«Firme false», Francesca Gerosa condannata a 8 mesi

Nel suo J’accuse! la signora si dichiara «profondamente amareggiata e avvilita per l'inaspettata sentenza di oggi»

Francesca Gerosa, unica degli imputati della vicenda «firme false» a non essersi candidata - ragione per cui aveva preferito il processo d dibattimento anziché l’abbreviato - è stata condannata a 8 mesi di reclusione «senza menzione».
La signora, sentendosi ingiustamente umiliata alla fine di una vicenda della quale si ritiene totalmente estranea, ha inviato alle redazioni il commento che leggiamo nel riquadro seguente.

Dopo un lungo periodo di silenzio sento ora la necessità di esternare i miei pensieri.
Queste le mie dichiarazioni in merito all'ingiusta e inspiegabile sentenza di oggi, che chiedo cortesemente di pubblicare integralmente. 
 

Sono profondamente amareggiata e avvilita per l'inaspettata sentenza di oggi.
Mi hanno condannata per avere ricopiato correttamente i dati anagrafici di una manciata di persone alla presenza di un autenticatore.
Nel mio agire non ci sono errori neanche formali. Sono stata condannata per aver operato, senza alcun interesse personale (visto che non ero candidata e nemmeno tesserata con alcun partito), nella piena legalità e trasparenza.
Tutto ciò mi lascia molto perplessa. 
 

Evidentemente si tratta di un processo politico perché, da come si è svolto nel suo intero percorso, sembrava quasi che le decisioni fossero già prese.
Mi sento schiacciata dal sistema, ma voglio continuare a credere che la giustizia deve essere giusta.
Per ora incasso il colpo, ma è scontato dire che farò appello e che arriverò fino all'ultimo grado di giudizio, se necessario, perché voglio dimostrare la mia innocenza. E alla fine avrò ragione.
Sono sempre stata una persona corretta, e continuerò a camminare a testa alta, come ho sempre fatto.