Tra un mese il 50esimo anniversario dell’Alluvione del 1966
Chiediamo ai lettori di inviarci testimonianze, ricordi, foto e quant’altro possa contribuire a ricostruire l’evento che segnò l’inizio della rinascita del Trentino
Tra un mese ricorrerà il 50esimo anniversario dell’alluvione che nel 1966 sconvolse l’Italia e in particolare il Trentino.
Fu una delle più grandi calamità naturali che sconvolsero il territorio nel XX Secolo.
I Trentini delle zone sconvolte furono a due passi dall’ennesima emigrazione di massa.
E invece fu proprio in quell’occasione che il Trentino iniziò a cambiare la sua storia grazie a tre fattori.
Il primo è che l’Italia aveva imparato molto dall’alluvione del Polesine, avvenuta nel 1961. Gli abitanti del delta del Po, praticamente abbandonati dallo Stato, si dispersero per l’Italia e per il mondo. Stavolta lo Stato non poteva abbandonare i suoi cittadini.
Il secondo è che a Roma c’era un politico italiano molto potente, Flaminio Piccoli. Qualche anno dopo sarebbe diventato segretario nazionale della Democrazia Cristiana, ma già nel 1966 era uno dei potentati del Paese.
Il terzo è che a Trento la neonata e piccola Provincia autonoma aveva eletto al proprio vertice un personaggio destinato a passare alla storia come Padre dell’Autonomia trentina: Bruno Kessler.
Fu grazie a questi tre fattori – e in particolare alle capacità operative di Kessler – che il Trentino si rimboccò le maniche e iniziò a lavorare. La volontà di reagire non era mai mancata e per la prima volta c’erano i soldi.
I Trentini si diedero da fare e in breve non solo ricostruirono il territorio, ma non smisero mai di lottare per la propria terra.
Per questo è all’alluvione del 1966 che noi facciamo risalire la partenza del riscatto del Trentino.
Tra un mese, il 4 novembre 2016, dedicheremo un ampio servizio all’alluvione del 1966.
Per questo chiediamo ai lettori di inviarci testimonianze, aneddoti, ricordi, foto e quant’altro possa contribuire a ricostruire quell’evento.
[email protected] – 0461 1920281 – 340 5783522