessione o si setta il modem, in modo tale che un maggior pacchetto di dati vada verso uno specifico dispositivo.
Oppure un’altra soluzione possibile è quella di evitare la connessione Wi-Fi e di utilizzare un cavo LAN, che trasmette con maggior velocità e in modo più diretto la connessione. Se purtroppo non c’è più un cavo di rete in casa, allora questi consigli sul risparmio energetico possono essere molto d’aiuto.
Quali professioni lavorano ancora da remoto
Il lavoro in smart poi è sempre più richiesto, nella modalità per esempio del telelavoro, per consentire alle aziende di poter sfruttare le potenzialità di un telemarketing ben fatto per acquistare nuovi customers. Un altro settore, dove lo smart resiste ancora è quello dell’assistenza clienti sia nell’ambito delle chiamate inbound e sia in quelle outbound.
Così come, con meno frequenza, persiste nell’ambito commerciale, poiché grazie a videocall e presentazioni online è possibile ancora convincere i propri clienti. Forte è anche la presenza di webmaster, copywriter e social media manager.
Così come resiste a sorpresa nell’ambito delle lezioni private online e nelle sedute di psicologia o di consulenza.