Josefa Idem al Festival dello Sport
Dai trionfi olimpici in canoa al ruolo di formatrice nel mondo del calcio giovanile
Josefa Idem ha conquistato il cuore degli italiani grazie alla sua classe e alla sua grinta che l’hanno portata a conquistare ben 38 medaglie tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei.
L’ex canoista nella specialità del K1, una delle figure femminile più importanti di sempre nello sport tricolore, ha spostato il suo raggio d’azione verso il mondo del calcio.
Josefa Idem ha iniziato infatti a collaborare nell’area psicologica del settore giovanile della Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio).
Una nuova sfida per la campionessa mondiale e olimpica tedesca naturalizzata italiana che ha raccontato oggi a Trento il suo ruolo di formatrice nei confronti di coloro che devono far crescere ed educare le nuove generazioni di sportivi.
Josefa Idem ha incontrato il pubblico del Festival dello Sport presente nel pomeriggio del primo giorno del Festival in Piazza Fiera coinvolgendolo con la sua narrazione diretta legata alla sua posizione all’interno della Figc.
«Il mio obiettivo e quello delle persone che lavorano al mio fianco – ha spiegato la campionessa olimpica – s’inserisce nell’alveo dell’opera svolta oggi dalla Figc che punta a diffondere un’altra idea di sport giovanile.
«Non si vogliono infatti più spingere i giovani ad una specializzazione troppo precoce, che spesso è solo dannosa e porta al rigetto e all’abbandono dello sport ma piuttosto creare attorno a loro un clima il più possibile gioioso e divertenti senza pressioni, per farli crescere e far loro davvero amare lo sport a cui vogliono avvicinarsi o praticare.»
Secondo Josefa Idem quindi chi è chiamato ad interagire con i giovani, ad insegnare loro il calcio o un altro sport non deve usare una didattica «frontale» ma piuttosto una didattica coinvolgente in grado di appassionare nel profondo i futuri, sportivi.
La Idem si occupa direttamente della formazione degli adulti nella psicologia dello sport per insegnare loro come si devono comportare e provare a correlarsi al meglio con i bambini ed i ragazzi.
«Il nostro scopo è quello di fare rete con i genitori, i dirigenti sportivi, gli allenatori delle squadre, gli insegnanti, e con tutti coloro che possono avere un ruolo di formazione.»
Un compito non facile perché ancora oggi secondo Josefa Idem: «I genitori, in questo periodo storico difficile segnato dalla rivoluzione digitale, non riuscendo ad immaginare il futuro dei loro figli, vedono ancora nel calcio e nello sport una via possibile di ascensore sociale finendo, con determinati atteggiamenti per riversare su di loro aspettative e pressioni dannose e nella maggior parte delle volte controproducenti.»