Nuovi rapimenti di occidentali in Nigeria dopo 5 anni di calma

Tra i sequestrati tre australiani e un neozelandese impiegati in un'azienda australiana

Lo scorso 22 giugno, sette persone sono state rapite, in seguito ad un’imboscata contro un convoglio, perpetrata da un meglio identificato gruppo di assalitori, nei pressi della città di Calabar, nello Stato meridionale di Cross River.
Tra i sequestrati ci sono tre cittadini australiani e un neozelandese, tutti impiegati presso una società australiana di costruzioni attiva nella regione.
Con molta probabilità, nelle prossime settimane, i rapitori potrebbero chiedere un riscatto per il rilascio degli ostaggi.
 
Seppur gli Stati Federali del sud-est della Nigeria non siano nuovi ad episodi di questo tipo, era dal gennaio 2010 che si verificava il rapimento di cittadini stranieri.
In questo senso, il sequestro dei tecnici australiani e del neozelandese potrebbe rappresentare il primo segnale della ripresa di questo tipo di attività nel sud del Paese.
Infatti, negli ultimi mesi, le popolazioni del sud della Nigeria sono tornate a manifestare un profondo dissenso nei confronti delle autorità centrali a causa del taglio dei sussidi statali e della riduzione del Programma di Amnistia e Reintegrazione (PAR), fondo straordinario creato dal governo per stimolare l’economia delle regioni meridionali e interrompere l’insurrezione del Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (MEND).
Infatti, tra il 2008 e il 2009, il MEND aveva lanciato una massiccia campagna di insorgenza contro il governo, attaccando le infrastrutture petrolifere e sequestrando i tecnici stranieri qui impiegati per ragioni politiche e finanziarie (pagamento dei riscatti).
 
In concomitanza con la riduzione del PAR, decisa dal nuovo Presidente Mohamed Buhari, si è assistito alla nascita di nuovi gruppi insurrezionali, tra i quali spiccano i Niger Delta Avengers (NDA, Vendicatori del Delta del Niger), attivi dallo scorso gennaio e decisi ad ottenere l’indipendenza delle regioni meridionali del Paese.
La loro azione è stata sinora concentrata su attacchi contro le infrastrutture petrolifere.
Ad oggi, non è escludibile la nascita di nuovi gruppi ispirati ai NDA che, oltre agli attacchi contro oleodotti e gasdotti, possano concentrarsi sul lucroso business del rapimento degli occidentali.