Storica azienda Casearia Monti Tentini – Di Daniele Bornancin

Lavoro, tradizione e passione sono gli ingredienti del successo di una azienda a gestione familiare di Grigno in Valsugana, giunta alla quarta generazione

Fabio, Florindo, Fiorenzo e Federica Finco, terza generazione.
 
Oggi mi appresto a far conoscere un’azienda industriale, con caratteristiche e qualità artigianali, in uno dei settori più importanti dell’agro alimentare Trentino: il lattiero caseario.
Si tratta della Casearia Monti Trentini S.p.A. che da anni opera a Grigno, nella zona della Valsugana Orientale, producendo un’ampia varietà di formaggi di montagna, ricercati e apprezzati in tutto il mondo.
Una storia che inizia nel 1925 con Florindo Finco e continua con suo figlio Gianfranco che costituisce l’azienda casearia di famiglia. Una famiglia nell’azienda e un’azienda nella famiglia.
 
Un insieme di persone o meglio di generazioni che insieme hanno saputo unire forze nel tempo, per raggiungere sempre nuovi traguardi.
L’azienda è oggi rappresentata dalla terza e dalla quarta generazione, imprenditori costantemente impegnati e coraggiosi, che ogni giorno si danno da fare con cuore, condivisione e amore per il lavoro.
 
Per comprendere più da vicino quest’organizzazione aziendale, ho fatto conoscenza con la giovane rappresentante della quarta generazione della famiglia Finco, Maria Vittoria (28 anni), che insieme a tre cugini è entrata a far parte di quest’impresa in pieno sviluppo, nel solco della continuità, della tradizione, dell’innovazione tecnologica e con un occhio sempre rivolto al futuro e all’ambiente.
L’ho incontrata presso la sede della società, momento questo che si è caratterizzato per uno scambio d’idee, un utile confronto sviluppato nelle domande e risposte che di seguito sono esposte al lettore della rubrica Scenari.
Uno spaccato di un’eccellenza tutta trentina, conosciuta in Italia, in Europa e nel mondo.


Maria Vittoria Finco (quarta generazione).
 
Maria Vittoria, cosa può raccontare della storia e delle caratteristiche della vostra azienda?
«È una storia che parte nel 1925, a Gallio, quando il bisnonno Florindo (prima generazione) ha iniziato lavorando in malga e imparando a fare il casaro. Con la situazione e le conseguenze della guerra è stato costretto a sfollare e a continuare la sua occupazione in un caseificio sociale sui Monti Berici.
«Negli anni 50 il figlio Gianfranco, mio nonno, lavora nello stesso caseificio del padre e in seguito, quando la situazione sociale migliora, ritorna sull’altopiano di Asiago ad Enego.
«Lì apre il piccolo caseificio di montagna a conduzione familiare ancora esistente, dando inizio all’avventura imprenditoriale della famiglia Finco.
«Nel tempo, la piccola latteria artigianale incrementa la produzione e si rendono necessari spazi più ampi e più consoni all’espansione del mercato.
«Di conseguenza alla fine degli anni 80, Gianfranco e quattro dei suoi fratelli Fiorenzo, Fabio, Florindo e Federica, aprono un nuovo stabilimento a Grigno, per la produzione, lavorazione e stagionatura di formaggi, pur mantenendo anche il caseificio di Enego, dove è prodotto artigianalmente l’Asiago DOP con solo latte di montagna.
«Questa è la storia della nostra famiglia e delle tradizioni che ci sono state sapientemente tramandate, antichi saperi artigianali, accompagnati da impianti e macchinari ad alta innovazione tecnologica ed oggi di ultima generazione.»
«Con il passare degli anni sono stati introdotti sistemi di lavorazione che permettono una riduzione di anidride carbonica e risparmio energetico.
«Il nostro sistema di trasformazione del latte si concentra nella produzione di formaggi di alta qualità, ottenuti grazie alla sapiente arte del casaro e scelta della materia prima.»
 

L’azienda.
 
Di cosa si occupa lei in azienda e la sua esperienza come si è sviluppata? La quarta generazione com’è composta?
«Come i miei cugini sono nata e cresciuta praticamente in azienda, assorbendo in questi anni non solo nozioni di tipo tecnico ma anche la passione di questo lavoro di mio padre e dei miei zii.
«Terminati gli studi universitari in Mediazione Linguistica prima e in International Management poi, sono entrata nel gruppo aziendale, attualmente mi occupo di marketing, strategie di promozione e pubblicità, organizzazione di eventi e fiere di settore, relazioni pubbliche e comunicazione.
«La quarta generazione è attualmente costituita da me, (figlia di Fabio), dai miei cugini: Massimiliano (35 anni) e Nicola (33), figli di Fiorenzo, e Pietro (31 anni) figlio di Federica.
«Il primo si occupa di energia, impianti e sostenibilità, il secondo invece è responsabile del reparto di confezionamento, mentre Pietro lavora nel settore commerciale e vendite.
«Tutti insieme continuiamo a percorrere la strada ben tracciata dalla nostra famiglia e costantemente apprezzata dalla comunità.^
 

Massimiliano e Nicola Finco (entrambi di quarta generazione).
 
Mi può descrivere l’organizzazione aziendale e i risultati raggiunti in termini di occupazione e mercato?
«Attualmente la Casearia Monti Trentini occupa 105 dipendenti a Grigno e 15 a Enego. L’età media dei nostri collaboratori è di 40 anni, con un 70% di uomini e un 30% di donne.
«Alcuni lavoratori hanno raggiunto i trent’anni di attività in azienda, segnale di continuità e forte legame con la nostra realtà. Incentiviamo dialogo e collaborazione attraverso relazioni positive in un ambiente di lavoro familiare, sano e sicuro.
«Lavoriamo anche per accrescere le attività a sostegno del welfare aziendale, uno degli ultimi progetti prevede la collaborazione con Arte Sella che permette al nostro personale di accedere agli spazi del museo, all’aria aperta e in modo gratuito. Questo perché vogliamo promuovere la coesione sociale e la libertà di poter stare insieme in una situazione di rilievo del nostro territorio.
«Sosteniamo inoltre la filiera corta a tutto vantaggio dell’equilibrio ambientale. I nostri fornitori di latte, infatti, sono rappresentati da 150 aziende agricole, situate in prevalenza nel territorio Trentino e in parte nel Veneto.
«Le zone di raccolta del latte distano al massimo 90 chilometri dalla sede dello stabilimento. Con gli allevatori operiamo in piena sintonia, ogni giorno verifichiamo insieme che i metodi d’allevamento siano conformi alle norme igienico sanitarie e ai disciplinari di produzione del formaggio.
«Attualmente vengono lavorati circa 130mila litri al giorno. I nostri prodotti sono commercializzati attraverso catene della distribuzione, negozi specializzati e nel settore della ristorazione. Siamo presenti, oltre che nel mercato nazionale, anche in Europa, nel Nord e Sud America. Allo stato attuale stiamo sondando nuovi mercati.»

Vezzena e Lagorai.
 
E sulla produzione cosa può aggiungere?
«Il nostro sistema produttivo è basato sul rispetto della tradizione e dei disciplinari per i prodotti a denominazione di origine protetta. Ci avvaliamo di macchinari innovativi e tecniche informatiche e di controllo, sia per le lavorazioni, sia per il confezionamento. Le procedure di controllo di qualità del processo produttivo e della qualità complessiva aziendale sono supportate da certificati e accreditamenti rilasciati da istituti di certificazione specializzati nel settore.
«Per la nostra impresa, il casaro rimane il punto fermo dell’attività, il fulcro dell’attività produttiva. La sua attenzione al tipo di latte, alla stagionalità e al clima è indispensabile per la trasformazione del latte in formaggi di alta qualità. Il laboratorio interno garantisce la salubrità dei nostri formaggi per mezzo di puntuali verifiche giornaliere.
«I nostri tecnici di laboratorio operano costantemente su specifici progetti di ricerca applicata, per la nascita di nuovi prodotti, anche in collaborazione con il cliente.
«Negli anni la qualità che ci contraddistingue è riconosciuta non solo dal mercato, ma anche da numerosi riconoscimenti a livello sia nazionale sia internazionale.
«L’ultima edizione dei World Cheese Awards, convention di selezione internazionale del mondo lattiero caseario tenutasi a Galles ad inizio Novembre, ci ha assegnato la medaglia d’oro per l’Asiago DOP fresco, per l’Asiago DOP vecchio e la medaglia di bronzo per le Malghe di Vezzena.»
 

Marchio e logo dell'azienda.

La situazione aziendale attuale?
«In questo periodo dobbiamo far fronte agli aumenti dei costi energetici. Affrontiamo anche questa difficoltà con forza e caparbietà, perché come dice sempre mio padre la nostra è una famiglia cui piace andare in salita, quindi collaboriamo per fronteggiare i periodi più complessi con entusiasmo, resistendo e trovando nuove soluzioni in linea con la nostra visione.
«La nostra struttura è, di fatto energivora, vista la necessità di riscaldamento e di raffreddamento delle celle di refrigerazione e di stagionatura dei formaggi. Da sempre abbiamo fatto investimenti per ridurre l’impatto ambientale, per rendere più efficienti le produzioni diminuendo la richiesta energetica, sia in termini termici, sia elettrici, senza dimenticarsi dell’efficientamento idrico.
«Già 20 anni fa abbiamo inserito nello stabilimento un impianto fotovoltaico, che in questo periodo stiamo sostituendo, con l’aggiunta di nuovi pannelli solari in altri spazi, per renderlo più efficiente e destinando così tutta l’energia prodotta all’autoconsumo.
«L’impianto preesistente ci permetteva di generare circa 80.000 kwh annui, mentre quello nuovo consentirà la produzione di 650.000 kwh annui, che corrispondono al 20% del nostro fabbisogno annuo.»

Pietro Scalco.

«Di questi progetti si occupa mio cugino Massimiliano, che nonostante una carriera come commercialista ha da sempre uno speciale interesse e competenze sui sistemi ambientali, di risparmio energetico e di nuove tecnologie degli impianti. Crediamo molto nel valore della sostenibilità ambientale e siamo consapevoli di avere una grande responsabilità nei confronti dell’ambiente.
«Sul fronte dell’energia termica da anni abbiamo in funzione un sistema di recupero di energia dai condensatori delle centrali frigorifere e nel 2018 abbiamo aggiunto un impianto di tri-rigenerazione in grado di produrre energia termica, elettrica e frigorifera.
«Grazie a questa strumentazione siamo in grado di servire buona parte del nostro fabbisogno termico con l’acqua di recupero dei motori endotermici, evitando così l’uso del vapore.
«Oggi siamo autosufficienti per l’80% del nostro consumo elettrico e per il 36% di quello termico. Questi sistemi ci permettono di evitare sprechi e di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
«Inoltre, per favorire l’ambiente di lavoro più illuminato e confortevole ai nostri collaboratori, quattro anni fa abbiamo sostituito tutti i corpi illuminanti, con nuove applicazioni a led, per giungere cosi ad avere un ambiente di lavoro più illuminato e confortevole, raggiungendo anche minori consumi elettrici.
«Tutte queste azioni sono, in effetti, utili a tutti, a dimostrazione della nostra attenzione all’ambiente di lavoro e all’efficienza complessiva aziendale.»
 
Quest’intervista credo possa permettere ai nostri lettori di capire la qualità e l’organizzazione di una realtà produttiva di valore, meglio di un’eccellenza della terra trentina, d’interesse non solo locale ma internazionale, al passo con i tempi, in continua evoluzione, proiettata a uno sviluppo di qualità.
Complimenti e grazie Maria Vittoria per la presentazione chiara ed efficace che ci ha permesso di conoscere una nuova azienda, orgoglio per il nostro territorio, descritta con molta professionalità. L’augurio mio, e della direzione del nostro giornale, è di continuare con questa passione a realizzare nuovi successi personali e aziendali.

A cura di Daniele Maurizio Bornancin - [email protected]