I nostri amici a quattro zampe/ 15 – Di Fabrizio Tucciarone

I «forasacchi»: cosa sono e perché bisogna stare attenti con i nostri animali

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I forasacchi sono spighe selvatiche di dimensioni medio-piccole (da 1 a 5 cm) e di colore che va dal giallo paglierino al marrone-nero.
Hanno la caratteristica forma a lancia e sono rivestiti su tutta la superficie da una fitta ed ispida zigrinatura che, anche se quasi invisibile ad occhio nudo, è molto percettibile al tatto.
La forma e le sue proprietà lo rendono pungente e costretto ad incunearsi a senso unico.
Un vero pericolo per il cane o gatto che viene di fatto punto da queste spighette.
I forasacchi riescono a penetrare nella pelle, provocando spesso profondi tragitti fistolosi proprio grazie alla superficie dentellata.
Il forasacco penetra, così, lento ma inesorabile, sempre in avanti, senza quasi mai poter fuoriuscire in maniera naturale, causando spesso seri e gravissimi danni.
I forasacchi penetrano in tutte le parti del corpo dell’animale e intervenire tempestivamente è fondamentale. La rimozione è relativamente semplice se presenti sul pelo e quindi visibili, mentre quando si infilano nelle orecchie, nel naso o negli occhi, i cani corrono dei seri pericoli.
 

 
 Le zone del cane da tenere particolarmente sotto controllo 
- orecchie
- naso
- bocca
- zampe (controllate minuziosamente gli spazi tra le dita e tra queste e il cuscinetto)
- logge ascellari
- regione inguinale
- regione perianale (sotto la coda)
- genitali
 
Il loro periodo di picco va, a seconda delle regioni, da aprile a ottobre, da quando, cioè, si seccano le erbacce per la stagione secca, fino a quando queste non scompaiono definitivamente per i primi freddi.
In Trentino tendenzialmente il periodo dove sono più presenti sono i mesi di Giugno e Luglio.
Importante è la prevenzione: evitare aree ricche di forasacchi, controllare il pelo subito dopo le passeggiate, rimuovere sempre e tempestivamente i forasacchi visibili.
 

 I sintomi, invece, a cui bisogna fare attenzione 
- gli eventuali starnuti (soprattutto se ripetuti, in serie),
- lo scuotere della testa o lo strusciare della stessa contro pareti e pavimenti all’altezza dell’orecchio,
- una lacrimazione anomala dell’occhio o il tenerlo chiuso o semichiuso,
- il leccarsi senza sosta l’interno di una zampa o il grattarsi continuamente nello stesso punto.

In questi casi l’intervento di un veterinario è assolutamente necessario e deve essere il più tempestivo possibile.
In base al grado di penetrazione e regione, si potrà procedere all’estrazione con o senza ricorrere all’anestesia.

Dott. Fabrizio Tucciarone
(Veterinario alla TrentoVet)