La strategia di Andrea Merler – Di Nadia Clementi
Il candidato sindaco di Trento per il Centrodestra autonomista parla sei lingue: «Bisogna dare a Trento un'anima e una vocazione chiaramente mitteleuropea»
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Andrea Merler è nato a Trento il 14 maggio 1983. Ha studiato al Liceo linguistico europeo Arcivescovile e ha conseguito la laurea Magistrale in Giurisprudenza.
È coniugato e ha Tre figli.
Di professione è avvocato ordinario presso il Foro di Trento ed è socio fondatore dello Studio Legale GMT&Partners S.t.a. Nello Studio si occupa di diritto civile e commerciale e attività di supporto e consulenza in ambito societario, di tutela del patrimonio e del credito.
Svolge attività consulenziale in diritto amministrativo e segue le relazioni tra i clienti e le realtà istituzionali pubbliche e private.
Ha vissuto un anno in Germania e sei mesi in Spagna. Ha frequentato alcuni mesi di studio a Boston. È bilingue in tedesco e parla perfettamente inglese e spagnolo. Dialoga in francese.
Dal 2005 ricopre più incarichi istituzionali e nel 2009 viene eletto in Consiglio comunale a Trento, risultando il più giovane consigliere della città, dove svolge il ruolo di Presidente della Commissione di Riforma dello Statuto del Comune di Trento e del Regolamento interno del Consiglio comunale.
È vicepresidente della Commissione ambiente e mobilità, nonché membro della Commissione elettorale.
Nel 2015 è stato rieletto e attualmente è Capogruppo, Presidente della Commissione di Vigilanza del Comune di Trento e membro della Commissione Urbanistica.
È membro della commissione politiche abitative, urbanistica e lavori pubblici in ANCI a Roma.
È membro della società Patrimonio del Trentino, carica dalla quale attualmente è autosospeso vista la candidatura a Sindaco di Trento.
Dottor Merler, anzitutto facciamo chiarezza sulla sua candidatura. Perché la coalizione che la sostiene non ha deciso subito di candidare lei alla carica di sindaco di Trento?
«Per le mie caratteristiche. Ho 37 anni, sono avvocato, ho 15 anni di esperienza amministrativa, di cui 11 anni in Consiglio Comunale e 4 in Circoscrizione. Sono cattolico e padre di 3 figli.
Adesso che lei sostituisce Alessandro Baracetti pensa di riuscire a portare dalla sua Claudio Cia e Silvano Grisenti?
«Io non sostituisco l’amico e collega, io estendo la coalizione a mondi diversi autonomisti e popolari. Un conto è recuperare dei soggetti altro è estendere la colazione.»
Nella sua presentazione pubblica ha detto che vuole attirare a Trento investimenti privati. Cosa intende dire esattamente?
«Che a Trento gli investitori privati sono scomparsi. Per recuperarli si dovrà fare in modo che le concessioni edilizie vengano date in 60 giorni, che le sanatorie siano con cesse al massimo in un anno e che gli accordi urbanistici avvengano in tempi certi con un regolamento.
«Tappeti rossi a chi investe a Trento.»
Ha parlato anche di Olimpiadi 2026. Come pensa di coinvolgere anche la città di Trento?
«Sicuramente nell’ospitalità. La città di Trento è una base formidabile per chi vuole raggiungere i teatri operativi delle Olimpiadi invernali.
«È a due passi da Piné e dalla Val di Fiemme.»
Ora le facciamo delle domande concrete. La prima si collega a quello che ha appena detto sul ruolo di Trento per le Olimpiadi: per lei Trento è o non è città turistica?
«Trento è ovviamente una città turistica. La Provincia autonoma di Trento ha approvato una norma restrittiva in tutela dei dipendenti e delle famiglie che rischiavano di non passare più una domenica a casa o nella natura da anni.
«La PAT ha voluto tecnicamente escludere Trento con un tecnicismo, poiché differentemente la norma non avrebbe avuto senso avendo la città una concentrazione di 540 negozi.
«Penso andremo verso una ipotesi di una domenica sì e una domenica no. La norma ha avuto il pregio di aprire il confronto con lo Stato per riassumente una competenza primaria in più.»
La seconda: è favorevole al centro polifunzionale di Piedicastello, con auditorium adatto alla città invasa dai Festival, con la location di fiere decentrata ma collegata al centro città e con il ponte funzionale per pedoni e biciclette da Piedicastello a Piazzale Sanseverino?
«Sì, tanto vero che ho votato a favore del Piano guida in Consiglio Comunale.»
Terza domanda. Che ne pensa dell’ascensore turistico che dalle Gallerie di Piedicastello porti sul top del Doss Trento? Sarebbe il recupero dei più bei giardini pubblici della città, che la gente ha difficoltà a raggiungere. Tutti si sono dichiarati favorevoli (anche gli Alpini), ma nessuno ha avuto coraggio di portarlo avanti.
«Troppo costoso. Ci si arriva a piedi in 15 minuti.»
Quarta domanda: è favorevole alla funivia che colleghi la città al Monte Bondone?
«Sì e abbiamo già investitori per il 40% del costo dell’opera. Il restante, finalmente, adesso lo finanzia la PAT e quindi la faremo.»
Quinta: è favorevole alla costruzione di un campo da golf di 9 buche alle Viote? Sarebbe un rilancio totale di Trento Alta, sia invernale che estivo. E senza automobili.
«Può essere una buona idea ma Trento ha necessità immediata di un campo da golf nel fondovalle. In questa maniera si potrebbe giocare dieci mesi l’anno e non i soli sei mesi dei campi di montagna.
«Ad ogni modo sarei favorevole. Con la nuova funivia e, appunto, con gli investitori…»
Anche la sicurezza in città le sta a cuore. Cosa intende fare di concreto per migliorarla?
«Come ho detto in sede di presentazione della mia candidatura, la Polizia Locale di Trento va implementata con servizi specializzati, come ad esempio le unità cinofile.
«Un dettagliata disponibilità di telecamere di sorveglianza e una polizia ben strutturata e organizzata possono risolvere un problema rimasto irrisolto dalle precedenti Amministrazioni.»
Questi erano i nostri sogni. Ora ci dica quali sono i suoi sogni. Come sarebbe la città di Trento griffata Andrea Merler?
«La precedente Amministrazione, cui va, come ad ogni realtà che si impegna per il bene comune, la nostra stima ed il nostro rispetto, ha saputo discretamente gestire l’ordinaria amministrazione – grazie anche a una positiva preparazione di funzionari e dipendenti della stessa – ma ha mancato gli Obiettivi strategici di Piano.
«La straordinaria Amministrazione, che caratterizza la cifra politica del governo locale, non ha saputo rispondere ai grandi temi da anni in agenda, tra cui la necessità di attrarre investitori e imprenditori a causa di una soffocante burocrazia, in grado di rendere impossibile il possibile; la risoluzione delle significative partite urbanistiche quali ex-Italcementi, ex Sloi e Carbonchimica; ex-Lettere; ex-Mensa; ex-Atesina…
Aveva parlato anche di migliorare il «layout della città»…
«La città non ha saputo disegnare quel tratto di penna che potesse lasciare un segno sulla città: funivia del Monte Bondone, interramento di Via Bernardo Clesio e via dei Ventuno davanti al Catello del Buonconsiglio, regalando alla città una delle più belle e vivibili piazze d’Europa; non ha realizzato il forte collegamento, in situ, nord-sud, e così via.
«La nostra Trento ha quindi necessità di un’anima e di una vocazione chiara, che rendano la stessa effettivamente una realtà Mitteleuropea, con i piedi in Italia e lo sguardo e il respiro volti a nord, recuperando un adulto e autorevole rapporto con Bolzano ed Innsbruck, per una compiuta valorizzazione dell’Euregio.
«Trento e il Trentino, complici anche le grandi risorse del passato e una politica autoreferenziale, si sono spesso chiusi in una gabbia dorata, limitando la prospettiva di crescita e l’internazionalizzazione.
«Fra i temi va posta con forza la capacità di reperire finanziamenti europei, anche tramite l’assidua partecipazione alle cosiddette Call.
Per concludere, con lei il futuro della città come sarebbe?
«La città ha bisogno di orgoglio e di un forte governo, in grado di dialogare consapevolmente con i players nazionali e internazionali, privati e pubblici.
«Occorre quindi incentivare, nel rispetto dei ruoli, le partnership pubblico private.
«Ed è ad oggi impensabile proseguire nella realizzazione di tutte le opere necessarie unicamente grazie alla finanza pubblica.
«Tutto questo lo farò se dovessi diventare sindaco di questa splendida città.»
Nadia Clementi – [email protected]