XXII edizione di «Bitm - le giornate del turismo montano»
Nella giornata di apertura «il mondo dopo il virus e il nuovo turista» e «non facciamoci sedurre dalla montagna del troppo»
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È partita la ventiduesima edizione della «BITM - Le giornate del Turismo Montano», organizzata da Confesercenti del Trentino. Tema di quest’anno «Un’agenda per il nuovo turismo».
L’appuntamento, forte dell’esperienza della scorsa edizione, quest’anno ha proposto una formula mista: il pubblico in presenza al Muse di Trento e la possibilità di seguire l’iniziativa anche da remoto.
Le Giornate del Turismo montano si terranno fino a venerdì 19 novembre moderate da Linda Pisani e dal direttore scientifico di BITM, Alessandro Franceschini.
Due i convegni che hanno aperto la BITM
LA SESSIONE PLENARIA «IL MONDO DOPO IL VIRUS E IL NUOVO TURISTA»
Siamo di fronte ad un nuovo turista? Come cambiano le esigenze del turismo alla luce delle nuove abitudini e delle nuove prassi introdotte dalla pandemia? Quale può essere il ruolo delle aree montane in questa attuale fase economica?
La sessione plenaria di apertura della manifestazione è stata un dialogo tra operatori del turismo e categorie economiche sulle sfide del turismo che hanno declinato l’esigenza di connessione tra un turismo responsabile e un turista consapevole.
La pandemia ci ha reso più consapevoli di una nostra fragilità, essere più consapevoli significa rispettare le regole, essere tecnologicamente al passo con i tempi, essere più attenti anche dal punto di vista culturale. L’offerta? Siamo davanti a nuovi contesti, più che a nuovi turismi.
A partecipare: Michele Lanzinger (Direttore Muse), Roberto Failoni (Assessore al Turismo PAT), Elisabetta Bozzarelli (Assessora al Turismo Comune di Trento), Giovanni Bort (Presidente Camera di Commercio di Trento), Renato Villotti (Presidente Confesercenti del Trentino), Maurizio Rossini (Amministratore delegato Trentino Marketing), Luca Guadagnini (Presidente Anef del Trentino), Roberto Pallanch (Direttore Asat), Luciano Rizzi (Coordinatore APT).
Rossini:
«Non si può definire il turismo un semplice settore economico, e quindi come tale non può essere trattato. Il turismo non gestisce degli oggetti.
«Il viaggiare ha anche fare con la scoperta, con la voglia di conoscere i territori, e quindi il bene più prezioso sono proprio i territori e le genti che li abitano.
«I dati di quest'estate sono dati incredibili, i nostri laghi e le nostre montagne sono state prese d'assalto, abbiamo i numeri più alti della storia del turismo trentino.
«Ma non possiamo legare la crescita ai numeri come la stiamo vivendo in questo periodo.
«Forse ci stiamo portando verso una rottura di un equilibrio, tra chi vuole vivere il territorio con qualità e chi lo vuole vivere per periodi più limitati.
«Forse è bene parlare di un nuovo contesto, non di un nuovo turismo. Il turismo è una conseguenza, e dobbiamo tenerlo presente.»
IL CONVEGNO CRU UNIPOL «LA MONTAGNA OLTRE GLI STEREOTIPI»
La pandemia ha messo ancor più in evidenza le nuove tendenze dei fruitori del turismo montano. Sono sempre più numerosi e diversi gli approcci alla pratica di forme di turismo in montagna.
Aumenta l’aspettativa verso gli operatori del settore, di nuove proposte, stimoli, opportunità per godere in maniera diversa ed innovativa del beneficio di una vacanza in montagna.
E allora quali sono gli stereotipi che ingabbiano il turismo? Sono le idee che ci impediscono di crescere, quando siamo convinti che un fenomeno sia uguale a sé stesso nel tempo o a un 'idea che ci siamo fatti.
La montagna sta cambiando rapidamente, ha bisogno di nuova vitalità.
Come può cambiare la montagna andando oltre a quello che il turista ha sempre immaginato?
A parlarne sono stati: Walter Alotti (Presidente Cru del Trentino), Umberto Martini (Docente UniTN), Lorenzo Delladio (imprenditore), Anna Facchini (presidente SAT), Stefania Terlizzi (dirigente Agenzia del Lavoro), Claudia Gasperetti (coordinatrice CIF), Piergiorgio Forti (presidente ENBIT), Aleardo Benuzzi (Responsabile stakeholder UnipolSai).
Facchini:
«Possiamo accostare leggerezza, turismo e sostenibilità? Il modello di turismo di cui parliamo ha caratteristiche di sostenibilità? La Sat fin dalle origini ha sostenuto le società di impianti a fune, e poi ha sostenuto i professionisti della montagna.
«Oggi la Sat è un importante anello dell'offerta turistica del Trentino: pensiamo alla rete dei sentieri, che è una rete di mobilità alternativa o ancora alla rete dei rifugi.
«Che cosa propone la Sat? Qui è difficile dare una risposta univoca, perché la Sat è trasversale a tutta la società trentina. Oggi vogliamo guardare ai tanti giovani e a loro mi rivolgo.
«Che cosa può rendere la montagna attraente per i giovani? Ditecelo voi, abbiamo aperto dei questionari online per capire cosa interessa ai giovani, dai corsi di arrampicata sportiva a quello di speleologia.»