«Un mondo sognato» di Aldo Pancheri – Di Daniela Larentis
Venerdì 14 giugno al Grand Hotel Trento, l’inaugurazione della mostra dedicata all’artista ideatore del Movimento Arte Timbrica, curata da Nicola Cicchelli
L'artista Aldo Pancheri con il curatore della mostra Nicola Cicchelli.
Nell’affascinante ambientazione del Grand Hotel Trento, venerdì 14 giugno alle ore 18.00, verrà inaugurata l'esposizione «Un mondo sognato» dedicata al pittore Aldo Pancheri.
La mostra, curata e allestita da Nicola Cicchelli, sarà aperta al pubblico fino a fine settembre 2024. Le sale ospiteranno lavori che spaziano dagli anni '60 fino ai giorni nostri, offrendo una panoramica esaustiva dell'evoluzione artistica di Pancheri.
Verranno esposte una ventina di tele, realizzate con tecniche miste, tra cui due opere storiche degli anni '70.
Dopo la pandemia, l'artista ha attraversato un periodo difficile, ma non ha mai smesso di dipingere, trovando nella pittura il suo rifugio, il suo «pensiero felice».
La carriera di Aldo Pancheri è caratterizzata da una continua evoluzione stilistica: dall'informale all'astratto geometrico, fino al figurativo, interpretato in senso multimediale.
Ha iniziato con la pittura ad olio su tela per poi sperimentare con pigmenti minerali, pastelli, colori e paste acriliche.
Le prime opere di Pancheri vennero commentate dal poeta Alfonso Gatto in occasione della sua prima esposizione alla Sala degli Specchi di Trento, quando aveva appena 13 anni.
Il pittore conta all’attivo numerosissime esposizioni.
L'ultima volta che ha esposto al Grand Hotel Trento è stato nel settembre 2020, a un anno di distanza dalla mostra «Viaggio nel colore e nel segno» allestita a Palazzo delle Albere, Trento, curata da Waimer Perinelli, con presentazione critica di Annachiara Marangoni (allestimento di Nicola Cicchelli).
La mostra era dedicata a due importanti artisti del panorama trentino: Renato Pancheri, a dieci anni dalla sua scomparsa, e allo stesso Aldo Pancheri, figlio di Renato.
La famiglia Pancheri è una famiglia di noti pittori. Gino, Renato e Aldo Pancheri, fratelli i primi due, dei quali Aldo è rispettivamente nipote e figlio. Gino Pancheri morì a seguito del bombardamento di Trento del 2 settembre 1943.
A tutti e tre, la Galleria Civica di Trento dedicò anni fa una prestigiosa mostra accompagnata da un esaustivo catalogo (nel 1989 a Gino Pancheri, nel 1993 a Renato e Aldo).
Risale al 1990 la mostra dal titolo «I Pancheri: una casa di pittori», organizzata a Milano presso Palazzo della Permanente.
Aldo Pancheri ha mantenuto il forte legame con le sue radici in questi lunghi anni di intensa e incessante attività.
Per lui, uno dei momenti più belli da ricordare della sua carriera è stato la vittoria del premio Diomira a Milano, con esposizione delle sue opere al Castello Sforzesco, dove sono tuttora conservate.
Alcune brevi note biografiche
Aldo Pancheri, artista trentino di adozione milanese, ha respirato l’arte fin da bambino e, da giovane, ha sviluppato il suo talento innato ricevendo le prime gratificazioni.
Appena tredicenne, è stato presentato da Alfonso Gatto in un’esposizione personale alla Sala degli Specchi di Trento (nel 1954).
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna nella scuola di Virgilio Guidi e ha collezionato una serie di importanti premi (il primo premio Diomira nella X edizione e due secondi premi al San Fedele, a Milano).
Ha insegnato disegno architettonico e ornamentale a Trento, città in cui per un anno ha condiviso l’atelier con il pittore Aldo Schmid.
Negli anni '70 si è trasferito a Milano, dove è entrato in amicizia con l’architetto Luciano Baldessari, artista di fama internazionale, il quale lo ha introdotto nell’articolato mondo dei collezionisti e degli amici dell’ambiente artistico.
Ha esposto a Venezia alla galleria «Il Traghetto» e Gianni De Marco è diventato il suo gallerista.
Negli anni '80 ha collaborato con lo stampatore Giorgio Upiglio in tecniche sperimentali con composti plastici di sua invenzione.
Fra i molti critici che hanno parlato della sua opera ricordiamo Gabriella Belli, Roberto Senesi, Giorgio Mascherpa, Marco Valsecchi, Elena Pontiggia, Claudio Cerritelli e l’artista Sergio Dangelo.
Nel 2014 ha dato vita al «Movimento Arte Timbrica», risultato di molti anni di espressività nell’ambito della pittura segnica.
Sue opere si trovano in prestigiose gallerie e sedi istituzionali, sia in Italia che all’estero.
Come abbiamo in altre occasioni ricordato, nell’Arte Timbrica è essenziale il segno, in quanto, come ha affermato lo stesso Pancheri, «ogni artista, inventando una propria matrice timbrica, costruisce un proprio stilema, che può essere usato più volte, ma che per via della manualità che lo contraddistingue nessuna volta allo stesso modo».
Ha scritto di lui Claudio Cerritelli nella premessa critica del catalogo «Viaggio nella metamorfosi»:
«Seguendo le differenti stagioni della sua ricerca espressiva si avverte un continuo oscillare tra la memoria della natura e il desiderio di fissare le traiettorie mutevoli dell’immaginazione, congiungendo opposte atmosfere dello sguardo, fluidi bagliori del colore e misurate ambivalenze del segno.»
In luglio esporrà le sue opere a Milano, nella storica libreria Bocca, con cui collabora da tanti anni. Un altro appuntamento da non perdere.
Daniela Larentis – [email protected]