Verso il Natale/ 18 – Il presepio nella tradizione mitteleuropea

«Betlém», da domenica 12 dicembre, la tradizione mitteleuropea al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

Vengono dalla contea del Tirolo e dall'antico regno di Boemia, i 30 presepi risalenti al XVIII, al XIX e al XX secolo esposti presso il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina dal 12 dicembre 2010 al 2 febbraio 2011 nella mostra: «Betlém. Il presepio nella tradizione mitteleuropea», realizzata in collaborazione con il Tiroler Volkskunstmuseum di Innsbruck (Austria) e il Trebechovické Muzeum Betlému di Trebechovice pod Orebem (Repubblica Ceca).

Questo pomeriggio, in sala stampa, si è tenuta la presentazione, con l'assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione, Franco Panizza, il direttore del Museo, Giovanni Kezich e il sindaco di San Michele all'Adige Clelia Sandri.
«Una mostra di grande qualità, che si muove verso una fattiva collaborazione del Trentino con altre regioni della Mitteleuropa - sono state le parole dell'assessore Franco Panizza - e che parte dalle comuni radici storiche, culturali e della tradizione popolare di Trentino, Austria e Repubblica Ceca».

L'assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione ha quindi ricordato che proprio da San Michele partirà, il prossimo anno, un progetto che intende mettere in rete tutte le iniziative legate al Natale in Trentino, soprattutto quelle manifestazioni legate alle tradizioni delle comunità, per conoscere le principali espressioni del Natale popolare del territorio trentino.

«Se il Museo degli Usi e Costumi sta ormai svolgendo dal punto di vista dell'etnografia, un ruolo di guida non solo a livello regionale - ha concluso Franco Panizza, - allo stesso modo San Michele, dove si concentrano altri riferimenti culturali e scientifici importanti oltre al Museo, come la Fondazione Edmund Mach e l'Istituto agrario, o la chiesa barocca con il convento degli Agostiniani, potrà diventare un polo attrattivo per la comunità della Rotaliana».

Il direttore del Museo di San Michele, Kezich, ha confermato che San Michele all'Adige sta ormai diventando riferimento della cultura presepistica del Trentino, ricordando l'iniziativa «Finestre sul Natale», arrivata alla dodicesima edizione, all'interno della quale si colloca appunto la mostra «Betlèm».

«È stata una bella esperienza - ha poi proseguito Giovanni Kezich - raccogliere presepi nei musei di Innsbruck e della Repubblica Ceca e unirli a quelli del Trentino. Queste tre regioni, un tempo, erano parte dello stesso regno, l'Impero austro-ungarico, e infatti le concordanze e le somiglianze della cultura presepistica sono straordinarie, si tratta in sostanza del medesimo materiale».
Il direttore ha concluso mettendo in luce le affinità fra museo etnografico e presepi, il presepe è infatti il luogo principe della tradizione popolare, perché nelle figure di contorno sono sempre rappresentati gli antichi mestieri.

In Tirolo, il primo presepio viene composto nel 1608 presso la chiesa dei gesuiti di Innsbruck: l'innovazione diviene presto tradizione, diffondendosi rapidamente nell'intera regione, ma senza lasciare le navate delle chiese che, con la prima neve, si affollano di statue rivestite di splendidi costumi.
La rievocazione della nascita di Gesù trova ospitalità nelle abitazioni dei fedeli solo a partire dalla fine del XVIII secolo, divenendo una componente ineliminabile del Natale tirolese.

La grotta della natività è collocata, almeno fino alla metà del XIX secolo, sullo sfondo di un paesaggio immaginario; in seguito si afferma uno scenario orientaleggiante, per quanto talora ingenuo e fantasioso, mentre dall'inizio del XX secolo s'introducono elementi locali che ben presto conferiscono al presepio un'inconfondibile ambientazione alpina.

In Boemia l'introduzione del presepio avviene ad opera dei gesuiti che, nel 1560, allestiscono la prima rappresentazione della nascita di Gesù presso la chiesa dedicata a Santa Maria di Týn, nel centro di Praga; nel corso del periodo barocco, il presepio s'insedia stabilmente nelle cappelle dei castelli e dei palazzi dell'aristocrazia e infine, attorno alla fine del XVIII secolo, trova ospitalità nelle abitazioni dei borghesi e dei contadini.

Nel contempo, il presepio muta aspetto e s'ingrandisce: all'ambientazione orientale si affianca e quindi si sostituisce il paesaggio boemo, mentre alle figure tradizionali si aggiungono artigiani, mercanti, contadini, popolani e aristocratici, uomini e donne impegnati nelle attività quotidiane e ignari del bambino posto in una mangiatoia all'interno di un misero abituro.
Un microcosmo che non è più o non è solo rievocazione, ma diviene rappresentazione del significato teleologico della natività.

Domenica 12 dicembre alle ore 17 verrà inaugurata la mostra Betlém. Il presepio nella tradizione mitteleuropea con l'accompagnamento musicale di Al Tei - Compagnia del Bambin.
Per l'occasione, in collaborazione con la Pro Loco di San Michele all'Adige, il Museo ospiterà nella sua corte un presepio vivente che darà il via al percorso della manifestazione Finestre sul Natale, esposizione di presepi per le vie del paese arrivata quest'anno alla XII edizione, che coinvolge associazioni o singoli appassionati nell'allestimento di circa una quarantina di finestre con motivi natalizi.

Per il periodo delle vacanze di Natale, i Servizi educativi del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di San Michele, propongono inoltre tre laboratori manuali, nel corso dei quali i singoli partecipanti realizzeranno un oggetto da portare a casa, 23 e 29 dicembre e 5 gennaio.

La mostra Betlém. Il presepio nella tradizione mitteleuropea sarà aperta al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina in orario 9.00-12.30 / 14.30-18.00 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio).