Boom di bollicine italiane negli Usa – Di Giuseppe Casagrande
Storico sorpasso degli spumanti italiani negli States. Superati per volumi e valore lo Champagne e gli «sparkling wine» del resto del mondo. Exploit del Prosecco
Era nell'aria già da qualche tempo. Oggi quelle indiscrezioni sono diventate realtà. Le bollicine italiane negli Stai Uniti hanno conquistato il primato assoluto riservato agli «sparkling wine» dell'intero pianeta.
Gli spumanti made in Italy, grazie al boom del Prosecco, ma non solo, hanno superato sia gli Champagne e i crémant francesi sia le bollicine del resto del mondo non solo per quanto riguarda i volumi, ma, per la prima volta, anche il valore.
Lo rileva l’analisi dell’Osservatorio Unione Italiana Vini-Vinitaly alla vigilia dell'inaugurazione a Chicago della prima fiera oltreoceano interamente dedicata al vino made in Italy (20-21 ottobre).
Il boom delle bollicine italian, a Chicago la conferma del trend inarrestabile del Prosecco.
Storico passaggio di testimone nella leadership degli «sparkling wine»
Lo storico sorpasso, registrato attraverso il monitoraggio delle vendite effettive di vino riscontrate dai distributori statunitensi, segna il passaggio di testimone nella leadership delle bollicine, con l’Italia che vede lievitare le proprie quote di mercato al 35% contro il 31% dei transalpini e il 28% degli «sparkling wine» americani.
Un traguardo - rileva l’Osservatorio Unione Italiana Vini Vinitaly - raggiunto, soprattutto grazie all’ascesa inarrestabile del Prosecco, che, non a caso, è riuscito a raggiungere e superare, per la prima volta, lo Champagne (28% contro 26% le rispettive quote di mercato).
Il successo della denominazione Prosecco si riflette sull’andamento dell’intera tipologia «sparkling wine» tricolore che, a sua volta, ha superato i vini bianchi nel product mix dell’offerta enoica italiana e rappresenta oggi il 37% del venduto made in Italy negli States (il 35% a volume).
Inarrestabile crescita del Prosecco e vistosa flessione dello Champagne
Tra gennaio e agosto 2024, le bollicine italiane sono le uniche ad aver aumentato i volumi delle vendite negli Stati Uniti (+1,5% contro una media complessiva delle vendite di sparkling wine in calo del 13%), trainate anche dal successo crescente dei cocktail.
Anche nel testa a testa tra il Prosecco e lo Champagne - sottolinea l’Osservatorio - quest’anno non c’è stata storia: +2,2% il trend nei primi otto mesi 2024 per le bollicine più famose d’Italia, -15,3% per il simbolo luxury francese.
All'Expo di Chicago sarà presente anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Sul «red carpet» di Chicago Expo sfileranno 230 aziende italiane
Oggi e domani sul «red carpet» del Centro Expo Navy Pier di Chicago sfileranno oltre 230 aziende italiane e saranno in degustazione 1.650 etichette tra vino e bollicine.
Una presenza importante che certificherà il vertiginoso trend di crescita degli spumanti italiani che è ormai planetario.
«Ci aspettiamo molto da questa fiera – ha commentato l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – ma soprattutto se lo aspettano le 230 imprese italiane che saranno con noi.
«Facilitare il business è più che mai la parola d’ordine di questi tempi.
«Siamo convinti che Vinitaly-Usa possa diventare lo strumento fieristico di presidio su questo mercato e una leva fondamentale per incrementare l’incoming profilato degli operatori su Vinitaly Verona.»
Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.
Il boom delle bollicine italiane: nel 2023 vendute 936 milioni di bottiglie
Vinitaly Usa con Ita (Italian Trade Agency) dedicherà ampio spazio ai temi di mercato, con una due giorni nel Wine Business Forum, protagoniste le bollicine tricolori.
E a proposito di «sparkling wine» va ricordato che nel 2023 sono state vendute in tutto il mondo 936 milioni di bottiglie made in Italy.
Negli ultimi dieci anni le esportazioni sono triplicate e solo negli Usa il valore è cresciuto del 351%.
A supportare le imprese italiane a Chicago saranno presenti anche le istituzioni, come ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo:
«Il percorso di collaborazione che Veronafiere ha instaurato con le istituzioni e la presenza delle associazioni rappresentative dei settori vino, Unione Italiana Vini (Uiv) e Federvini, ed agricoltura (Coldiretti, Filiera Italia e Confagricoltura), rappresentano un esempio concreto di promozione virtuosa sul mercato americano.
«La partecipazione a Chicago del Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, del segretario generale del Ministero degli Affari Esteri Riccardo Guariglia, del consigliere giuridico del Ministro Tajani, Marco Rago unitamente al presidente Ita, Matteo Zoppas è la dimostrazione di una squadra che lavora con le aziende in ottica win win.»
Anche Damiano Tommasi, sindaco di Verona, la città che ospita Vinitaly, sarà a Chicago.
A Chicago sarà presente anche il sindaco di Verona Damiano Tommasi
A Chicago saranno presenti anche Maurizio Muzzetta, presidente Fiere Italiane, Damiano Tommasi, sindaco di Verona, Mario Pozza, presidente Assocamerestero, Fulvio Calcinardi, segretario generale Camera di Commercio italiana americana del Midwest-Chicago, Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, Robert Allegrini, presidente Niaf (National Italian American Foundation) e le organizzazioni di filiera: Unione Italiana Vini (Uiv) e Federvini con i presidenti Lamberto Frescobaldi e Micaela Pallini, e quelle di rappresentanza agricola, con Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, Luigi Scordamaglia, presidente di Filiera Italia e Annamaria Barrile, direttore generale di Confagricoltura, Mario Erba, vice direttore del Banco Popolare di Sondrio Mario e Paolo Barletta, amministratore delegato di Arsenale Spa e Gruppo Barletta.
All’evento sono saranno presenti anche Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere, i vicepresidenti Matteo Gelmetti e Romano Artoni e il direttore generale Rodolfo Rebughini.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]