Giovani in azione: Alberto Parisi – Di Astrid Panizza
A 25 anni è titolare della storica pescheria roveretana Tognotti e offre ai suoi clienti non solo pesce fresco ma anche gastronomia
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Ci sono lavori che rappresentano un'eredità importante, tramandati di padre in figlio con la stessa impronta, ma che diventano un po' più moderni con il passare degli anni e delle generazioni.
La storia che raccontiamo oggi segue questa filosofia, ma in questo caso il passaggio generazionale è per lo meno curioso in quanto è avvenuto tra una nonna e il fidanzato di sua nipote.
Alberto Parisi è un giovane imprenditore di Rovereto, classe 1995, che gradualmente si è appassionato al suo lavoro, subentrando nella gestione della storica pescheria Tognotti, presente in città sin dal 1962.
Dal 2011 ha cominciato a lavorare nei ritagli di tempo concessi dalla scuola superiore che ancora frequentava, per dare una mano alla titolare, la signora Fulvia, nonna della sua ragazza.
«Finita la scuola, mi sono trovato a dover scegliere se continuare con il lavoro in pescheria, oppure seguire un'altra strada, – ci racconta Alberto. – È facile intuire quale fu allora la mia decisione, che comunque presi in maniera naturale, quasi a completamento di un percorso già segnato.
«Diventai così a tutti gli effetti un dipendente della pescheria e nel 2017, quando la signora Fulvia andò in pensione, la gestione passò a me che poco dopo decisi di assumere altri collaboratori.»
Capesante.
Come si articola una tua giornata di lavoro-tipo?
«Non è così facile da quantificare una giornata in termini di orario, perché questo è un lavoro dove sai quando inizi ma non quando finisci.
«La mattina si comincia presto, quando arriva la merce fresca del giorno. Ci dedichiamo poi a comporre il banco frigo dove sono esposti tutti i nostri prodotti ittici.
«Apriamo al pubblico alle otto e mezza fino alla una, e dopo la pausa pranzo riapriamo alle tre e mezza lavorando fino alla sera.
«Durante la giornata c'è sempre un gran via vai e tra un cliente e l'altro, mentre dietro le quinte nella nostra cucina, si iniziano a preparare piatti pronti, sughi di pesce e insalate di mare.
«I nostri clienti ci apprezzano per il tipo di prodotto che vendiamo, per la nostra gastronomia e per i servizi annessi che offriamo. Non ci spaventa la concorrenza con i supermercati, in quanto, oltre a servire un prodotto di estrema qualità, riusciamo a garantire molta più attenzione al nostro cliente.
«Cerchiamo di andare incontro ai desideri di tutti, consigliando i prodotti più adatti alle loro esigenze ma anche a proposte di menù per le occasioni speciali e tutta una serie di possibili ricette da poter ricreare direttamente a casa. Insomma, facciamo le cose con il cuore, e credo che i nostri clienti questo lo sentano.»
Orate.
Che cambiamenti hai visto in questi anni?
«Con il passaggio generazionale siamo riusciti a mantenere i clienti affezionati ma allo stesso tempo abbiamo costruito scenari più giovanili. Sempre più frequentemente anche i Millennials sono diventati buongustai e stanno imparando ad apprezzare la buona gastronomia, ma anche il piacere del fai da te in cucina.
«È proprio per questo motivo che abbiamo voluto rinnovarci e convincere molti giovani a sceglierci facendoli avvicinare alla cultura della cucina ittica per poi condividere le loro esperienze sui social. Certo, sono rimasti anche i clienti abituali di prima, però i giovani sono secondo me la forza più espressiva e punterò su di loro per il futuro della mia attività.
«Ultimamente, inoltre, ho introdotto anche il sushi e ti devo dire che sta andando molto bene. Infatti questo è il prodotto per cui ho visto la reazione dei clienti più interessata da quando ho cominciato a lavorare in pescheria.»
Vongole.
Come avete gestito il periodo di emergenza e come state riprendendo adesso?
«Noi siamo stati sempre aperti come negozio anche durante la pandemia, però per lavorare a pieno ritmo non c'erano molte soluzioni se non la consegna a domicilio. E devo dire che ci è andata bene.
«Abbiamo constatato in quel periodo che con la pubblicità social e le consegne a domicilio si riesce ad avere visibilità molto più facilmente rispetto ai normali canali e raggiungere i clienti comodamente a casa ha fatto sì che la merce acquistata fosse maggiore, soprattutto nel periodo emergenziale in cui fare scorta era un mantra seguito da molti.
«Sono sicuro che questa modalità di lavoro rimarrà nelle abitudini della mia clientela, anche perché diversi me l'hanno richiesto espressamente. Molte persone, infatti, non riescono a far incastrare orari di lavoro con il tempo della spesa ed è quindi più comodo per loro ordinare i prodotti e riceverli direttamente a casa.»
Insalata di polipo.
Quindi, qual è il modo migliore per assaggiare le vostre prelibatezze?
«Consiglio sempre di chiamare in pescheria e chiedere le disponibilità del giorno. Io e i miei collaboratori sapremo consigliare i prodotti migliori, prepararli e, se necessario consegnarli nel minor tempo possibile con la disponibilità e l'entusiasmo che ci caratterizzano da sempre.»
Astrid Panizza – [email protected]
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