Terrorismo: i passeggeri saranno schedati in tutta europa
Alfano al Consiglio dei ministri europei degli interni di Bruxelles: «Circolazione in Europa resta libera ma più sicura»
«In questo Consiglio avrebbe dovuto saltare Schengen e invece la riunione si è svolta con un impianto diverso: la circolazione deve essere libera e deve continuare a esserlo, ma deve essere più sicura, – ha spiegato il ministro Alfano. – Questo è il lavoro che si farà alle frontiere esterne, anche con la registrazione dei dati dei passeggeri, l'accordo sul Pnr (Passenger name record) approvato nell'incontro di oggi.
«Da un lato si mantiene Schengen e dall'altro la libera circolazione viene 'compensata' da più sicurezza nell'accesso in Europa e nell'uscita dall'Europa.»
«L'Italia – ha proseguito il Ministro – non intende ripristinare i controlli alle frontiere interne di Schengen in vista dell'inizio del Giubileo, una misura prevista dagli accordi di libera circolazione in caso di importanti eventi sul territorio di un Paese membro.
«Noi vogliamo accogliere pellegrini e l'idea di rendere più complicato l'accesso in Italia non mi pare compatibile con l'accoglienza, quello che noi dobbiamo fare – ha sottolineato – è garantire sicurezza.
«Credo che fin qui abbiamo dimostrato di poterlo fare.»
Sul tema dei rimpatri e ricollocamenti Alfano ha auspicato che la Ue vada avanti.
«Non abbiamo difficoltà ad aprire un secondo hotspot - ha evidenziato il ministro - naturalmente vogliamo passi avanti anche sugli altri due dossier: rimpatri e ricollocamenti.»
Su questo fronte Alfano ha ricordando che il nostro Paese è «ovviamente pronto a mandare negli altri Paesi d'Europa i nostri migranti, ma di siriani ne sono arrivati pochi nel 2015 e abbiamo chiesto flessibilità sulla nazionalità di provenienza, specificamente che nell'elenco dei migranti da poter ricollocare siano inseriti gli afghani che entrano anche dalle frontiere nordorientali italiane».
Quanto al principio generale, sulla redistribuzione si è affermata la posizione italian: ovvero deve andare di pari passo con i rimpatri.
«L'Europa – ha osservato – si deve far carico di rimpatriare nei paesi di origine i migranti irregolari. Noi siamo pronti a organizzare tutto quello che serve, la nostra percentuale di registrazione è vicina ormai al 100%.»
«Infatti – ha aggiunto in conclusione – dopo un 2014 in cui abbiamo dovuto affrontare un'emergenza difficilissima, abbiamo messo a sistema un'organizzazione che funziona molto meglio e questo ci viene riconosciuto a livello europeo.»