Stati Uniti: la corsa agli armamenti di Donald Trump

Come intende impiegare quei 54 miliardi in più che l'Amministrazione ha deciso di investire nella Difesa?


 
La sera di lunedì 27 febbraio il Presidente Trump ha esposto a grandi linee, in un discorso alla Associazione Nazionale dei Governatori tenutosi alla Casa Bianca, i suoi piani per la riallocazione del budget per l’Anno Fiscale 2018.
Punto cardine del programma del Presidente è l’aumento del budget per la Difesa del 10% (cifra pari a 54 miliardi di dollari), ammontare che verrà costituito attraverso un taglio di eguale valore a tutti i restanti dipartimenti del governo, esclusi quelli di Social Security e Medicare.
La specifica di come verranno utilizzati i 54 miliardi aggiuntivi non sarà pronta prima di maggio, secondo quanto dichiarato dal Direttore dell’Office of Management and Budget Mick Mulvaney, ma vari sono stati gli input lanciati nell’ultimo mese dal Presidente in merito.
 
Innanzitutto, dal punto di vista delle Forze Armate, il Presidente Trump ha affermato la volontà di aumentare il numero di soldati di 50.000 unità, per tornare ai 540.000 precedenti al taglio di Obama.
Inoltre, ha sostenuto la necessità di aumentare la flotta della Marina a 355 navi (ora 276), di ringiovanire quella aerea con nuovi velivoli e di provvedere all’ammodernamento dell’arsenale nucleare.
A questi progetti da avviare, si aggiungono quelli già approvati precedentemente dall’Amministrazione Obama, per i quali era stato previsto un aumento dei fondi pari a 35 miliardi di dollari, dunque di poco inferiore a quanto ora previsto dal Presidente Trump.
Posto che al momento la scala delle priorità non è stata ancora resa nota, tre sono le criticità che emergono in merito alla presentazione informale del budget per la Difesa.
 
La prima riguarda una mera questione economica, in quanto l’aumento dei fondi, seppur considerevole, non basta a coprire i costi dei progetti annunciati da Trump e di quelli avviati precedentemente da Obama.
La seconda si pone in merito alla futura linea politica della Casa Bianca: le affermazioni di Trump in merito all’aumento e all’utilizzo del budget per la Difesa sembrano, infatti, contraddittorie rispetto alla politica estera neo-isolazionista finora annunciata.
L’ultima criticità riguarda, invece, il vincolo di bilancio previsto dal Budget Control Act, il quale prevede una divisione 50/50 tra spesa per la Difesa e spesa per i dicasteri civili.
Nonostante negli anni dei lievi distaccamenti dal vincolo siano sempre stati approvati dal Congresso, quello richiesto da Trump sembrerebbe essere di misura tale da andare in contrasto con l’Atto stesso.