Michele Placido racconta Ennio Morricone
Presentato il libro «Ennio Morricone. Il genio, l'uomo, il padre»
Michele Placido al Trentodoc Festival - Foto Matteo Rensi - Ufficio stampa Pat.
«David Bowie? Non so chi sia», «Gli oscar li tengo sottochiave, non vorrei che mio figlio li prestasse a qualcuno».
Sono solo due dei gustosi aneddoti e ricordi riguardanti l'indimenticato Ennio Morricone sviscerati questa mattina nell'incontro «Michele Placido racconta Ennio Morricone».
Nel giardino San Marco di Trento, il regista assieme al figlio di Ennio Morricone, Marco, e allo scrittore Valerio Cappelli hanno ripercorso la vita e le opere del maestro nell'ambito delle «sparkling stories» del Trentodoc Festival e contenute nel libro dedicato a uno tra i più importanti compositori di musiche per le pellicole cinematografiche.
Un viaggio nel percorso compiuto da Morricone fino alla sua morte avvenuta nel 2020 fatto di racconti, ricordi ancora vividi ed emozioni raccontate dalla voce del figlio.
Ne è emerso soprattutto il lato umano di Morricone, un uomo che poneva l'etica al centro del suo lavoro e dalla forte morale e con un grande rispetto per tutti.
Severo con se stesso e gli altri, ma anche molto riconoscente, tanto che effettuava dei concerti gratuiti per l'auditorium Parco della Musica per gratitudine nei confronti di chi l'aveva fatto studiare.
Non sono mancati gli aneddoti curiosi come la sua passione per la cioccolata, che la moglie gli nascondeva e lui regolarmente trovava, o come quando il figlio Marco gli diede la notizia della morte di David Bowie ed Ennio rispose «Bowie? Mai sentito».
E ancora, un giorno un ospite chiese come mai tenesse gli oscar e e i vari premi vinti in una stanza chiusa a chiave, pur vivendo solo con la moglie: «Non vorrei che mio figlio li prestasse come ha fatto con i miei dischi che non sono più tornati indietro"».
Il film che ha cambiato la sua vita è invece stato «Mission».
Morricone, dopo aver visto il lungometraggio, inizialmente non volle comporre la colonna sonora affermando che il film fosse troppo bello e lui avrebbe soltanto potuto rovinarlo.
Fortunatamente poi cambiò idea e consegnò al mondo alcuni tra i più celebri brani della storia del cinema e per la prima volta Ennio affermò di essere stato ispirato dalla Santissima Trinità.
Presenti in platea anche le due nipoti di Ennio, Valentina e Francesca, le quali hanno evidenziato i tratti umani del maestro, non solo quelli artistici, come la sua costanza e la forza, la sua severità ed esigenza nei confronti di se stesso e degli altri, il rispetto per ogni forma di musica e di arte come quando fece tardi all'inaugurazione di una nave da crociera per fermarsi ad ascoltare un artista di strada che produceva melodie utilizzando i bicchieri.