Inaugurato a Cles Centro Antiviolenza della rete provinciale
Zanotelli: «Questa apertura sottolinea l'attenzione che la Giunta ha nei confronti di un tema così importante e delicato»
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È stata inaugurata stamattina a Cles, alla presenza dell'assessore provinciale agli enti locali Giulia Zanotelli la nuova sede periferica del Centro Antiviolenza, voluto dalla Giunta provinciale per raggiungere in modo più capillare le donne residenti nelle valli del Trentino.
Il servizio si articola, infatti, in una sede principale, ubicata in via Flaim, 20 a Rovereto, alla quale si aggiungono due sedi periferiche, a Cavalese e Cles, affidate alla stessa Associazione Coordinamento Donne. Il finanziamento provinciale copre il 100 per cento delle spese sostenute.
«Apriamo questo nuovo centro in occasione dell'8 marzo ed è l'occasione per ricordare l'importante ruolo che la donna svolge tutti i giorni all'interno della società e della famiglia. Questa apertura sottolinea l'attenzione che la Giunta ha nei confronti di un tema così delicato. Sembra paradossale, considerata l'evoluzione della società nel tempo, che nel 2024 si debba pensare a un centro contro la violenza fisica, verbale e psicologica verso le donne, purtroppo ci sono donne che stanno vivendo delle difficoltà molto rilevanti, spesso in presenza di minori che vanno tutelati», ha detto l'assessore Zanotelli, sottolineando la consapevolezza che ognuno deve avere dell'importanza di servirsi di una struttura come il Centro Antiviolenza sul territorio e il coraggio di denunciare le situazioni di violenza.
All'inaugurazione erano presenti anche la dirigente dell’Unità di missione semplice pari opportunità, prevenzione della violenza e della criminalità dell'Agenzia per la Coesione Sociale Laura Castegnaro, l'assessore alle politiche sociali del Comune di Cles Stella Menapace e le rappresentanti dell'Associazione Coordinamento Donne, tra le quali la presidente Paola Paolazzi, la direttrice dei Centri Barbara Bastarelli e alcune operatrici.
Per la sede periferica di Cles, è il Comune che ha messo a disposizione il locale dove viene svolto il servizio, in via Lorenzoni 27 al secondo piano, sopra la sede della Polizia Locale.
«Quando l’amministrazione comunale ha ricevuto dall’Associazione Coordinamento Donne Trento la richiesta di apertura di uno sportello antiviolenza ha accolto subito favorevolmente questa proposta per offrire un presidio e un aiuto concreto alle donne che vivono dei momenti di difficoltà. Un ringraziamento speciale va quindi all’associazione che ha dato quest’opportunità al nostro Comune e alla Provincia che ha indetto il bando. Cles è un centro nevralgico e la scelta della sede è stata accurata, abbiamo cercato un edificio centrale, che fosse raggiungibile facilmente e che garantisse allo stesso tempo discrezione. Le donne possono infatti arrivare allo sportello in anonimato e nella massima riservatezza, trovando ascolto e accoglienza e sentendosi rispettate e stimate. Un ringraziamento anche al sindaco di Cles Ruggero Mucchi, ai colleghi della giunta e agli uffici comunali per il lavoro svolto», ha detto Stella Menapace.
Laura Castegnaro ha ricordato che le donne possono accedere in autonomia ai centri antiviolenza. Questi fanno parte di una rete di servizi che comprende le case rifugio e gli interventi economici che la Provincia riconosce per promuovere l’autonomia personale e abitativa delle donne vittime di violenza.
Sul nostro territorio è attivo dal 2002 il servizio «Centro Antiviolenza» a Trento in via Dogana,1, gestito dalla stessa Associazione Coordinamento Donne.
Dopo l'iter valutativo e la compilazione di una graduatoria, l'Associazione è risultata vincitrice anche del bando 2023 per la concessione dei contributi provinciali, che ammontano a 600 mila euro complessivi per 36 mesi (200 mila euro annui).
Il centro di Via Flaim 20 a Rovereto è attivo dal 15 febbraio scorso, mentre quello di Cavalese dal 20 febbraio.
I centri offrono alle donne vittime di violenza accoglienza e sostegno. In particolare garantiscono consulenza psicologica e sociale, orientamento nella scelta dei servizi sanitari e socio-assistenziali territoriali, percorsi di reinserimento sociale e lavorativo.
Presenti anche percorsi rivolti ai figli minori, eventualmente presenti, di recupero del trauma in modo autonomo rispetto agli interventi sulla madre coinvolta nella situazione di violenza.
Lo sportello di Cles, in funzione da oggi, sarà aperto il secondo e quarto venerdì di ogni mese, con orario continuato dalle 10.00 alle 16.00.
Saranno presenti due operatrici in compresenza e sarà garantito l'anonimato e la massima riservatezza alle donne che si rivolgeranno al Centro, senza obbligo di denuncia della propria condizione agli organi preposti: questa è una scelta che la donna eventualmente potrà fare indipendentemente dal sostegno che riceverà.
Si ricorda che il numero unico del Centro antiviolenza per tutte le sedi (Trento, Rovereto, Cles e Cavalese) è 0461 220048.