Casa del Vino Santo: da scrigno enologico a teatro culinario

Un viaggio tra i sapori locali con gli appuntamenti di Slow Food Trentino e Associazione Vignaioli Del Vino Santo Trentino

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L’affascinante spazio espositivo di Casa Caveau del Vino Santo, nato per promuovere la storia e cultura di questa eccellenza enologica trentina e aperto al pubblico ogni mercoledì, sabato e domenica, arricchisce le opportunità di visita con un calendario di appuntamenti che porteranno gli amanti del buon vino e del buon cibo alla scoperta delle eccellenze del territorio attraverso un viaggio culinario.
La rassegna, organizzata in collaborazione con Slow Food Trentino, è in programma ogni ultimo giovedì del mese da maggio a settembre: cinque appuntamenti per scoprire, e apprezzare, il patrimonio enogastronomico più autentico del Trentino.
Un'esperienza emozionale che abbraccia tutti i sensi, arricchita da una narrazione che promuove i valori della cultura locale, del rispetto per il territorio, della condivisione tra le persone che lo curano e lo coltivano quotidianamente.
 
Approccio pienamente in linea con la filosofia di Casa Caveau, luogo unico che racconta l'essenza della tradizione vinicola della Valle dei Laghi, offrendo un'esperienza immersiva nel mondo del Vino Santo – il vino con il più lungo appassimento naturale al mondo, oggi anche Presidio Slow Food – in abbinata a suggestive camminate tra i coltivi della Nosiola.
La sede, ricavata nello spazio dell’ex fruttaio Rigotti di Padergnone che fino al 1980 accoglieva le uve provenienti da diversi vigneti della valle, offre un’atmosfera accogliente con i caratteristici volti a botte, le pareti in pietra e i dettagli strutturali realizzati in acciaio corten ad impatto zero.
All’interno il percorso narrativo che ne attraversa la storia e il processo di lavorazione - fermentazione, invecchiamento, imbottigliamento - con una storica esposizione di bottiglie di diverse annate e alcune rarità etichettate addirittura negli anni ’50.
Completano il percorso la suggestiva mappa interattiva attraverso la quale è possibile localizzare e approfondire la conoscenza delle aziende presenti sul territorio, un video di presentazione con suggestive immagini aeree che ne raccontano il contesto produttivo e uno spazio di degustazione dedicato all’assaggio e ai sentori che caratterizzano il Vino Santo.


 
Tutti i cinque appuntamenti della rassegna prenderanno il via con una visita guidata dello spazio, seguita da un coinvolgente cooking show curato dagli chef dell'Alleanza di Slow Food e dai produttori aderenti all'Associazione Vignaioli del Vino Santo, primi promotori della filosofia del «buono, pulito e giusto».
Durante il momento culinario Nosiola e Vino Santo saranno abbinati a quattro piatti esclusivi preparati utilizzando materie prime selezionate tra i produttori Slow Food del Trentino, dulcis in fundo l’assaggio di un formaggio presidio Slow Food.
Un territorio che offre una varietà straordinaria di prodotti riconosciuti come presidio: dai caratteristici formaggi alpini dei piccoli casari locali ai pani della tradizione, realizzati con farine macinate a pietra e lievitazioni naturali che conservano il gusto autentico del grano, dalle verdure a km0 di appassionati agricoltori che coltivano nel rispetto dei cicli naturali della terra, all’Olio Extravergine di Oliva Estremo della Valle dei Laghi.
 
L'appuntamento di apertura è in programma per giovedì 30 maggio, a partire dalle ore 19.30, con lo chef Paolo Betti in rappresentanza dei cuochi dell’Alleanza.
A seguire, le altre quattro date, dove verrà replicato lo stesso format di volta in volta rinnovato attraverso un nuovo percorso gastronomico, previste per il 27 giugno, 25 luglio, 29 agosto e 26 settembre.
Il costo è di 25 euro a persona, con un massimo di 20 iscritti ad evento. Per partecipare è necessaria la prenotazione, che può essere effettuata tramite il sito web di Apt Garda Trentino all'indirizzo https://bit.ly/3Um0Zfi.

 Vino Santo Trentino D.O.C.  
Tipicità esclusivamente trentina, è n vino prezioso che segue il più lungo processo di appassimento al mondo, con le uve Nosiola raccolte sul finire dell’estate e pigiate proprio durante la settimana Santa, dopo aver riposato per oltre sei mesi su graticci chiamati arèle.
Un lento appassimento naturale possibile grazie alla ventilazione costante di Pelèr e Òra, venti provenienti rispettivamente dalle Dolomiti e dal lago di Garda, in cui si sviluppa la Botrytis Cinerea, muffa nobile che aumenta la concentrazione degli zuccheri conferendo agli acini profumi e sapori inconfondibili. La fermentazione avviene in botti di legno esauste per un minimo di quattro anni, che salgono mediamente a sette ma molto spesso diventano dieci.