Libano: I caschi blu italiani per il dialogo interconfessionale

Il Comandante del contingente: «Il nostro auspicio è che questa armonia tra confessioni possa andare oltre i confini del Libano»

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Il contingente Italiano, su base Brigata alpina Taurinense, che opera in Libano, ha organizzato e condotto, presso la base di Shama, un summit interconfessionale che ha coinvolto le maggiori autorità religiose presenti nel sud del Paese, area di responsabilità della missione UNIFIL.
Hanno aderito all’iniziativa italiana il Mufti sciita di Tiro, Hassan Abdullah, il Mufti sunnita, Medrar Al Habbal, l’arcivescovo greco cattolico, Michael Antoine Nakhle Abrass, e l’arcivescovo maronita, Nabil El Hage, che in un clima sereno e cordiale hanno affrontato svariati argomenti convenendo tutti sull’importanza del dialogo e della convivenza pacifica tra i diversi culti.
 

 
Il Comandante del Sector West, Generale Franco Federici, ha sottolineato come nel sud del Libano, caratterizzato da grande multiculturalismo e interconfessionalità, si respiri grande armonia.
Ciò anche grazie all’impegno di UNIFIL e del contingente italiano, molto attento a promuovere e stimolare il dialogo tra le confessioni.
Tante sono, infatti, le dimostrazioni di rispetto degli uni verso gli altri: solo per citare un esempio, nelle recenti festività natalizie, i rappresentanti musulmani si sono recati nei villaggi cristiani per gli auguri, cosa che si ripete in maniera vicendevole.
«Il nostro auspicio – ha concluso il Generale Federici – è che questa armonia tra confessioni possa andare oltre i confini del Libano.»
 

 
L’incontro interreligioso era, inoltre, finalizzato a migliorare la collaborazione con i leader spirituali presenti nell’area di operazioni del Sector West per calibrare sempre più efficacemente la cooperazione ed il supporto alla popolazione civile del sud del Libano.
Le autorità intervenute hanno rivolto apprezzamento e gratitudine ai caschi blu italiani, per il contributo fornito al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell’area del Sud.
«Il periodo di stabilità che si vive in questa parte del Paese è uno dei più lunghi che si ricordi nella nostra storia recente – hanno commentato – la convivenza in Libano è un valore irrinunciabile.»