Il folle intervento di Raisi a Riad: «Baciamo le mani di Hamas»

Dobbiamo evitare la guerra di civiltà, ma dobbiamo anche prestare la massima attenzione contro un mondo che vuole cancellare la cultura occidentale

Dopo l’attentato del 7 ottobre in Israele, si cerca in tutti i modi di evitare la «guerra di civiltà». Cioè non si vuole che dalla guerra tra israeliani e palestinesi il mondo si spacchi in due.
Ovviamente non stiamo parlando di stare dalla parte degli uni o degli altri, che è inevitabile.
Quello che non deve accadere è che il mondo cristiano e quello islamico tornino a contrapporsi in maniera viscerale, come è accaduto nei 1.600 anni che sono passati dalla nascita dell’Islam.

Ma dopo quello che abbiamo sentito nel vertice di Riad in Arabia, cominciamo a nutrire i nostri timori.
Ci basta citare il presidente dell'Iran Ebrahim Raisi, perché nelle sue parole c’è qualcosa di più di una dichiarazione a favore dei Palestinesi. C’è l’auspicio che Israele venga cancellato dalla faccia della Terra.
«L’unica soluzione a questo conflitto – ha detto Raisi – è la resistenza continua contro l'oppressione israeliana fino alla creazione dello Stato palestinese dal fiume al mare.»

È da sempre che i paesi arabi invocano la cancellazione dello stato di Israele. Ma stavolta Raisi è andato oltre, giustificando la ferocia: «Baciamo le mani di Hamas».
Questo è odio puro. Benedire l’uccisione dei bambini di Israele è una minaccia all’intero mondo civile. Urta la cultura occidentale.
E, a vedere la determinazione con cui gli immigrati islamici rifiutano nella maniera più assoluta di integrarsi, c’è da pensare veramente che si tratti di una invasione strisciante del mondo islamico.

Ripetiamo che debba essere evitata la contrapposizione di due civiltà, ma si deve anche prestare la massima attenzione per mantenere salda la nostra cristianità. Magari gli europei non sono più così praticanti, ma la nostra cultura è cristiana e tale vogliamo mantenerla.

GdM