«L’evoluzione del diritto di famiglia» – Di Paolo Farinati

Importante serata sul tema organizzata dal Lions Club Rovereto San Marco

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Il Lions Club Rovereto San Marco ha proposto quest’ultimo martedì sera 30 novembre un’interessante conferenza dedicata al tema «Evoluzione del diritto di famiglia in rapporto ai figli minori e al riconoscimento della loro eguaglianza giuridica».
Relatore è stato lo stesso Presidente del Club cittadino avv. Marco Sartori. L’incontro si è tenuto presso l’ospitale sala della Fondazione Museo Civico di Rovereto in Borgo S. Caterina.
Un tema reso più che mai attuale dall’introduzione di normative in rapida successione riguardo ai minori e più in generale sulle dinamiche che hanno coinvolto la famiglia e la condizione filiale in questi ultimi anni.
Il diritto di famiglia, in senso oggettivo, è quel settore del diritto privato che disciplina i rapporti familiari nella loro accezione più ampia, ovvero trattando questioni attinenti ai rapporti di coniugio, di filiazione, di adozione e ancora di parentela e affinità.
 
L’esposizione dell’avv. Sartori è stata assai ampia e chiara, seppur sintetica per comprensibili esigenze anche di tempo, partendo dal diritto romano, che già duemila anni fa affrontava con linearità e diligenza i diritti e i doveri in capo al padre e alla madre e ai figli minori.
Sono seguiti secoli di assoluto «buio» sul delicato argomento, dal Medioevo al Rinascimento, e via via fino addirittura ai primi decenni del Novecento.
Sartori ha ricordato che il diritto di famiglia codificato nel 1942 concepiva una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito, sia nei rapporti personali che in quelli patrimoniali, sia nelle relazioni di coppia che nei riguardi dei figli. Il tutto si fondava pure sulla discriminazione dei figli nati fuori del matrimonio, ovvero figli naturali, che ricevevano un trattamento giuridico deteriore rispetto ai figli legittimi.
 

 
Si deve arrivare alla Legge n.151 del 19 maggio 1975, identificata quale «Riforma del diritto di famiglia» – ha proseguito Sartori – per vedere apportate significative modifiche, tese a uniformare le norme ai principi costituzionali. Viene qui riconosciuta la parità giuridica dei coniugi, viene abrogato l'istituto della dote, viene riconosciuta ai figli naturali la stessa tutela prevista per i figli legittimi, venne istituita la comunione dei beni come regime patrimoniale legale della famiglia (in mancanza di diversa convenzione), la patria potestà venne sostituita dalla potestà di entrambi i genitori (prima «potestà genitoriale», ora «responsabilità genitoriale»), in particolare nella tutela dei figli.
L’avv. Sartori ha quindi citato la storica Legge 155 che nel 1974 ha introdotto in Italia il divorzio, poi in parte modificata con la Legge 74 del 1987. In Italia era accettata e sviluppata la consuetudine di affidare la prole alla mamma in via esclusiva, riducendo il legame dei figli verso il padre a un orario di visita limitato. Nasce così il termine di famiglia monogenitoriale.
 
L'incremento delle separazioni, manifestatosi nei decenni seguenti, ha posto in discussione quella regolamentazione giuridica del divorzio, a causa delle sofferenze che provocava ai figli e ai genitori non affidatari. Così nel febbraio 2006 è stata promulgata la nuova legge sull'affido condiviso.
In sintesi, entrambi i genitori nel loro ruolo esercitando insieme la responsabilità genitoriale anche dopo la separazione. In particolare l'affido condiviso ha l'obiettivo di garantire il principio di bigenitorialità, anche quando esiste conflitto fra i genitori. Inoltre, esso tende a riportare su un piano di pari dignità entrambi i genitori, cancellando così dall’ordinamento giuridico le figure di genitore affidatario e genitore non affidatario.
L'interesse morale e materiale del minore diviene linea guida nella decisione del giudice. Questi, nel regolamentare i rapporti figli - genitori, dovrà far prevalere la soluzione dell'affido condiviso su quello monogenitoriale.
 

 
Importante è il riferimento al diritto del minore, anche in caso di separazione personale dei genitori, di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.
Decisive nel sempre più completo diritto di famiglia sono state la Legge n. 40 del 2004, che regolamenta la procreazione assistita, e poi la Legge n. 54 del 2006, ovvero la cosiddetta legge sull’affidamento condiviso, che rivoluziona l'assetto dei rapporti genitori - figli così come disciplinato fino ad allora dal codice civile. Per arrivare alla Legge n.76 del 2016 sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, a cui sono stati estesi i diritti e i doveri previsti per il matrimonio, e la disciplina sulle convivenze di fatto.
Il relatore ha precisato che nelle famiglie di fatto, ovvero non ratificate con atto di matrimonio, risulta competente il tribunale per i minorenni al fine di regolare l'affido dei minori.
 
Nel caso di famiglie ratificate con atto di matrimonio, civile e religioso concordatario, risulta invece competente il tribunale ordinario per compiere la separazione e, quindi, il divorzio dei coniugi.
Sartori ha concluso la sua apprezzata esposizione affermando che il diritto di famiglia ha avuto dignità nella nostra carta dei diritti fondamentali. In particolare all'art. 29 della Costituzione è stato sancito il principio dell'uguaglianza giuridica e morale dei coniugi e la tutela giuridica dei figli nati fuori del matrimonio (art. 33 della Costituzione).
Un lungo applauso dei molti presenti ha sancito l’evidente successo della serata lionistica.

Paolo Farinati - [email protected]