Il cattivo esempio dell'ascensore inclinato per Mesiano

Anche se è tutto pronto, il progetto è stato fermato. Un brutto presagio, con tutto quello che c'è da fare in Trentino

Un'ultima diatriba si è aperta ultimamente a Trento e riguarda il cosiddetto «ascensore per Mesiano».
È da anni che si parla di mobilità strategica in Trentino, senza però fare molto di concreto.
Si è parlato di metropolitana Nord-Sud, facendo scandalizzare i conservatori; si è ipotizzato l’interramento della Ferrovia del Brennero, irritando gli uomini di buona volontà; si voleva rifare la funivia per Sardagna, ma poi abbiamo pensato in grande, a una funivia che porti i Trentini sul Bondone, recuperando la montagna dimenticata della città.

Questo per non parlare della rete ferroviaria che doveva collegare l’intero Trentino. L’idea del presidente Dellai era fantastica e realizzabile, se non fosse piombata la Crisi dei Mutui a smorzare gli entusiasmi.
Negli anni Settanta l’allora assessore ai trasporti ing. Crespi aveva commissionato uno studio per l’elettrificazione della Valsugana. A leggere la relazione, aveva congelato il progetto perché sembrava che per poterlo fare si dovessero rifare tutte le gallerie.
Poi, Dellai prima e Rossi dopo, hanno deciso comunque l’elettrificazione della Ferrovia della Valsugana perché era una questione ambientale. E, già che c’era, Rossi aveva sognato la realizzazione del Treno delle Dolomiti, che da Primolano portasse a Cortina e poi in Alto Adige.
Infine il presidente Fugatti ha preso in mano i progetti ereditati e li ha fatti propri. Ha deciso la riattivazione della stazione ferroviaria di Calliano, ha avviato lo studio per la ferrovia Mori-Riva del Garda, ha fatto portare avanti il progetto dell’elettrificazione della Valsugana. In testa a tutto, lo spostamento dello Scalo Filzi all’interporto.
Quando avevamo chiesto al funzionario incaricato da Fugatti a seguire questi progetti se avesse avuto un’idea dei tempi, ci aveva risposto «quien sabe?» (in realtà non ci ha risposto in spagnolo ma in trentino…).
E in questa onestissima risposta sta un po’ tutta la realizzabilità strategica della mobilità pubblica in Trentino. Quando mai si faranno questi interventi, se già per realizzare l’«ascensore» per Mesiano (per il quale è tutto pronto) ci vengono mille dubbi?
 
La questione l’ha sollevata il capogruppo del PATT Alberto Pattini.
«Penso che di fronte a questa importante opera per la città – ha osservato – tutte le forze politiche dovranno trovare una sintesi per non rinunciare alla prospettiva di una mobilità sostenibile innovativa.
«Stiamo parlando di un progetto utile e che guarda al futuro di Trento.
«L'auspicio da parte nostra è che non venga bloccato da reazioni frutto di campagna elettorale.»
 
Ed ecco il comunicato che i consiglieri comunali della Lega hanno inviato alle redazioni.
«Non dobbiamo stupirci se la Provincia autonoma di Trento è intervenuta con delle osservazioni in merito alla possibile realizzazione dell’ascensore obliquo di collegamento verso Mesiano.
«È da anni che sosteniamo che quest’opera, così come progettata e pensata, non sia la soluzione migliore per migliorare i collegamenti tra la città, il dipartimento di ingegneria di Mesiano e l’area di Povo.
«E nel lungo dibattito che si è svolto, anche in relazione allo spostamento dei fondi da destinare a quest’opera, avevamo rivolto alcune perplessità per il sistema tenuto da questa maggioranza per ottenere un risultato ad ogni costo, senza valutare a fondo costi e ritorni.
«Il progetto di collegamento, infatti, è stato fortemente voluto dall’amministrazione uscente, tuttavia presenta numerose criticità dal punto vista dell’effettiva utilità dell’opera, che nei fatti si dimostra delicata nella realizzazione e di non sufficiente ritorno in termini di fruibilità del servizio.
«Come gruppo Lega, lo abbiamo dichiarato in Commissione urbanistica fin da tempi non sospetti, ora anche altri se ne sono resi conto.
«In merito ai tempi di trattazione, la maggioranza in scadenza non ha calibrato bene i suoi lavori e in fine di consiliatura si trovano da discutere molti documenti importanti, anche programmatici di rilevanza; non ne faccia carico alla minoranza se non vi sarà tempo per valutare ogni cosa.»
Il Gruppo consiliare Lega Nord Trentino
Bruna Giuliani - Gianni Festini Brosa - Martina Loss - Vittorio Bridi - Claudia Postal - Stefano Osele.
 
Insomma, il Comune di Trento a maggioranza Centrosinistra ha deliberato la fattibilità dell’ascensore inclinato per Mesiano. Ma dato che i soldi provengono necessariamente dalla Provincia, a maggioranza Lega, si vorrebbe fermare tutto, magari nella speranza che anche la nuova Amministrazione comunale di Trento passi in mano alla Lega.
Abbiamo già visto queste baruffe chiozzotte all’opera nella riqualificazione polifunzionale di Piedicastello, dove tutto dovrebbe essere pronto e invece tutto è rimasto fermo, alla faccia della fame di strutture generata dai Festival dell’Economia e dello Sport.
Ora le baruffe sono in agguato sull’ascensore per Mesiano. Cosa di poco conto, sia ben chiaro, purché non sia una sineddoche per l'intero sistema strategico della mobilità in Trentino
Pare proprio di essere amministrati da credenti sconvolti dal dubbio.

G. de Mozzi