Una donna al vertice del Co.Di.Pr.A – Di Maurizio D. Bornancin

Marica Sartori dirige l’associazione operante da anni nel settore dei servizi per la gestione dei rischi in agricoltura

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Andando alla scoperta del mondo agricolo trentino, delle sue peculiarità e della sua storia, approfondiamo le caratteristiche di un’organizzazione che rappresenta una delle eccellenze del sistema trentino, ossia Co.Di.Pr.A., il Consorzio Difesa Produttori Agricoli Trentini, con sede operativa a Trento Nord.
Per scoprire al meglio il Consorzio, le sue peculiarità funzionali, gli obiettivi raggiunti e quelli prefissati, oltre che l’evoluzione maturata negli anni, ho incontrato il direttore, Marica Sartori, designato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione il 5 maggio 2020.
Una donna, oggi protagonista speciale dello stato di avanzamento dell’economia locale, appassionata del proprio lavoro, capace e preparata, con tanta voglia di impegnarsi per gli agricoltori.
 
Attenta al futuro, ma con un occhio fisso al presente, mente aperta al domani, sempre pronta all’innovazione come risposta concreta ai tempi che cambiano questa è l’immagine della nostra interlocutrice.
Uno scambio d’idee e di spaccati di vita concreta all’interno di una struttura che opera a supporto degli agricoltori e quindi del settore agroalimentare; in altri termini una presa d’atto di quanto la visione femminile sia indispensabile nell’impostazione della quotidianità amministrativa, finanziaria ed economica di questo settore particolare.
Un impegno quotidiano a favore delle imprese agricole associate, incentrato sulla gestione del rischio a 360 gradi, che protegga sia l’impresa agricola ma anche l’agricoltore stesso dai rischi ai quali sono quotidianamente esposti.
 
Esempio di lungimiranza, cammino fianco a fianco degli agricoltori, con precisi obiettivi e con una seria visione del sistema agricolo, non solo percorrendo i tempi, ma spesso anticipandoli, portando e suggerendo alle imprese progetti innovativi, sperimentazioni d’uso di nuove tecnologie, con uno spirito di ampia collaborazione e condivisione, nel solco dei valori che fanno parte della storia e della cultura contadina, che ha solidamente contribuito alla crescita delle comunità locali.
La governance di Co.Di.Pr.A è affidata al Consiglio di Amministrazione, organo composto da 14 membri, che ha visto la guida di Giorgio Gaiardelli, in qualità di presidente, per vent’anni, fino alla chiusura del suo percorso a giugno 2022.
 
Il CdA è affiancato dal Collegio Sindacale, dallo staff, composto da una decina di collaboratori giovanissimi e molto preparati, dinamici e al passo con le più moderne tecnologie.
Il settore in cui opera il Consorzio è particolarmente vasto ed è composto da molte attività ed ambiti operativi, a volte complessi, che hanno visto e tutt’ora vedono la creazione e l’ampliamento di soluzioni assicurative e mutualistiche, di nuove applicazioni informatiche, digitali e di strumentazioni tecnologiche applicate nelle aziende agricole.
L’obiettivo perseguito da Co.Di.Pr.A. è da sempre quello di assistere le imprese agricole trentine, e non solo, attraverso soluzioni efficaci e immediate, per la tutela e la crescita in competitività e resilienza delle aziende.
È nato così questo incontro con il Direttore Sartori, che si è realizzato come di seguito descritto.
 
Direttrice, quali sono le caratteristiche, le modalità gestionali, i settori cui opera Co.Di.Pr.A?
«Co.Di.Pr.A. nasce nel 1975, come una sorta di solidarietà tra agricoltori di fronte alle difficoltà di coltivare la terra, causate da calamità naturali, costituite allora dalle frequenti grandinate.
«Una collaborazione tra aziende, per affrontare insieme queste difficoltà e per non appesantire la singola impresa colpita dai fenomeni climatici, offrendo soluzioni efficaci per la gestione dei rischi. Iniziativa scaturita sulla base della Legge 364/1970 che, di fatto, ha permesso la nascita del Consorzio Difesa Produttori Agricoli di Trento.
«Ne fanno parte produttori agricoli e imprese agroalimentari che vogliono tutelarsi da eventi avversi e dai loro effetti, che accadono sempre più spesso, anche in conseguenza ai repentini cambiamenti climatici. Oggi la base associativa conta oltre 13.000 aziende, per il 90% trentine e per il 10% provenienti da altre regioni italiane.
«Uno dei principali obiettivi del Consorzio è quello di agire nell’interesse del comparto agricolo ed a favore dei singoli aderenti, assistendo così gli agricoltori e gli allevatori nella corretta gestione del rischio e nella crescita aziendale. Una missione, un criterio nel nostro
quotidiano impegno.«L’introduzione della recente modifica all’art 9 della Costituzione, che considera tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, della sostenibilità ambientale, annovera il nostro Consorzio tra gli enti che hanno nel proprio essere, un’attività già esperta e con la consapevolezza che sempre di più bisogna difendere e curare l’ambiente. Questa è un’innovazione culturale, che riguarda non solo gli addetti ai lavori, ma anche la popolazione.
«Riconoscere l’ambiente, quale ruolo prioritario nello sviluppo locale, deve essere un punto fermo dei programmi agricoli, industriali ed economici del futuro. La sfida ambientale che oggi, e in futuro, toccherà tutti non può essere sottovalutata. Pensiamo al cambiamento climatico in atto, alla sua evoluzione, alla diminuzione delle risorse idriche, alla siccità: che tipo d’impatto possono avere sulle produzioni agricole oggi e in futuro?
«L’attività del Consorzio si concentra sulla conoscenza degli impatti sull’agricoltura, in conseguenza dei fenomeni climatici, attraverso indagini e analisi delle esigenze delle imprese, ai rischi gestionali, supportando gli imprenditori con il trasferimento del rischio attraverso forme assicurative specifiche, non mettendo pertanto in difficoltà il patrimonio finanziario aziendale.
«La storia del Consorzio inizia con la classica “polizza grandine”, un contratto assicurativo monorischio che proteggeva gli agricoltori dagli effetti negativi delle grandinate. Oggi, a distanza di 45 anni, vengono offerti molti più prodotti e strumenti di gestione del rischio, i quali concorrono a creare una protezione aziendale aggiuntiva, a 360 gradi, che permetta di garantire la redditività e la longevità dell’azienda agricola.
«Oggi siamo di fronte al manifestarsi di svariati eventi avversi: non sono solo grandine e gelo-brina a minare le produzioni, ma siamo davanti anche a una riduzione della media delle precipitazioni piovose, ad un aumento delle temperature, agli effetti della tropicizzazione del clima anche nella nostra Italia. Inoltre, non è raro trovare sul nostro territorio fitofagi e fitopatie aliene, ossia malattie ed insetti che non erano tipici del nostro trentino, come ad esempio la cimice asiatica, che colpisce non solo le coltivazioni frutticole, ma anche altre produzioni.
«A questo quadro in continua evoluzione si aggiunge il contesto economico che stiamo attraversando in questi mesi, con un importante incremento dei costi e soprattutto una grande incertezza sulle prospettive economiche future legate alle tensioni geo politiche internazionali. Siamo di fronte a continue sfide e anche la politica, ma non solo, sta cerando di dare risposte concrete al settore agricolo.
«Alla fine di marzo il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea ha approvato le misure anticrisi, in conseguenza alla guerra in Ucraina, che comprendono anche il documento della Nuova Politica Agricola Comune 2023/2027 e che vede delle novità per la gestione dei rischi con un fondo di risorse aumentato a 3,1 miliardi di euro, rispetto al 2014/2020 (che era di 1,6 miliardi). Altri strumenti a disposizione del mondo agricolo si concentrano sui provvedimenti ministeriali nazionali che disciplinano ogni anno l’intero sistema dei rischi, attraverso appositi Piani attuativi e relative agevolazioni.
«La Provincia Autonoma di Trento è sempre rimasta a fianco degli agricoltori e degli allevatori, considerando la gestione del rischio un fattore fondamentale per la redditività e la permanenza della struttura agricola locale.
«Ricordiamo che, dall’azione sinergica delle istituzioni, con, in testa, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e con il Consiglio Europeo, sono stati, approvati e diffusi nuovi strumenti per la tutela del reddito agricolo, spesso sovvenzionati da risorse pubbliche, puntando al contempo sulle innovazioni tecniche e sugli investimenti delle imprese.»
 
Può in sintesi spiegare le caratteristiche delle varie polizze assicurative e come funzionano?
«Considerata la continua evoluzione del contesto agricolo europeo, nazionale e locale, il legislatore negli anni ha definito e adeguato gli obiettivi per meglio coprire i rischi che l’agricoltore incontra nel suo quotidiano operare, con notevoli passi avanti nei programmi di politiche comunitarie, nazionali e provinciali, divenuti pilastri per il settore.
«Sin dalla sua costituzione, Co.Di.Pr.A ha messo a disposizione dei propri soci un insieme di strumenti idonei a contribuire e sostenere il mondo agricolo trentino; spesso, utilizzando approcci nuovi e diversi al fine di raggiungere soluzioni sostenibili a 360 gradi e a garantire condizioni convenienti e favorevoli per gli associati. Co.Di.Pr.A. è da sempre parte dell’associazione nazionale Asnacodi Italia, guidata dal direttore Andrea Berti, che per quasi 20 anni è stato il direttore del Consorzio di Trento.
«Il nostro Consorzio è sempre stato in prima linea, quindi protagonista sul fronte della sinergia tra le realtà che si occupano di agricoltura, attraverso un dialogo aperto, costante e costruttivo ai fini di un’azione efficace, per portare un valore aggiunto alle imprese.
«Nello specifico, per fornire adeguata protezione alle imprese, sono stati ideati ed attivati diversi strumenti di risk management, tra cui diversi fondi mutualistici e la polizza collettiva agevolata. Nel 2022 in Trentino si è raggiunto il totale di circa 360 milioni di euro di colture coperte dalle assicurazioni agevolate e altrettanti valori tutelati dai fondi mutualistici.
«La polizza di assicurazione collettiva è uno strumento agevolato dedicato ai nostri associati per tutelarsi dalla avversità climatiche, ma non solo. La società indennizza il danno di quantità e di qualità. Il Consorzio agisce in questo caso in nome e per conto degli agricoltori, scegliendo attraverso specifici bandi le compagnie assicurative che prestano le coperture in favore delle imprese agricole. Una linea di condivisione completa ed anche una collaborazione tra gli attori delle procedure amministrative e finanziarie interessate.
«I fondi mutualistici hanno origine nel 2002, con uno specifico fondo dedicato alle produzioni dei conferenti di cooperative agricole per la copertura dei danni catastrofali derivanti da calamità naturali per il mancato o diminuito conferimento del prodotto degli associati alle cooperative agricole. Di fatto una condivisione responsabile del rischio da parte dell’agricoltore in pieno stile mutualistico, che da sempre caratterizza il mondo agricolo.
«Dopo questo primo fondo ne sono nati altri 8 a livello consortile. In generale, se il fondo non interviene a compensare danni il capitale andrà a costituire una riserva per gli anni meno fortunati. I fondi mutualistici di Co.Di.Pr.A tutelano gli associati da molteplici rischi, come le fluttuazioni del mercato, le avversità climatiche, gli insetti alieni (come la cimice asiatica). ecc. Fondi che sono trasversali per tutti i comparti produttivi: lattiero caseario, frutticolo, vitivinicolo.
«Le soluzioni di gestione del rischio nel corso del tempo si sono evolute, passando dalla classica polizza mono rischio grandine alle più complete con la tutela praticamente, di tutti i rischi climatici. Sino agli strumenti di stabilizzazione del reddito per tutelare l’impresa agricola dai rischi di mercato, basti pensare alla recente pandemia e al conflitto Russo-Ucraino. Strumenti, quest’ultimi, fortemente agevolati dalla Comunità Europea, infatti prevedono un sostegno pubblico pari al 70%; in pratica l’agricoltore mette 3 euro e la Comunità Europea ne aggiunge altri 7.
«Il Consorzio negli ultimi anni ha lavorato alacremente nello sviluppo tecnologico, infatti sono state introdotte soluzioni per l’implementazione di nuove tecnologie, strumentazioni informatiche, d’intelligenza artificiale per la corretta valutazione del rischio a sostegno dell’impresa agricola. Sono stati presi in considerazione anche progetti per l’inserimento di macchinari e strumentazioni all’avanguardia nelle diverse attività aziendali per lo sviluppo, ad esempio, della difesa attiva, in particolare, attraverso il Progetto europeo per l’innovazione C&A.
«In altri termini, si è cercato di sviluppare l’implementazione tecnologica, che avrà un ruolo sempre più importante per la trasformazione e modernizzazione dell’assetto organizzativo aziendale, ma anche per rispondere alla richiesta di sempre maggiore competitività dettata dal mercato, il tutto finalizzato ad aumentare la resilienza delle aziende agricole.
«I capisaldi d’intervento, a sostegno delle imprese agricole trentine, sono sostanzialmente la Comunità Europea, il Ministero dell’Agricoltura e la nostra Provincia Autonoma. Di fatto tutto ruota attorno alla PAC (politica agricola comune), approvata dal Parlamento Europeo nel novembre 2021, che entrerà in vigore nel gennaio 2023 e che per il periodo 2023-2027 ha messo in cantiere ben 387 miliardi di euro, pari al 33% del bilancio europeo, per il settore agricolo di tutti i Paesi della Comunità.
«Certamente tutto questo è frutto di un’attenta valutazione rispetto all’importanza del settore agricolo come volano economico e come promotore e fervido sostenitore di un nuovo paradigma sostenibile a contrasto del cambiamento climatico e a favore della difesa dell’ambiente naturale.
«L’85% delle aziende agricole trentine, nel solco dei cambiamenti climatici e nella tutela ambientale, assicura attraverso il Co.Di.Pr.A. le proprie produzioni, una percentuale significativa, rispetto alle 780 mila imprese agricole italiane, dove circa 78 mila sono assicurate.
«Il Trentino è ai primi posti nell’intercettazione degli aiuti europei, che corrispondono a circa 48 milioni di euro, pari al 18% del totale agevolato. Tali contributi, che hanno l’obiettivo di coprire il 70% del premio totale, lasciando sulle spalle dell’agricoltore solamente il 30% del costo del premio, vengono erogati mesi dopo rispetto alla richiesta di pagamento del premio da parte delle assicurazioni. Ciò significa che l’agricoltore dovrebbe sobbarcarsi il pagamento dell’intero premio, e solo in un secondo momento si vedrebbe stornato il contributo comunitario spettante. Per evitare questo esborso notevole di liquidità, il Consorzio anticipa la “quota pubblica” del premio per i propri associati, lasciando a carico dell’agricoltore solamente la “parte privata” a lui spettante, ossia il 30% del premio totale. Sarà successivamente il Consorzio ad occuparsi di intercettare le risorse europee spettanti ad ogni singolo associato.
«La Provincia dal canto suo, rimanendo sempre vicina ai singoli agricoltori nella nuova programmazione, ha inserito altri strumenti per la difesa del reddito agricolo, ampliando così il concetto di gestione del rischio.»
 
In termini d’informazione e collegamento con i soci e sulle collaborazioni esterne cosa può aggiungere?
«Il contesto agricolo internazionale, nazionale e locale ha visto negli anni un susseguirsi di molti cambiamenti che hanno interessato vari aspetti diversi tra loro: a fronte di questa dinamicità il Consorzio si è sempre dimostrato pronto e recettivo rispetto alle nascenti esigenze.
«La lungimiranza di sicuro premia, tanto da aver raggiunto nel 2021 il 45° anno di vita, in piena attività, in salute, con un costante e profondo impegno ad essere a fianco degli agricoltori, in un’unità di visione e d’intenti. L’attività di informazione ma soprattutto di trasferimento di conoscenza e di cultura della gestione del rischio a 360 gradi è, da tanti anni, uno dei punti fondamentali delle linee strategiche del Consorzio.
«Per il collegamento e l’informazione con i soci e con gli altri enti che si occupano di agricoltura, nel 2002 nasce il nostro trimestrale chiamato CodipraNews, dove sono pubblicate tutte le notizie del comparto, le novità legislative ed economiche, con interventi e interviste a esponenti del mondo universitario, assicurativo e di rappresentanti europei e nazionali esperti in materia.
«Non mancano in questo periodico esempi pratici di calcolo dei rischi e dei danni, tipologie dei risarcimenti e tutto quello che può interessare il mondo delle produzioni agro alimentari locali e nazionali. Un esempio di continui e qualificati aggiornamenti, per far sì che il Consorzio, ma anche l’operatore agricolo e gli appassionanti, possano rimanere realmente al passo con i tempi attuali.
«Dal 2015 è stato ideato, creato ed implementato il “portale del socio”, una piattaforma informatica integrata, con tecnologie innovative a completo servizio degli associati, ideata e sviluppata in collaborazione con l’Associazione nazionale Asnacodi Italia e Delta Informatica, all’interno del Progetto PEI ITA 2.0. Questo portale permette di conoscere attraverso la partita IVA o il Codice Fiscale dell’azienda, in modo semplice e in tempo reale la posizione assicurativa e associativa, (certificati assicurativi sottoscritti, scadenze, i prodotti in copertura, lo stato dei pagamenti ecc.) delle singole aziende. Il portale ha permesso anche lo sviluppo di un sistema per creare un PREPAI, documento a disposizione del socio, finalizzato a strutturare la nuova polizza partendo da dati certi, con un processo di gestione del rischio più completo e a misura di ogni singola impresa. È scaricabile in modo facile, ricevendo sul cellulare una password per l’accesso. Questa trasformazione digitale adottata è per il Consorzio una svolta innovativa, che ha ottenuto molto successo ed ha permesso complessivamente una crescita del sistema informatico nell’organizzazione e gestione dei servizi per l’utente.
«Agriduemila Hub Innovation è un altro tassello del sistema Co.Di.Pr.A., società specializzata nella gestione del rischio, braccio operativo per favorire lo sviluppo sostenibile in Trentino, per promuovere e organizzare progetti di promozione, formazione, di conoscenza e d’innovazione del mondo agricolo.
«Co.Di.Pr.A. è capofila, insieme a Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler, Università di Trento, e altri Consorzi, nel progetto di studio, ricerca e applicazione tecnologica, C&A 4.0 per ricercare e sperimentare strumenti di difesa attiva, monitorare le fasi vegetative, sviluppare programmi di miglioramento genetico. Sono regolarmente svolte collaborazioni con altre sedi Universitarie, con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e altri soggetti che si occupano di agricoltura.»
 
Questo mio spaccato si prefigge solo di far conoscere Co.Di.Pr.A., una realtà che ha fatto del suo quotidiano operare l’essere vicino al mondo contadino, con uno stile e un metodo basato sulla condivisione tra le istituzioni, le organizzazioni agricole, il mondo produttivo e della ricerca.
Quel modo di fare sistema che parte da lontano, e che oggi si riconosce anche pienamente nell’operato della Direttrice, che con le sue esperienze professionali ha portato una personale caratterizzazione, ma mantenendo saldo lo spirito di gruppo e l’approccio innovativo necessari per rispondere alle sfide che si presentano nel percorso dei settori economici e sociali anche dei nostri territori.
I vari traguardi raggiunti sono diventati un concreto esempio, o meglio una strada da percorrere di quest’Associazione, spesso punto di riferimento a livello nazionale, anche eventualmente per altri settori.
Nel ringraziare Marica Sartori per la disponibilità ad aver accolto l’idea di questo incontro, devo dire, che con questa occasione ho scoperto una nuova eccellenza femminile dell’imprenditoria trentina.

Buona lettura a tutti.

A cura di Maurizio Daniele Bornancin