Cartoline di Bruno Lucchi – Canale di Tenno, sul Garda

Un borgo medioevale nominato a pieno titolo il «Borgo più bello d’Italia 2016/17»

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Ci sono giornate che sembrano partire storte, ma che poi, come per magia si raddrizzano. Il merito è sicuramente della bella compagnia.
La solita amica, quella che mi presta i libri, che spesso ci viene a trovare e assieme parliamo di arte e di bellezza, ha proposto a me e Graziella la visita alla mostra «Canova, tra innocenza e peccato» al Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto, e il tempo restante in divenire.
Una giornata in piacevole compagnia ci voleva, dopo tutte le restrizioni avute.
 
È passata a prenderci con la sua macchina con un’amica comune che non frequentavamo da tempo.
Chiacchierando, senza quasi accorgerci, abbiamo raggiunto il posteggio del museo. Subito dopo esserci messi in coda per l’ingresso, scopriamo che alla domenica «si entra solamente con prenotazione».
Delusi per l’inconveniente, ma decisi a passare comunque la domenica nel migliore dei modi, dopo un cappuccino nella caffetteria del museo, con calma, risaliamo in macchina. Direzione lago di Garda.
Giornata soleggiata ma con una leggera foschia e la temperatura ancora fresca.
I primi fiori di ciliegio si offrono alle api intontite da un lungo inverno, nel paesaggio macchiato qua e là del giallo delle numerose mimose fiorite e brullo per la mancanza di pioggia, troviamo comunque l’incantevole risveglio della natura.
 
Decidiamo di fare un salto a Canale di Tenno, un borgo medioevale affacciato sul lago di Garda, nominato a pieno titolo dall’associazione il «Borgo più bello d’Italia nell’anno 2016/17».
Anni fa, ho avuto il piacere di esporre alcune mie opere nella casa degli artisti dedicata a Giacomo Vittore in centro a Canale.
La bellezza del luogo è assicurata dalla cura che la municipalità e i cinquanta residenti dedicano al borgo, conservando e restaurando le antiche case in pietra con i caratteristici avvolti che collegano le abitazioni l’una all’altra.
Alcune di queste case sono decorate da affreschi per lo più moderni, ma è l’atmosfera dei tempi passati che rende piacevole passeggiare per le vie che convergono nell’unica piazzetta.
 
Peccato che il castello del XII secolo di Tenno non sia visitabile.
Due passi per le vie del paese sono obbligati per chi vuole raggiungere l’antica chiesa di San Zeno. Documenti del 1264 la citano, affrescata poi nel XIV secolo e nel secolo seguente.
Trovandola chiusa abbiamo potuto solo sbirciare da una finestra.
Poi un salto veloce al lago di Tenno, dal colore azzurro cristallino, e via di corsa a mettere le gambe sotto il tavolo del ristorante, pronti a saziare il corpo e l’anima.
 
Il Canova può aspettare! Ci siamo ripromessi una visita al Museo Gipsoteca Antonio Canova, a Possagno.
Sarà di sicuro un’altra splendida giornata dedicata all’amicizia e alla bellezza.

Bruno Lucchi

























 Bruno Lucchi 
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