L'Occidente e la cultura islamica che negano l'esistenza della Shoah
«Se per portare aiuto ai popoli islamici dobbiamo negare la verità storica, allora siamo arrivati alla "carità pelosa" di Donna Prassede»
Il fatto che il presidente iraniano
Ahmadinejad abbia partecipato attivamente a un convegno
internazionale indetto per dimostrare che l'olocausto degli ebrei
operato dai nazisti fino alla caduta del Terzo Reich è una balla
messa in piedi dagli stessi ebrei, ci ha spinti a inquadrare meglio
la problematica affinché la gente si renda conto di che cosa sta
accadendo in una vastissima parte del mondo.
Per un europeo nato nella seconda metà del '900, non ci sono dubbi.
E' da allora che cronisti e storici ci fanno pesare la "scioà" come
se in qualche modo fosse stata responsabilità anche di chi al tempo
non era ancora nato. Abbiamo letto innumerevoli libri, visitato
svariate mostre fotografiche, assistito a terribili documentari e
visto decine di film che raccontavano e documentavano l'irrazionale
logica della mente umana che era arrivata a pianificare lo
sterminio di un intero popolo. Abbiamo seguito la caccia fatta da
Simon Wiesenthal ai criminali nazisti e siamo perfino andati in
pellegrinaggio nei vari campi di sterminio per "toccare con mano"
la vergogna. Ogni volta la domanda che ci facevamo senza darci una
risposta era sempre la stessa: «perché?».
Insomma, in un modo o nell'altro, ad un europeo non verrà mai meno
la memoria di quanto sia accaduto nel continente più progredito del
mondo, al punto che paesi come l'Austria oggi puniscono severamente
la negazione stessa dell'esistenza dell'olocausto. Se Ahmadinejad
avesse parlato a Vienna, sarebbe finito sotto processo. Insomma, lo
sterminio di sei milioni di ebrei è una macchia che l'Europa non
cancellerà mai del tutto.
Per questa stessa ragione, però, ci siamo stupiti quando abbiamo
visto che la portante culturale del bel paese, l'Italia, ha provato
ad impedire che venisse ricordato l'olocausto degli italiani uccisi
nelle "Foibe", al punto che la pubblica opinione ha fatto fatica ad
accettare l'idea stessa che le foibe siano esistite davvero. Ma
come, ci eravamo domandati su questo stesso giornale qualche mese
fa, ci sono delitti contro l'umanità di serie A e di serie B? Per
quanto riguarda la grandezza dei numeri, forse non c'è paragone, ma
per quanto concerne la violazione dei diritti dell'Umanità, si
tratta dello stesso medesimo vergognoso disegno genocida. Meno
ancora si è saputo sul genocidio degli Armeni in Turchia, e nulla
si sarebbe saputo dei Curdi se la guerra all'Iraq non avesse
portato Saddam davanti a un tribunale. Vergognoso che si prenda
atto con sostanziale indifferenza del genocidio del Ruanda, e
penosa la constatazione che la pulizia etnica nell'ex Jugoslavia
sia ormai un ricordo sulla via del tramonto.
Ma la reiterata affermazione islamica per cui lo sterminio degli
ebrei sarebbe stata pura invenzione dei sionisti, è di per sé un
delitto contro l'umanità. A fronte di circa 25 milioni di ebrei in
tutto il pianeta, il mondo islamico è composto da un miliardo e
mezzo di persone, dalla cui istruzione e dalla cui cultura hanno
deliberatamente cancellato il genocidio operato da Hitler da
qualsiasi fonte di informazione e di comunicazione. Dal Sudan al
Pakistan, dall'Arabia al Marocco, dall'Algeria alla Somalia,
dall'Egitto all'Indonesia, nessun cittadino sa che non più tardi di
60 anni fa sono stati sterminati sistematicamente milioni di ebrei.
Per contro, fin dai primi libri di scuola si parla degli ebrei come
vera colpa di tutti i mali del mondo, nessuna fonte ufficiale e
ufficiosa dà atto della realtà storica della scioà, ed è
espressamente vietato prendere le difese di una qualsivoglia
posizione possibilista con Israele.
Premesso questo, è ben comprensibile come abbia fatto Ahmadinejad a
partecipare ufficialmente al convegno sull'insussistenza del
genocidio di giudei avvenuto nei lager.
Ma quello che più infastidisce è il sapere che perfino le
organizzazioni umanitarie dell'Onu evitano di affrontare
l'argomento della scioà quando si trovano ad operare nei paesi
islamici. Se la verità storica è quella che conosciamo, che è la
stessa che è stata registrata anche dalle Nazioni Unite, non si può
accettare che nel nome della filantropia si debba ignorare
l'olocausto degli Ebrei.
Abbiamo modificato il simbolo della Croce Rossa per soccorrere i
musulmani bisognosi.
Per favore, evitiamo almeno di
negare la verità storica solo per non entrare in contrasto con la
cultura forviante del popolo islamico.
Dare loro ragione solo per poterli aiutare, sarebbe solo la carità
pelosa di Donna Prassede nei Promessi Sposi.