È possibile che l’Italia invii in Libia 900 soldati
Se ne è parlato al vertice dei G5 a Hannover su richiesta del premier libico Fayez Serraj
La richiesta è partita direttamente dal premier libico Fayez Serraj che ha parlato al telefono con il premier Matteo Renzi prima che partisse per Hannover, dove si è incontrato con Obama, Merkel, Cameron e Hollande.
Un vertice improvvisato, quello del 5G di Hannover, ma pur sempre importante per un sacco di problematiche scottanti.
In effetti si è parlato anche del Brennero, sul cui argomento Renzi avrebbe ottenuto l’appoggio nella protesta formale contro Vienna.
Ma per restare in tema, l’ipotesi formulata dal premier Serraj consiste nell’invio di truppe terrestri a protezione dei giacimenti petroliferi, sempre più insidiati dalle bande dell’ISIS (e non solo).
La missione, nel caso l’Onu la approvasse, sarebbe affidata all’Italia per una serie di motivi.
Il primo è che l’Italia è il paese europeo con maggiori interessi in comune con la Libia, che si trova vicinissima sull’altra sponda del Mediterraneo.
Il secondo è che assecondare la Libia potrebbe condurre a una soluzione mediata alle grandi migrazioni che si stanno accumulando nel Nord Africa dopo l'accordo stretto con la Turchia.
Ma l’aspetto politicamente più importante sta nel fatto che la Russia vede positivamente solo l’Italia in una possibile operazione militare in Libia. Abbiamo dimostrato capacità e soprattutto il buonsenso di non aver approvato la caduta del regime di Gheddafi.
La missione, in termini di soldati, non sarebbe solo italiana. La guida del contingente sarebbe certamente nostra per i motivi che abbiamo visto, ma vi sono tanti paesi anche extraeuropei che si sono dichiarati disponibili a inviare propri soldati.
Come abbiamo scritto più volte, il COI (Comando Operativo Interforze) ha da tempo predisposto un piano di intervento in modo da non far trovare impreparata la Difesa nel caso di un’operazione in Libia.
Secondo gli sviluppi che l’ipotesi sta prendendo, i piani prevederebbero l’impiego di carabinieri che dovrebbero addestrare le forze armate libiche.
Ma la portante della missione sarebbe comunque dell’Esercito, che da tempo sta addestrando uomini per quel preciso teatro operativo.