Bilancio consolidato del gruppo Cavit 2022/2023
Con un fatturato consolidato positivo, il Gruppo sempre più verso la sostenibilità e la valorizzazione della viticoltura trentina in uno scenario geopolitico complesso
Enrico Zanoni, Carlo Cottarelli e Lorenzo Libera.
Si è svolta oggi, presso il Centro Congressi di Riva del Garda, l'Assemblea annuale dei Soci Cavit che ha ratificato il bilancio consolidato del Gruppo relativo all'esercizio 2022–2023, chiuso a maggio 2023.
Il settore vitivinicolo ha affrontato nell'ultimo anno importanti sfide, in uno scenario di incertezza economica globale, dominato da un marcato incremento dei costi operativi e da una fiammata inflazionistica che non si verificava da oltre un decennio.
In questo contesto, il Gruppo Cavit ha mantenuto la propria solidità finanziaria e la capacità di preservare una corretta remunerazione ai Soci conferitori, assicurando liquidazioni conformi ai valori pre-Covid, a fronte di forti aumenti degli oneri di gestione.
L’esercizio 2022–2023 è stato caratterizzato, infatti, da importanti aumenti del costo dei materiali di confezionamento (in particolare i vetri) e dell’energia, solo parzialmente recuperati da aumenti di listino, con conseguente riduzione dei margini disponibili.
Il bilancio consolidato del Gruppo sale, comunque, a 267,1 milioni di euro, in leggero incremento (+0,9%) rispetto all’esercizio precedente: segnale di continuità e stabilità che sottolinea l’efficacia delle politiche di diversificazione per linee di prodotto, canali di vendita e aree geografiche, nonché la validità di un approccio che pone al centro sostenibilità e innovazione.
Principali dati di Bilancio
Per quanto riguarda i risultati della capogruppo Cavit Sc, dopo l’eccezionalità dell’esercizio 2020-2021 (che aveva segnato un’impennata del +20% vs anno precedente durante il lockdown), il fatturato - come previsto in sede di budget - ha registrato una contenuta contrazione (-1,9%) rispetto all’esercizio precedente.
Risultati che rimangono comunque nettamente superiori al periodo pre-pandemia (+14% rispetto all’esercizio 2019-2020).
Prosegue con successo il trend positivo delle linee di spumantistica del Gruppo, con risultati soddisfacenti per il brand premium Altemasi Trentodoc, e una crescita sostenuta per Cesarini Sforza Spumanti e Kessler Sekt, che hanno tutti beneficiato del ritorno dei consumi fuori casa, del buon andamento del comparto spumantistico e, nel caso di Cesarini Sforza, dell’allargamento distributivo ottenuto grazie al supporto della controllante.
In particolare, il fatturato della controllata tedesca Kessler Sekt & Co KG. - il più antico produttore di vino spumante della Germania, con una storia di quasi 200 anni per gli spumanti di qualità metodo Classico e Charmat – si è chiuso con 13 milioni di euro (+10% rispetto all’anno precedente) e un patrimonio netto 4,9 milioni di euro.
Enrico Zanoni, Direttore Generale di Cavit.
Profilo finanziario
Il patrimonio netto del Gruppo è in costante crescita e si attesta su 113,5 milioni di euro, confermando la solida patrimonializzazione di Cavit.
Anche la posizione finanziaria netta del Gruppo resta ampiamente positiva, con 24,5 milioni di euro, al di sopra del dato pre-covid (esercizio 2019/2020), cui ha seguito il biennio di notevole incremento di fatturato 20/21 (+ 20%), realizzato dalla capogruppo Cavit, dato confermato nell’esercizio successivo, che ha incrementato la consistenza della PFN nel biennio precedente.
Mercati
Cavit ha mantenuto e consolidato la sua presenza nei mercati chiave, grazie a una strategia mirata e differenziata. L’export continua a rappresentare più del 76% del giro d’affari del Gruppo, pur in un contesto che in tutti i principali Paesi importatori ha registrato un calo generalizzato della domanda.
In particolare, in Nord America - che rappresenta il più importante mercato di consumo del vino al mondo e il principale mercato di sbocco per Cavit – la contrazione dei consumi di vino sta progressivamente assumendo carattere strutturale per effetto dei mutati gusti e stili di consumo delle nuove generazioni, che mostrano una progressiva disaffezione preferendo altre tipologie di prodotti quali Spirits, Ready to Drink e nuove tipologie quali gli Hard Seltzer.
Negli Stati Uniti, come già lo scorso anno, il marchio Cavit ha continuato a reagire meglio del mercato, con con un +1,9% a valore rispetto alla media di mercato del -1,9% (fonte: dati Nielsen), confermando ulteriormente la propria posizione di leadership con il vitigno Pinot Grigio.
Il rallentamento dei consumi di vino si conferma anche sui mercati Europei, dove l’inflazione sostenuta e l’aumento dei tassi di interesse che hanno drenato la capacità di spesa dei consumatori. Regno Unito, Germania e Olanda continuano a guidare la classifica dei paesi di sbocco del vecchio continente per Cavit, che presidia tutti i canali, sia grande distribuzione che Horeca.
Nei paesi Asiatici il debole segnale di ripresa registrato ad inizio 2023 è stato vanificato dalla congiuntura internazionale negativa, in mercati come il Giappone e la Corea del Sud. Nota a parte merita il mercato cinese che continua il trend negativo degli ultimi anni, senza segnali di controtendenza nel breve periodo.
In Italia, secondo mercato di sbocco per il Gruppo Cavit dopo gli Stati Uniti, la fedeltà al marchio e la qualità dei prodotti hanno consentito il mantenimento delle posizioni per un giro d’affari complessivo che continua a rappresentare il 24% del consolidato.
Lorenzo Libera, Presidente di Cavit.
Canali di distribuzione
I canali distributivi di Cavit coprono una gamma vasta, dalla Grande Distribuzione all’Horeca, fino all'e-commerce. I rapporti consolidati con la Grande Distribuzione hanno garantito una presenza capillare dei prodotti Cavit sugli scaffali, mentre i canali fuori casa, colpiti duramente dalla pandemia, hanno iniziato una graduale ma costante ripresa grazie al dinamismo del team aziendale dedicato alle vendite.
L’e-commerce conferma il proprio ruolo di punto di contatto diretto con i consumatori, offrendo nuove possibilità di engagement e di fedeltà al brand.
Prodotti
La gamma di prodotti di Cavit si è ampliata per includere innovazioni, come Valdelac Cuvée Rosé e Kelter Lagrein Riserva, all’interno della linea Trentini Premium per il canale Horeca, e Prime Rose Rosé Charmat, rivolto ad entrambi i canali.
La Linea Mastri Vernacoli è stata rinnovata con un restyle che ha visto in etichetta la valorizzazione dell’impegno di Cavit nei confronti della sostenibilità, con un rimando all’approfondimento sul web del progetto PICA grazie ad un QR code.
Impegno per la Sostenibilità e l’Innovazione
Continua l’impegno di Cavit verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica in una visione olistica di Responsabilità Sociale di Impresa che guida da sempre le strategie del Gruppo, fedele alla propria missione di tramandare il valore e la qualità della viticoltura trentina attraverso pratiche sostenibili di viticoltura, nonché a sostenere attivamente la comunità del territorio trentino in cui opera attraverso oltre 5.250 viticoltori.
Al centro del programma di sostenibilità, continua il ruolo chiave della piattaforma tecnologica PICA, che dal 2010 evolve costantemente per indirizzare le pratiche di viticoltura integrata, di precisione e smart.
A questa si uniscono la certificazione ISO 14.001 per il sistema di gestione ambientale, il conseguimento da parte della totalità dei soci della certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata) e il pieno rispetto del «Protocollo per una produzione viticola di qualità in Trentino».
Sul fronte agronomico, i servizi di consulenza e assistenza tecnica viticola garantiti dal team agronomico di Cavit, sono stati efficacemente forniti ai membri del Consorzio, inclusi i viticoltori e i team delle Cantine Sociali. Questo impegno ha rafforzato il valore distintivo del Consorzio, assicurando un supporto completo alle Cantine sociali trentine, indispensabile per superare le sfide settoriali e elevare costantemente gli standard di coltivazione e produzione.
Anche sul fronte delle Operations, Cavit adotta pratiche di gestione sostenibile, quali la riduzione dell'uso di risorse naturali, il ricorso a fonti di energia rinnovabile, il riciclo e il riutilizzo dei materiali, nonché la limitazione delle emissioni di gas serra.
Prosegue la collaborazione strategica con le Fondazioni Edmund Mach e Bruno Kessler che supporta programmi di ricerca pluriennali orientati al miglioramento dei processi produttivi e per un più compiuto rispetto ambientale grazie all’applicazione di sistemi operativi, tecnologici e metodologici ottimali nella gestione di un’azienda fortemente legata al territorio.
Conclusioni
In conclusione, l’analisi del bilancio di esercizio 2022/2023 del Gruppo Cavit conferma una solida posizione finanziaria che garantisce la continua creazione di valore per i Soci e il costante miglioramento della qualità del prodotto.
«Possiamo ritenerci soddisfatti del livello delle liquidazioni che anche quest’anno abbiamo potuto garantire alle Cantine associate, nonostante la flessione dei consumi e il forte impatto dei costi dell’energia e delle materie prime», dichiara Lorenzo Libera, Presidente del Gruppo Cavit. «Il nostro modello cooperativo si basa su una rete di impresa che coniuga la dedizione dei viticoltori, impegnati nelle pratiche sostenibili, le competenze delle Cantine e il decisivo supporto del Consorzio Cavit. In questi tempi difficili, questo approccio integrato è stato più che mai fondamentale, assicurando cooperazione e stabilità a prescindere dalla situazione contingente».
Commenta il Direttore Generale del Gruppo Cavit, Enrico Zanoni: «Capacità di adattamento e flessibilità ci hanno permesso di mantenere un risultato più che soddisfacente in uno scenario complesso, che ha visto la concomitanza di due fenomeni contrastanti: la flessione dei consumi e il contemporaneo aumento dei costi». E conclude: «Ci attendono sfide importanti nei prossimi anni. La solida base patrimoniale e strutturale rappresenta un asset fondamentale per il nostro Gruppo, su cui dovremo continuare a sviluppare valore, potenziando ulteriormente la nostra capacità di innovazione e la capacità di adattamento ai fenomeni complessi con prontezza e agilità».