La violenza delle parole (di Lucio Gardin)

Duecentosettanta donne inviano una viva protesta alle redazioni dei giornali

Noi generalmente non pubblichiamo mai articoli che criticano la produzione di altri giornali.
La prima ragione è deontologica: i rapporti tra colleghi e concorrenti devono essere liberi e autonomi.
La seconda è che per farlo dovremmo pubblicare anche il testo incriminato. Il che dà amplificazione alla ragione della protesta che ci viene segnalata.
Diverso per la satira, perché questa non può essere né apologetica né diffamatoria: deve solo piacere o non piacere. Il che però ci consente di esprimerci.
Lo abbiamo già fatto quando Charlie Ebdo pubblicò la penosa vignetta del «Sisma all’italiana», con le lasagne formate da macerie e vittime del terremoto: non ci era piaciuta.
Lo facciamo oggi per l’articolo satirico dell’amico Lucio Gardin, che ha paragonato le donne vittime di femminicidio a tutti gli animali che vengono uccisi dall’uomo: non ci è piaciuto.
Di seguito pubblichiamo il suo articolo e la nota di protesta inviata alle redazioni dalle 270 donne che lo hanno firmato.


 
Non ci capacitiamo di come il direttore de L'Adige, uno dei principali quotidiani del Trentino, Pierangelo Giovanetti, abbia potuto pubblicare il pezzo - sotto il pretesto della satira - «Il sessismo e la generala delle carabiniere» a firma di Lucio Gardin e uscito il 4 novembre.
Il pezzo è offensivo e vergognoso in quanto cerca di far ridere a proposito del femminicidio, mettendo sullo stesso piano l’uccisione di una donna con quella di un tacchino.
La satira è una forma di comunicazione che si pone in modo critico rispetto a chi detiene il potere, mettendone in luce le contraddizioni e promuovendo un cambiamento e, come ha descritto bene la prof.ssa Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università degli Studi di Trento, «più che sviluppare una riflessione ironica o una parodia critica sulle contraddizioni della politica, sembra che l’autore si presti a fare eco ad alcuni dei principali refrain sessisti che accomunano la retorica dei nuovi uomini di potere - da Trump a Bolsonaro, fino ai nostrani Pillon e Fontana – e la loro nostalgia di un passato in cui le donne stavano al loro posto».
Il giornale, a nostro avviso, ha dato spazio ad una pericolosa banalizzazione di tragedie attuali, questioni meritevoli del massimo rispetto e attenzione. Come ci descrivono i dati delle ricerche sulla violenza di genere dell'ISTAT e quelli del Ministero dell'Interno, viviamo in un Paese in cui una donna ogni due giorni muore per mano di un partner o ex partner. Pensiamo all’uccisione, da parte del fidanzato, di Alba Baroni di Tenno nel 2017: un caso di cronaca che, sulla definizione di femminicidio, ha diviso un intero paese e portato il sindaco alle dimissioni.
Siamo profondamente indignate e indignati dal disprezzo per la vita umana che questo pezzo promuove, proponendo una malevola distorsione dei fatti finalizzata a demolire l'attenzione e la consapevolezza che faticosamente società civile e istituzioni hanno costruito in questi anni. Non è accettabile che si scherzi sulla pelle delle donne e non è accettabile che si scherzi sulla pelle di nessuno. Riteniamo si tratti di un giornalismo offensivo nei confronti di tutti i lettori e di tutte le lettrici e che squalifica il giornalismo stesso.
A fronte di numerose prese di posizione, il direttore si è scusato. Ma le scuse non bastano: cos'ha intenzione di fare il giornale per opporsi a questa deriva di violenza - fisica e linguistica? Darà ancora spazio a contenuti simili? Cercherà coscienziosamente di applicare le linee guida impostate dall'Ordine dei Giornalisti attraverso le proprie carte di deontologia?
 
Queste le sottoscrizioni arrivate in un paio d'ore e molte si stanno aggiungendo:

Francesca Aste
Micol Cossali
Sara Filippi
Fernanda Alfieri
Marco Dalpane
Rachele Lorandi
Chiara Sighele
Silvia Tumulo
Claudia Gelmi
Francesca Vanoni
Michela Marchi
Susanna Mandice
Emilia Campagna
Giuliana Polato
Alberto Berti
Mirko Corradini
Barbara Boninsegna
Virginia Sommadossi
Maria Chemello
Stefania Santoni
Francesca Venezia
Ioana Bucurean
Laura Rizzo
Lorenzo Facchinelli
Benedetta Zallocco
Damiano Galas
Martina Camatta
Elisa Molinari
Federica Chiusole
Ornela Marcon
Sonia Migliorati
Annalisa Morsella
Loredana Mascaro
Maria Vittoria Barella
Gabriella Farina
Marika Mottes
Cinzia Mazzacca
Giulia Bonora
Marilena Tempesta
Chiara Eberle
Masha Mottes
Erica Farina
Daniela Mancabelli
Michele Boso
Dino Mazzei
Massimo Monti
Francesca Salvetti
 Lorenzo Bonora
Beatrice Barzaghi
Sara Gazzini
Klaus Manfrini
 Katia Bonadiman
Cinzia Mazzacca
Alessandra Decarli
Luisa Torboli
Fausto Postinghel
Rita Farinelli
Luisa Zanotelli
Loreta Macone
Giovanna Rizzoli
Franca Gamberoni
Maddalena Spagnolli
Valeria Occelli
Alessio Dalla Costa
Paolo Zanella
Francesca Bazzanella
Roshanti Nicolò
Lorenzo Ghelardi
Simone Panza
Marco Paniz
Antonella Zambelli
Micaela Bertoldi
Claudia Poscia
Minella Chillà
Cecilia Nubola
Isabella Masè
Paola Dorigotti
Elena Grazioli
Chiara Serbini
Massimiliano Pilati
Walter Largher
Franca Rossi
Sandra Dorigotti
Michele Chiusole
Davide Ondertoller
Daniela Amosso
Simone Cavagna
Lorenza Colò
Nicola Ambrosi
Maura Pettorruso
Vittorio Bonino
Chiara Delpero
Francesca Rizzoli
Ivan Ferigo
Alberto Frapporti
Giulio Federico Janni
Manuela Fischietti
Antonia Romano
 Sandra Dorigotti
Brunella Clementel
Veronica De Sanctis
Enzo Marcon
Gianna Michelatti
Chiodo Tommasina
Fabio Pipinato
Lucia Coppola
Isabella Landarino
Margherita Cogo
Giulia Robol
Marcella Robol
Davide Venturini
Tabita Tavernini
Paolo De Uffici
Giulia Guella
Margherita Taras
Patrizia Pace
Lorenzo De Preto
Sara D’Alessandro
Agnese Martini
Laura Mameli
Chiara Cont
Paola Giudici
Rossella Proner
Annamaria Saloni
Mariapia Coppola
Francesca Aprone
Gelsomina Bassetti
Paola Mengarda
Nadia Delugan
Valentina Capitello
Anna Ceola
Giuliana Raoss
Enrica Volpi
Chiara Serbini
Elena Bellotti
Claudia Merighi
Associazione Inventum:
Isabella Chirico
Maria Paola Cordella
Floriana Grieco
 

Se Non Ora Quando? Trentino
Casa delle Donne di Rovereto