Israele, Netanyahu prepara l’offensiva finale

Lo sconcio di Hamas: i video dei quaranta bambini uccisi, alcuni decapitati

Il conflitto si sta allargando. Piovono su Israele missili anche dalla Siria e perfino il povero Libano lancia razzi verso sud. E in Israele stanno rialzando la testa gli islamici che fino a ieri sembravano integrati con gli israeliani.
Dal canto suo, Netanyahu ha dovuto prendere tempo per mettere insieme un «governo di guerra». Nei momenti di crisi, il parlamento israeliano si è sempre compattato attorno al proprio leader.
In questo caso è probabile che ci sia voluto qualche giorno in più, non tanto per le divisioni interne pre-crisi, quando per decidere la politica della guerra.
 
Al momento le forze militari hanno avuto il bel da fare per bonificare le aree vicino al confine, quelle dove i terroristi hanno fatto stragi di innocenti e rapito ostaggi utili per le trattative.
I carri armati di Davide sono già schierati fianco a fianco a ridosso della Striscia di Gaza, pronti a passare all’attacco, ma anche a impedire ulteriori infiltrazioni di terroristi. I tunnel sono noti e quindi sorvegliati.
Al-Sisi ha chiuso il confine meridionale della Palestina, a Rafah, in modo da impedire fughe di profughi in Egitto. Questo perché ormai da quarant’anni l’Egitto si fa garante della pace in Medio Oriente, ma anche per evitare che siano gli israeliani a inviare i corazzati al loro posto per impedire la fuga.
 
Il punto, probabilmente, sta nella decisione da prendere in merito agli ostaggi catturati dai terroristi. È chiaro che Israele non ha difficoltà a scatenare l’«offensiva totale», ma gli ostaggi verrebbero trucidati.
Per togliere dubbi sulle intenzioni annunciate, i terroristi non hanno esitato a uccidere 40 bambini, molti dei quali filmati mentre venivano decapitati.
È peraltro evidente anche che gli ostaggi farebbero comunque una brutta fine. E se il Governo di Guerra (cioè l’intero arco parlamentare israeliano) assumesse questo terribile dato di fatto, la guerra totale scatterebbe presto.
 
Gli USA appoggiano in pieno Israele, ma non intendono inviare uomini. A parte la flotta nel mediterraneo, s’intende, sempre all'erta.
L’Europa, al solito, si sta muovendo in ordine sparso. La Commissione Europea aveva bloccato tutti i pagamenti verso la Palestina, ma qualche defezione si è presentata praticamente subito
Noi ci siamo posti il problema dei nostri militari che, col casco blu, sono impegnati nella missione Unifil nel Libano del Sud.
Abbiamo chiesto alla Difesa quali disposizioni siano state impartite i comandi di Shama, ma non ci hanno ancora risposto. Forse domani…