Domenica palme, omelia Vescovo Lauro

«Inizia la Settimana Santa, per tutti è una settimana di passione»

In assenza dei fedeli, nelle chiese, a cominciare dalla Cattedrale, oggi non ci sono i rami d'ulivo benedetti. A caratterizzare la Domenica delle Palme nei giorni dell'emergenza Coronavirus, è il lungo racconto della passione e morte di Gesù, che induce l'arcivescovo Lauro a un immediato parallelo.
«La Settimana Santa, assolutamente inedita e surreale, in cui entriamo, non occorre esplicitarlo, è davvero per tutti settimana di passione.»
L'accostamento tra il dolore estremo di Gesù e la sofferenza provocata dall'epidemia è il filo conduttore dell'omelia di monsignor Tisi, in questa anomala domenica d'inizio della Settimana Santa, nel Duomo a porte chiuse, ma andata in diretta Tv e streaming sul web alle ore 10.
 
L'Arcivescovo vede Gesù sofferente accanto a «chi, solo, lascia questo mondo», ai «tanti che hanno salutato i propri cari senza più rivederli», presso le «famiglie, preoccupate per il futuro e in particolare per il lavoro», nel «volto sfinito dei sanitari».
«Chiediamo – aggiunge don Lauro – di riconoscere nel grido di Gesù sulla croce Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?, i lineamenti del Figlio di Dio che cammina con noi.»
E conclude: «In punta di piedi, mi permetto di invitarvi a soffermarvi sulla rapida e frettolosa sepoltura riservata a Gesù: possa diventare conforto per tutti coloro che in questi drammatici giorni hanno dovuto vivere la stessa esperienza con i propri cari.»