«Il socialismo europeo e la Grande Guerra» il 23 e il 24 giugno
Alle Gallerie di Piedicastello, storici, sindacalisti e politici a confronto su Battisti e sui movimenti operai inizio '900. Tra gli ospiti Susanna Camusso e Giuliano Amato
Socialismo europeo e Grande Guerra, ma anche i movimenti operai alla vigilia della primo conflitto mondiale e, non da ultimo, la figura di Cesare Battisti.
Sono questi i principali temi al centro della due giorni di riflessioni proposta dalla Fondazione Museo Storico del Trentino con la Fondazione Di Vittorio, la Fondazione Bruno Buozzi e l'Associazione socialismo in collaborazione con Cgil Cisl Uil del Trentino.
Domani e venerdì, 23 e 24 giugno, alle Gallerie di Piedicastello storici, sindacalisti e politici si confronteranno su questi argomenti.
Gli interventi prenderanno in considerazione non solo la situazione italiana e trentina dell'epoca, ma anche quella di altri casi nazionali.
«All'interno del centenario della Grande Guerra, era assente una riflessione su come il socialismo europeo ha affrontato la prima guerra mondiale – spiega il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi -. Una riflessione resa ancor più stringente dalle problematiche che attualmente riguardano l'Europa e il suo futuro.»
Il duplice appuntamento di giovedì e venerdì nasce, dunque, per promuovere un momento di confronto e di studio che parte proprio dall'analisi di come i diversi partiti socialisti hanno saputo e potuto affrontare la crisi del 1914.
Come noto vi furono posizioni diverse tra i partiti, i loro gruppi dirigenti, in generale dentro il movimento operaio.
Da chi manifestò posizioni neutraliste a coloro che accettarono la guerra in nome di esigenze nazionali, dai sostenitori dell'interventismo a coloro che si espressero duramente contro il conflitto, manifestando il proprio pacifismo.
Dentro questa crisi, che colpì duramente il socialismo europeo e il movimento operaio, il caso emblematico di Cesare Battisti, di cui il 12 luglio di quest'anno ricorre il centenario della morte.
«Il socialista Battisti, trentino deputato al Parlamento di Vienna, fu protagonista di quella stagione, scelse le ragioni dell'intervento e, come noto, venne impiccato dagli austriaci per alto tradimento dopo essersi arruolato e dopo aver combattuto tra le fila dell'Esercito italiano», prosegue Ferrandi.
Attorno alla sua figura si svilupperà una parte del Convegno Il socialismo europeo e la Grande Guerra, che si concluderà con gli interventi finali di Giuliano Amato e di Susanna Camusso.
Si comincia domani alle 15.30 con il tema «Socialismi europei di fronte alla Grande Guerra».
Dopo l'introduzione del professor Paolo Pombeni, Gabriele D'Ottavio, ricercatore dell'Istituto storico italo-germanico, Giulia Guazzaloca, professore dell'Università di Bologna, Maurizio Cau, ricercatore dell'Istituto italo-germanico, Michele Marchi, ricercatore dell'Università di Bologna e Zeffiro Ciuffoletti, storico, passeranno in rassegna le esperienze tedesca, inglese, austriaca, francese e italiana.
Modera il dibattito il presidente della Fondazione Buozzi ed ex segretario generale della Uil, Giorgio Benvenuto.
Le conclusioni sono affidate allo storico inglese Timothy Ashplant.
Venerdì tra le 9 e le 11 dibattito sulla figura di Cesare Battisti con Mirko Saltori, storico della Fondazione Museo Storico, Fabrizio Rasera, storico trentino e membro dell'Accademia degli Agiati di Rovereto e Harald Troch, storico e parlamentare austriaco dello SPÖ.
Introduce il confronto il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi e modera Carlo Ghezzi, della Fondazione Di Vittorio.
Dalle 11.30 tavola rotonda con Susanna Camusso, segretario generale della Cgil e Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale, già parlamentare, ministro e presidente del Consiglio dei ministri.
Modera il confronto Gennaro Acquaviva, presidente dell'Associazione Socialismo ed ex parlamentare italiano.