Un delizioso parallelo tra gli indici economici e quelli dell’eros
Zelig, i mille volti della comicità italiana nello show al Festival dell’Economia
>
Sono quasi quarant’anni che lo Zelig di Milano è uno dei centri nevralgici del cabaret italiano.
Una fucina leggendaria di comici che ha trovato poi dagli anni ’90 anche un’importante ed unica vetrina televisiva capace di proiettare verso il successo molti artisti.
Un vero e proprio fenomeno, quello targato Zelig, che si è materializzato sabato sera sul palco dell’Auditorium S. Chiara per il Festival dell’economia.
Uno show che ha visto alternarsi in scena alcuni dei comici emersi fra teatro e piccolo schermo.
Gran cerimoniere dello spettacolo Raul Cremona, sempre nei panni di un improbabile mago illusionista in eterna competizione con il leggendario mago Silvan.
Ad aprire lo show, segnato dalle incursioni di un Vincenzo Albano sempre pronto a pungere proprio Raul Cremona, è stato l’applauditissimo Maurizio Lastrico che aveva conquistato l’audience di Zelig con la sua strepitosa rivisitazione della Divina Commedia.
In questa occasione il comico genovese, noto anche per essere uno dei protagonisti della nuova versione della fiction Rai «Don Matteo», con il Sole 24 Ore in mano, si è calato nel tema del Festival giocando su un gustoso e inevitabilmente malizioso parallelo fra gli indici economici e quelli dell’eros del «povero» maschio italiano.
Travolgente l’esibizione di Ippolita Baldini, attrice e comica milanese, sempre al fianco di Raul Cremona ma stavolta nel ruolo di conduttrice piuttosto svampita.
Da Napoli Vincenzo Comunale ha portato tutta la contagiosa simpatia della sua stand-up comedy, seguito dal comico ligure Antonio Ornano, noto al pubblico catodico di Zelig per i suoi personaggi del leggendario professor Ornano, etologo appassionato di bestie feroci, e dell’avvocato Arnoldi.