«Polemiche estive esagerate: soddisfatto il 98% dei clienti»

Massimiliano Peterlana (Fiepet): «Le generalizzazioni su episodi da "furbetti da scontrino” non vanno mai bene»

Prodotti di qualità, legame con il territorio, servizio di alto livello. Le polemiche estive non scalfiscono l’amore dei turisti per la ristorazione, che resta tra i comparti di attività più apprezzati dai consumatori: il 98% dei clienti si dice soddisfatto per il servizio ricevuto questa estate in vacanza, con quasi la metà degli avventori (il 46%) che lo definisce ottimo o eccellente.
È quanto emerge da un sondaggio condotto da IPSOS per Fiepet, associazione che raccoglie i pubblici esercizi Confesercenti.
 
E in Trentino?
«Il nostro territorio è in linea con quanto emerso a livello nazionale – commenta Massimiliano Peterlana, presidente Fiepet del Trentino – e le generalizzazioni su episodi da “furbetti da scontrino” non vanno mai bene. La ristorazione sta attraversando un momento difficilissimo e di profonda trasformazione economica e sociale. I ristoratori si trovano ad affrontare costi in aumento davvero esorbitanti. L’offerta turistica, però, è fondamentale è non possiamo avere battute d’arresto su uno scontrino fiscale. Detto che il servizio va pagato, bisogna continuare sulla strada della qualità, non gravando sui clienti ma cercando di far capire che qualità e lavoro hanno un costo, e sulla specificità per non giocare al ribasso e alla standardizzazione. Quello che consiglio ai ristoratori è di coinvolgere i clienti in questi processi, comunicazione e informazione su ciò che si offre sono fondamentali».
 
Andando a vedere nei dettagli il sondaggio quello che emerge è che a dare un voto insufficiente o gravemente insufficiente al servizio ricevuto è appena il 2% degli intervistati, mentre il 10% lo ha ritenuto sufficiente, il 42% buono, il 37% ottimo ed il 9% eccellente.
La qualità del servizio è parsa migliore dello scorso anno al 17% degli avventori, contro il 13% che ha percepito un peggioramento.
La questione dei cosiddetti scontrini pazzi, nonostante la grande evidenza mediatica di agosto, non sembra aver inciso più di tanto: l’81% dei vacanzieri non ha riscontrato sorprese al momento del conto. Anche se l’aumento dei prezzi si fa sentire: lo hanno rilevato 8 avventori su 10, con un incremento medio percepito tra il +15 ed il +20%. Una percezione su cui, forse, le esagerazioni mediatiche hanno inciso, visto che l’Istat, ad agosto, rileva un +6%, meno di un terzo.
 
«La ristorazione si conferma tra le eccellenze del nostro Paese, come dimostra il tasso di soddisfazione dei clienti – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti - Per questo le polemiche estive sui cosiddetti scontrini pazzi ci hanno lasciato perplessi. Disonesti e furbi ci sono purtroppo in ogni settore, ma le generalizzazioni sono sempre ingiuste. È vero che i prezzi finali, in media, sono cresciuti, ma non è un complotto dei ristoratori: è l’effetto degli aumenti registrati da energia, logistica e prodotti alimentari e anche degli interessi sui prestiti che praticamente tutte le imprese della ristorazione hanno dovuto prendere per sopravvivere in tempi di covid».