La mia Africa/ 16 – Di Tiziana Tabarelli

La vita (e la morte) dei cercatori d’oro di Makalda

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Makalda è un piccolo paese africano vivono le Suore di Maria Bambina. Loro si occupano di bimbi abbandonati nelle strade o nella foresta, bimbi appena nati che vengono lasciati perché non avrebbero un futuro.
Da li a pochi chilometri di distanza c’è un villaggio di baracche di fortuna costruito con fatica e stenti dove vivono i cercatori d’oro.
Sono persone che lasciano i loro villaggi e fanno tantissima strada per arrivare li perché hanno sentito dire che si trova qualche pepita d’oro. Portano con sé la famiglia e vanno alla ricerca di un po’ di fortuna rischiando anche la vita.
Infatti molti di loro non tornano indietro dalle buche profonde che scavano per cercare qualche piccola pepita.
La vita e il lavoro sono davvero faticose perché, come si vede dalle foto, vivono tutto il giorno in mezzo al fango e alla terra, che scavano con le mani fino a fare buchi profondi. Le donne mandano giù dei barattoli che gli uomini riempiono di fango. Li tirano su e con pazienza cercano nel fango se c’è qualcosa che possa aiutarli a sopravvivere.
Mi viene tristezza sia a raccontarlo e mi scende una lacrima rivedendo queste foto. E penso… che la vita vale proprio poco, se la si rischia per una manciata di terra.
Eppure, lo fanno per dar da mangiare un po’ di «ugali» (polenta bianca) e dare un po’ di latte ai loro figli.
I bimbi guardano i genitori con le mani nel fango e anche loro fanno la loro parte… Qui non si va a scuola, sono tutti analfabeti e provenienti anche dalle terre lontane come la Tanzania, Uganda, Ruanda Nigeria .
Ecco, questa è la vita dei cercatori d’oro…