Storie di donne, letteratura di genere/ 445 – Di Luciana Grillo
Cynthia Rimsky, «Autostop per la rivoluzione» – Un breve romanzo che in Cile ha vinto il prestigioso «Premio Municipal de Literatura»
Titolo: Autostop per la rivoluzione
Autrice: Cynthia Rimsky
Traduttrice: Silvia Falorni
Editore: Edicola Ediciones, 2022
Pagine: 100, Brossura
Prezzo di copertina: € 15
Questo breve romanzo ha vinto in Cile il prestigioso Premio Municipal de Literatura e percorre l’intero continente latinoamericano, attraverso esperienze giovanili in autostop e appunti di viaggio scritti per raccontare – da giornalista – come si rovesciavano i tiranni e si realizzavano i grandi ideali di democrazia e libertà, poi raccolti, riletti, rielaborati nel corso degli anni.
Quindi una ventiduenne viaggia e scrive, una quarantacinquenne legge, una cinquantasettenne rilegge.
«Gli uomini mi infastidiscono per strada… a ogni angolo ci sono miliziani senza far niente… non so come far parte della rivoluzione…» racconta la ventiduenne autostoppista. Le lettere arrivano dal Nicaragua dopo aver fatto un lungo giro, dal Canada all’Argentina per giungere infine in Cile, «perché la polizia cilena non scoprisse che lei si trovava nel paese della rivoluzione», dove venivano lette ma subito dopo, come scrive la mamma, <Uno dei titoli è particolarmente eloquente: «El Carmen, Nicaragua: Come si vive la rivoluzione sotto il fuoco mercenario».
Prima, in Colombia, la ventiduenne ha venduto per strada braccialetti di cuoio e così, scrive, «sono riuscita a osservare il sistema, i politici, i conflitti, da dietro le quinte».
Poi, l’amica Sandra le ricorda: «In quel periodo tu diventasti estremista e io rimasi a militare… Pinochet instaurò nuovamente il coprifuoco…».
La ventiduenne nel suo cammino «non legge per divertimento o per vantarsi. Il libro è una tabella di marcia che accompagna lei e i suoi amici verso la trasformazione in persone nuove. Lei lo dice fin da subito, va in Nicaragua a verificare ciò che dicono i libri».
In queste pagine troviamo anche grandi nomi, Julio Cortàzar e Gabriel Garcìa Marquez, Eduardo Galeano ed Ernesto Cardenal.
Compiuti i 23 anni, Cynthia si propone di tornare in Cile passando per il Perù. Ha poco denaro, si sente stanca e confusa, piano piano comincia a provare l’angoscia del ritorno, e inizia a scrivere su un altro quaderno, il cuadriculado 7 mm…
Passano gli anni, nel 2007 Cynthia ha 45 anni, in volo ritorna a Managua e ancora «piovono avvertenze sui pericoli che corre una straniera sola in un porto al calar della sera»… e si rende conto che «il progetto sandinista per salvare il paese fatto a pezzi dall’indifferenza» è una realtà amara da digerire, mentre i turisti invadono ogni luogo.
E dunque non resta che partire.
Luciana Grillo - [email protected]
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