Attentati di Parigi: la Francia è passata al contrattacco

Una dozzina di Mirage francesi stanno bombardando i centri nevrangici dell'ISIS in Siria con il supporto USA e d'intesa con Putin

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Il presidente francese François Holland l’aveva annunciato subito in accordo con il Primo Ministro Manuel Valls: la reazione della Francia sarebbe stata «immediata, determinata e spietata».
E difatti sono state prese misure immediate sia all’interno del Paese che all’estero.
Il Ministero dell’Interno ha annunciato in diretta TV la chiusura di tutte le moschee radicali. Si tratta perlopiù di strutture di fortuna come garage, cantine, magazzini, capannoni inutilizzati, dove i predicatori svolgono attività non sempre legittima.
Il Ministero della Difesa ha annunciato invece che da questa sera vengono impiegati dodici aerei per attaccare le basi del cosiddetto Stato Islamico la cui capitale è stata individuata nella città di Raqqa.
Tra gli obbiettivi, segnalati dall’intelligence americana, centri di comando, campi di addestramento, centrali elettriche, depositi di armi e munizioni. Già che c’erano, secondo quanto twittato dai gruppi locali anti Isis, gli aerei avrebbero bombardato anche uno stadio.
 
Gli aerei francesi partono da basi situate negli Emirati Arabi Uniti e in Giordania.
Nel corso del vertice del G20, ad Antalya in Turchia, Barak Obama e Vladimir Putin hanno tenuto un incontro a latere nel quale hanno trovato notevoli punti di incontro nella lotta contro il terrorismo islamico.
Per quanto rimangano su posizioni separate in merito al futuro di Assad, è stato definito necessario da entrambi i presidenti raggiungere un’intesa sulla conclusione della guerra in Siria.
Il premier Renzi, presente al vertice, ha giustamente ammonito dal compiere iniziative singole e prive di una strategia complessiva.
In altre parole, Matteo Renzi si è dichiarato contrario a operazioni di vendetta, citando a titolo di esempio corrente l’instabilità in Libia, dove gli interventi aerei erano stati attivati sostanzialmente per far cadere Geddafi senza pensare al dopo.
Il premier italiano ha ricordato come i nemici della Francia e degli Stati europei in genere siano anche a casa nostra, mescolati con la gente per bene.
Anche per Renzi, come avevamo detto noi ieri per tracciare un profilo dei terroristi, «gli assassini sono tra noi».

GdM