Parliamo di fitoterapia col dott. Raffaele Pezzani - Di Nadia Clementi

La fitoterapia è quella pratica che prevede l'utilizzo di piante o estratti di piante per la cura di malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico

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Un tempo non esistevano i farmaci per curarsi, quindi ci si avvaleva delle piante e si sfruttavano i doni che la natura offriva all'uomo, come erbe medicinali coltivate e spontanee.
Pur non essendo a conoscenza delle ragioni scientifiche della loro efficacia, anche i nostri antenati praticavano quella che noi oggi chiamiamo fitoterapia, seppur in modo semplicistico rispetto all'attuale.
Oggi i fitoterapici sono presenti in farmacia e parafarmacia e si suddividono in: specialità medicinali con o senza obbligo di ricetta, preparati galenici e integratori alimentari. Il mercato dei fitoterapici è costituito prevalentemente da farmaci sedativi, analgesici, antitosse, lassativi, epatoprotettivi e venotonici, che utilizzano diversi principi attivi naturali come passiflora, aloe, calendula, arnica, etc.
Negli ultimi due anni il comparto dei prodotti fitoterapici è cresciuto del 6,4% e vale oggi 2,5 miliardi di euro.

Il dott. Raffaele Pezzani.

Secondo le analisi di Iqvia Italia, leader mondiale nell’elaborazione e analisi dei dati in ambito della cura della salute, ciò rappresenta il 10% del fatturato totale del mercato farmaceutico in Italia (inclusi i farmaci etici) e il 35% dei farmaci Otc (da banco).
Si è registrato infatti un accrescimento delle persone che cercano metodi alternativi per calmare alcuni disturbi lievi con prodotti totalmente naturali.
Vediamo quindi quali sono i benefici della fitoterapia con l’aiuto del Dott. Raffaele Pezzani, biologo e medico che ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Padova (Italia).
Ha oltre 50 pubblicazioni su riviste peer-review che hanno più di 600 citazioni.
Ha lavorato come membro del comitato editoriale e come redattore di riviste di fama internazionale ed è il principale ricercatore del suo gruppo di ricerca a Padova, con una lunga e valida esperienza (dal 2001) in biologia e medicina.
Le sue aree di competenza sono oncologia, endocrinologia e fitoterapia.

Dott. Pezzani, che cos’è la fitoterapia e quali patologie tratta?
«La fitoterapia è l’utilizzo di piante e loro derivati come tisane, decotti, tinture, capsule, ecc. per la cura delle malattie che colpiscono l’uomo (fitoterapia classica) o gli animali (fitoterapia veterinaria).
«Ricordiamo che la fitoterapia nasce ancora prima della farmacologia, infatti l’uomo si curava con le piante già dalla preistoria.»
 
Qual è la formazione medico-scientifica riconosciuta allo specialista in fitoterapia?
«Il medico che applica la fitoterapia oggi deve necessariamente avere una laurea in medicina e chirurgia con abilitazione all’esercizio della professione.
«Attualmente la formazione dello specialista in fitoterapia non può seguire un percorso classico e riconosciuto in Italia, poiché non ci sono scuole di specialità in fitoterapia, come invece esistono per altre discipline, ad esempio ortopedia, endocrinologia, neurologia e così via.
«Di conseguenza il medico che volesse approfondire la fitoterapia deve rivolgersi o all’estero oppure seguire un percorso in Italia con alcune scuole che si occupano di fitoterapia.
«Questo perché la legislazione a riguardo è ancora incerta ed è comune pensare alla fitoterapia come ad una medicina alternativa e complementare, benché si basi su dati scientifici validi e riconosciuti.»
 
In che cosa consiste una visita medica con lo specialista in fitoterapia e come avviene la diagnosi?
«Come per la medicina classica, la visita medica del fitoterapista è un colloquio con il paziente da cui deriva una completa e minuziosa anamnesi, che dovrebbe far emergere un quadro personale-clinico, il più possibilmente completo ed esaustivo.
«A differenza però della medicina classica, per la fitoterapia al centro c’è sempre la persona, con il suo modo di essere, la sua costituzione, il suo comportamento, le sue abitudini, l’alimentazione, lo stile di vita e quindi con i suoi disturbi e malattie.
«Completa la visita l’esame obiettivo e gli accertamenti diagnostici già eseguiti (esami di laboratorio, esami strumentali, ecc.).
«Raccolti tutti questi dati si può procedere ad una diagnosi e una prognosi come nella medicina classica. La cura sarà affidata a preparati di origine vegetale.»
 
Molti pazienti si rivolgono a una terapia non convenzionale perché pensano di avere una minor tossicità dal trattamento fitoterapico. Ma è proprio così? Il prodotto fitoterapico può in qualche caso sostituire una cura farmacologica?
«È vero che molti si rivolgono alla fitoterapia e ad altre terapie complementari per avere meno effetti collaterali. Questo non è sempre corretto, perché qualunque sostanza introduciamo può essere potenzialmente pericolosa, perfino l’acqua!
«Come diceva Paracelso Dosis sola facit, ut venenum non fit, cioè tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso, solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.
«Il prodotto fitoterapico può validamente sostituire una terapia farmacologica classica o può esserne complementare, ma non per questo è la panacea a tutti i mali.»
 
Quanto il principio attivo di un farmaco è la parte concentrata di una pianta?
«Questo dipende da molti fattori, in primis da come è stata coltivata la pianta, dove e quando è stata raccolta. Poi dal processo di estrazione dei principi attivi, che può essere eseguito in vari modi.
«Per ovviare a questa variabilità si può definire quanto un principio attivo di origine vegetale sia presente nel preparato finale, al fine di usare il fitoterapico in modo razionale.
«Inoltre spesso si usa la pianta intera che contiene più principi attivi (il fitocomplesso) i quali agendo in sinergia potenzialmente possono moltiplicare gli effetti benefici e ridurre gli eventi avversi.»
 
Quali sono i prodotti fitoterapici più richiesti?
«Sono molti i prodotti richiesti in farmacie, parafarmacie, negozi online e supermercati. C’è da dire che purtroppo questo consumo segue più la moda del momento che un reale bisogno. Comunque i dati sui consumi in Italia dei fitoterapici dicono che tra i più usati troviamo i regolatori del colesterolo, lassativi, sedativi, antidolorifici.»
 
Fitoterapia, integratori alimentari con estratti vegetali, galenica, per quali patologie sono consigliati e con quali risultati?
«La fitoterapia può intervenire a tutto tondo nel trattamento delle più svariate patologie, sia singolarmente che in associazione ad altri farmaci.»
 
A partire da che età si consiglia la somministrazione di prodotti fitoterapici?
«Come per tutte le sostanze che si somministrano ai bambini è sempre necessaria la precauzione.
«Detto questo se i genitori dei piccoli richiedono l’uso di fitoterapici in aggiunta o in sostituzione ai farmaci di sintesi, si possono somministrare alcuni preparati già testati e validati in questa categoria di pazienti.
«Già dopo la nascita alcune piante, come finocchio o camomilla, svolgono un effetto notevole per esempio nelle coliche addominali dei piccoli.»
 
Ci sono controindicazioni in fitoterapia?
«Certo, come per tutti i farmaci, anche per i fitoterapici esistono controindicazioni.»
 
Quali sono i prodotti fitoterapici più efficaci per i bambini?
«In generale, come per tutti i prodotti fitoterapici, bisognerebbe usare quei prodotti che posseggono una conferma scientifica derivante da studi clinici, a maggior ragione nei bimbi.
«I fitoterapici più efficaci sembrano quelli che combattono le infezioni respiratorie acute e ricorrenti, i disturbi del sonno, le coliche, il colon irritabile, la stipsi e la diarrea.»
 
E per gli adulti?
«Fermo restando il principio sopra accennato (conferma scientifica derivante da studi clinici), sono moltissimi i fitoterapici che si possono usare con beneficio nell’uomo.
«Tanto per citarne alcuni, ricordiamo la boswellia, che contiene l’acido boswellico (AKBA), un potente anti-infiammatorio efficace in artriti e artrosi, l’echinacea da utilizzare per il comune raffreddore, il desmodio o il tarassaco con attività protettiva verso il fegato.»
 
Nella giungla del web, come si distinguono i prodotti certificati da quelli non controllati?
«Questo purtroppo è un grosso problema che affligge il mercato in generale, non solo quello dei fitoterapici. Tendenzialmente in Italia e in Europa i controlli ci sono, funzionano abbastanza e i prodotti dovrebbero essere sicuri e contenere le sostanze dichiarate in etichetta. Non essendo però dei veri farmaci, i fitoterapici seguono una diversa legislazione.
«E questo introduce un problema di eticità e correttezza nel produttore o venditore. Il mio consiglio: parlate e discutete con chi vi vende il prodotto, interrogate sulla provenienza delle piante, su come sono preparate, solo così potete farvi una idea di chi avete di fronte. Se imbonitore o esperto. Rivolgetevi sempre ad un medico esperto del settore nel caso di dubbi.»
 
 Alcuni consigli 
In caso di influenza stagionale, cosa consiglia?
«Sicuramente ci sono diversi prodotti con dimostrata efficacia verso i sintomi influenzali. Ricordo però che i consigli che seguono sono generici, mentre un trattamento efficace dovrà essere ritagliato, come un vestito, sul paziente.
«Ognuno di noi è diverso, chi più alto, più sportivo, meno stressato, meno attivo, ecc. e questo definisce la persona e quindi anche il rimedio più adatto. Tornando all’influenza stagionale possono essere utili la spirea ulmaria, l’echinacea, il sambuco, ecc.»
 
E per il coronavirus?
«Anche il coronavirus, che fa tanto parlare di sé in questi ultimi giorni, essendo un virus influenzale può essere trattato con i farmaci classici in associazione o meno con la fitoterapia.
«Se i sintomi influenzali sono banali (stanchezza, spossatezza, ecc.) valgono le raccomandazioni generali reperibili sul sito del ministero della salute a cui possiamo aggiungere un fitoterapico che aiuti il sistema immunitario a combattere il virus, ad esempio il fillanto, il sambuco, la chiretta verde.
«Se i sintomi sono più ingravescenti (difficoltà a respirare, febbre, diarrea, ecc) si consiglia di rivolgersi ai centri sanitari predisposti per la gestione dell’emergenza coronavirus.
«Per ogni dubbio sentite il numero di telefono 1500.»
 
Qual è il ruolo fondamentale della fitoterapia verso diverse patologie come ad esempio i problemi di ansia e insonnia: cosa consiglierebbe ad esempio ad un paziente che assume sonniferi comuni come le benzodiazepine per risolvere il problema alla base con la medicina fitoterapica e «disintossicarsi» da questo tipo di farmaci di largo uso?
«Anche nel caso di disturbi del sonno la fitoterapia ha a disposizione un valido armamentario di piante di provata efficacia. Sicuramente tutti conoscono i benefici di una pianta nostrana, il tiglio, oppure la passiflora ed anche la valeriana.
«Il passaggio da una terapia con benzodiazepine ad una terapia fitoterapica può essere fatto in modo graduale e specifico per ogni paziente, valutando caso per caso quali farmaci si assume, qual è la posologia, da quanto li si assume.
«Questo percorso va fatto con l’aiuto di un medico.»
 
La scienza fitoterapica come combatte i disturbi e le condizioni croniche come la rinite o particolari tipi di sinusite, raffreddori, mal di gola etc?
«Come già sopra accennato sono molteplici le piante che possono combattere le malattie più comuni delle alte vie respiratorie.
«Astragalo, salice, spirea, echinacea, erisimo, rosa canina, timo, ecc. possono essere impiegati in maniera sintomatica e curativa, valutando attentamente la tipologia di persona al fine di scegliere la pianta adatta per il paziente.»
 
Cosa consiglierebbe a una donna in gravidanza che vuole un rimedio naturale per risolvere la nausea o altri sintomi tipici del periodo?
«Lo zenzero nel caso di nausee gravidiche è sicuramente il rimedio più conosciuto, ma oltre a questo ci sono l’olio essenziale di menta (un paio di gocce su un fazzoletto, annusare il fazzoletto 1-2 minuti anche più volte al giorno), il limone come succo da bere oppure in olio essenziale da annusare.»
 
Capitolo menopausa: quali sono i prodotti che da un punto di vista scientifico hanno rivelato essere particolarmente utili contro le vampate di calore e i vari disturbi legati a questa condizione della donna?
«La soia con i suoi isoflavoni ad attività estrogeno-simile può contribuire a limitare l’osteoporosi e l’ipercolesterolemia, mentre la cimicifuga è utile in caso di vampate, così come il trifoglio rosso.»
 
Per quanto riguarda quei problemi del tubo digerente come appunto il reflusso gastroesofageo (chiamata banalmente gastrite), che risultati sono stati ottenuti e con quali metodi specifici?
«Sono utili la malva, la liquirizia (attenzione a chi soffre di ipertensione), camomilla matricaria, ma soprattutto recentemente si sono studiate le proprietà della resina o mastice di Chios, cioè quell’estratto preparato da millenni in Grecia dalla pianta di lentisco che ha notevole efficacia nei disturbi dello stomaco.»
 
La vita frenetica odierna ha portato ad un aumento di particolari patologie come la sindrome dell’intestino irritabile: quanto può incidere la fitoterapia per quei pazienti che hanno una scarsa qualità di vita nel quotidiano?
«La fitoterapia può certamente migliorare e in alcuni casi anche risolvere la sindrome dell’intestino irritabile. Tra le piante più valide troviamo la malva, l’aloe, l’angelica e la melissa.»
 
Quando il proprio medico o pediatra non è in grado di fornire terapie fitoterapiche o miste a chi si dovrebbe rivolgere il paziente per avere un quadro completo e non ricorrere alle frammentarie informazioni web?
«Il paziente dovrebbe sempre essere seguito da un medico. Fatta questa premessa, se si desidera un medico fitoterapeuta ci si può rivolgere ad associazioni di fitoterapia, a studi medici con esperti di fitoterapia, agli ordini dei medici (che in alcuni casi hanno un registro apposito) oppure semplicemente al passaparola.»
 
Ci parla della vostra Associazione «Accademia del Benessere» e del mercato dei prodotti Phytoitalia?
«L’Associazione nasce per offrire un servizio agli associati avendo in gestione studi medici in cui operano degli esperti in Fitoterapia ed in Medicina Cinese ed inoltre ha a disposizione dei locali dove operano Osteopati o altri Professionisti del Benessere tra cui Biologi nutrizionisti per accompagnare l’associato in un percorso naturale alla ricerca della salute e della prevenzione delle malattie.
«I medici esperti in Fitoterapia ed i Biologi sono in grado di consigliare adeguatamente l’uso delle piante medicinali prodotte dalla Phytoitalia che ad oggi è una delle uniche aziende italiane produttrici in grado di offrire all’associato un ventaglio di circa 300 piante medicinali singole o in composizione.»
 
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