Tito Boeri: «Rafforzare la conoscenza di economia già nei licei»
Al centro del dibattito la proposta di Tito Boeri, coordinatore scientifico del Festival
Finalmente qualcuno porta avanti una nostra teoria, quella di introdurre anche nei licei le basi di una conoscenza di economia e di finanza, in modo che i ragazzi comprendano i fenomeni che accadono nel Paese senza per questo dover essere necessariamente dei ragionieri.
«Io mi auguro che da questa edizione del Festival venga un messaggio e che sia quello di rafforzare l'istruzione e la conoscenza di economia, e più in generale dei problemi sociali, che noi diamo ai giovani del nostro Paese. E' un qualcosa che serve non solo per capire l'immediato, per dare risposte ad una domanda fortissima che viene, ma anche per orientare nelle scelte future.»
Da questa frase di Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia, pronunciata durante l'inaugurazione, nasce quella che è una proposta precisa, rivolta al mondo della scuola che dei giovani - al centro del dibattito in questi giorni - è luogo per eccellenza.
«Separare l’insegnamento dell’economia da quello del diritto – aggiunge Boeri – diventa essenziale. E' una considerazione che nasce dall'esperienza che abbiamo fatto nei mesi che hanno preceduto questa edizione, perché oltre alle Università, è anche nei licei di tutta Italia che il Festival dell'Economia riscuote interesse.
«Già nella scuola secondaria si guarda al Festival come punto di riferimento importante e alcuni licei hanno istituito una sorta di borsa di studio per far sì che i loro studenti potessero essere presenti qui a Trento.»
«Negli incontri che ho avuto nei licei – ha concluso il coordinatore del festival dell'Economia – ho riscontrato attenzione massima anche in presenza di lezioni certamente complesse. In questo senso anche dal Festival possono venire indicazioni per la riforma del nostro sistema scolastico.
«E la prima è appunto quella di dare più peso all'insegnamento di economia per capire meglio i fenomeni sociali, spesso tenuti in secondo piano nella scuola secondaria. Ne consegue, ed anche questa è esperienza, che chi non studia economia al liceo si trova poi più in difficoltà nel percorso universitario. Dobbiamo avere strumenti per poterlo fare in modo adeguato ed uno di questi consiste proprio nel separare quel che è invece ancora unito: materie economiche e diritto, unione di discipline che non si parlano.»