Venezia, «Littĕraecorpo» di Barbara Cappello – Di Daniela Larentis

La mostra personale dell’artista trentina è in corso presso Villa Orio e Beatrice agli Alberoni. Visitabile fino al 15 luglio 2024

V.Nicodemo, B. Cappello,  D. Brancale, M. De Angelis, D. Susanetti - Ph Sandia Studio.

È attualmente in corso presso Villa Orio e Beatrice agli Alberoni, Lido di Venezia, «Littĕraecorpo», la personale di Barbara Cappello, nota protagonista del panorama artistico contemporaneo trentino e presidente di FIDA Trento (Federazione Italiana degli Artisti Trento), un’esposizione che continua a suscitare grande interesse tra i visitatori.
Curata dall'Associazione Culturale Terre Perse per Ritrovarsi, si inserisce nel contesto della rassegna Riflessi Lagunari e Le Muse al Mare, un evento che unisce arte, filosofia antropologica e musica jazz, giunto alla sua quarta edizione.
Aperta al pubblico dal 15 giugno, la mostra sarà visitabile fino al 15 luglio 2024, con ingresso libero.
Riflessi Lagunari e Le Muse al Mare è un evento curato da Alessandro Doria e nasce da stretti confronti con figure di spicco come Umberto Galimberti per i temi filosofici e Maurizio Balistrieri per la poesia.
L'obiettivo è quello di creare un legame profondo tra arte, cultura e benessere, stimolando la creatività e le relazioni umane.
 
La mostra Littĕraecorpo presenta opere ispirate a testi letterari e poetici, offrendo una profonda riflessione sulla fusione tra parola scritta e rappresentazione visiva.
C'è un aspetto molto intrigante nell'arte elegante e raffinata di Barbara Cappello, che da sempre mette il corpo al centro della sua ricerca: esplora la corporeità come un linguaggio universale, capace di trasmettere emozioni e storie, creando un intenso dialogo tra la fisicità e la parola scritta.
L'artista utilizza in modo affascinante l'arte del ricamo e del cucito, reinterpretando tecniche tradizionali in chiave contemporanea. Il ricamo, con i suoi punti delicati e precisi, diventa un mezzo per tracciare linee di connessione tra passato e presente: ogni punto sembra narrare una storia, tessendo un legame tra il corpo e la narrazione letteraria. Il cucito, oltre a unire frammenti di tessuto, rappresenta anche l'unione di pensieri, creando opere che sono sia fisiche che concettuali.
In un'era dominata dalla digitalizzazione e dall'accelerazione, il ritmo più lento e meditativo del ricamo e del cucito invita l'osservatore a fruire dell'opera d'arte con maggiore attenzione e riflessione.
 

Barbara Cappello, In Fedro il Talismano -2024 - Ph su plexiglas, ricamo con bava da pesca.

Durante le giornate del 15 e 22 giugno, sono state presentate opere inedite ispirate al libro di Davide Susanetti, Il Talismano di Fedro. La serata inaugurale del 15 giugno ha ospitato una conferenza con la partecipazione di Milo De Angelis, stimato poeta italiano, intervistato da Davide Susanetti, professore di letteratura greca e saggista, e dal poeta e scrittore Domenico Brancale.
De Angelis ha presentato la sua ultima opera dedicata alla traduzione de I Fiori del Male di Charles Baudelaire, creando un parallelo con il De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro, altra sua traduzione significativa.
Durante la conferenza, De Angelis ha condiviso aneddoti personali, tra cui il suo soggiorno a Parigi nella stessa casa che fu di Baudelaire, offrendo una visione intima del processo di traduzione e della connessione con il poeta francese. La lettura delle poesie è stata magistralmente interpretata da Viviana Nicodemo, musa di De Angelis, incantando i presenti con la sua recitazione.
 
La serata del 22 giugno ha visto un vivace dialogo sull’intelligenza artificiale (AI), con la partecipazione di Francesco D’Isa, artista digitale e filosofo, Maurizio Balistrieri, professore di filosofia morale, Rossana Cavallari, giornalista, e Barbara Cappello, artista.
Il dibattito, moderato da Davide Susanetti, ha esplorato le implicazioni dell'AI nel campo dell'arte e oltre.
D’Isa ha presentato il suo libro La rivoluzione algoritmica delle immagini-Arte e intelligenza artificiale, approfondendo il tema dell'innovazione e della creatività attraverso le nuove tecnologie.
Balistrieri ha offerto riflessioni sulle implicazioni etiche e filosofiche delle intelligenze artificiali applicate al post-umano.
 
Il dibattito ha suscitato curiosità ed entusiasmo, ma anche timori riguardo al futuro.
Se da un lato l'AI apre nuove possibilità creative e di innovazione, dall'altro solleva interrogativi su come cambieranno la nostra individualità e i nostri modi di lavorare e percepire noi stessi e gli altri.
È importante, hanno sottolineato i relatori, evitare di demonizzare a priori l'AI e considerarla piuttosto come uno strumento di evoluzione potenziale.

Daniela Larentis – [email protected]

Barbara Cappello, Cháris – Grazia – 2024 – Ph su carta cotone, cuciture a macchina, smalto, filo oro.