Ad Albiano la festa dello «Sguazet» – Di Giuseppe Casagrande
È il nome dialettale che identifica il piatto a base di frattaglie: polmone, cuore, fegato, milza. Sabato prossimo 2 marzo il tradizionale incontro conviviale
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Pajata a Roma, Lampredotto a Firenze, Finanziera a Torino, Meusa a Plermo, Sguazet in Trentino.
Sono tutte espressioni dialettali che si riferiscono al cosiddetto «Quinto Quarto», ovvero alle cosiddette «frattaglie».
Termine quest'ultimo che non deve spaventare. Sono quelle parti dell'animale che si riferiscono a tutto ciò che non rientra nei quattro principali tagli nobili (anteriori e posteriori).
Le «frattaglie» più comuni utilizzate in cucina sono il fegato, la milza, il polmone, il cuore, i rognoni, le animelle, la trippa, i testicoli, le mammelle.
La Confraternita dello Sguazet di Albiano con lo chef Fiorenzo Varesco.
Quell'intingolo succulento a base di frattaglie, amato dai buongustai
In Trentino per mantenere viva la tradizione di questo antico piatto a base di frattaglie (polmone, cuore, milza, fegato) nel 2003 ad Albiano, una delle capitali mondiali del porfido, è stata fondata una Confraternita il cui scopo è quello di mantenere, garantire e tramandare alle nuove generazioni questa antica ricetta popolare.
La Confraternita dello Sguazet. Al centro il Gran Maestro Gabriele Bertuzzi.
I soci fondatori della Confraternita: Gran Maestro Gabriele Bertuzzi
Diciotto sono i soci fondatori della Confraternita dello Sguazet di Albiano. Eccoli con i rispettivi ruoli: Gabriele Bertuzzi (Gran Maestro). Ruggero Odorizzi (Gran Cerimoniere). Lionello Ravanelli (Gran Tesoriere). Lorenzo Chizzola (Maestro Cantiniere). Erna Pisetta (Segretaria).
Gli altri soci fondatori: Giovanna Negri, Antonietta Loreto, Valter Odorizzi, Filomena Loreto, Sergio Baldessari, Ester Rizzoli, Gino Negri, Violetta Begher, Carlo Adami, Miriam Bertuzzi, Gerardo Ciullo, Ivone Ravanelli, Saverio Odorizzi.
Per festeggiare i 21 anni di attività sabato prossimo 2 marzo i soci fondatori della Confraternita si ritroveranno ad Albiano con un gran numero di amici, simpatizzanti e buongustai in occasione del tradizionale incontro conviviale.
I fratelli Giorgio e Federico Paolazzi brindano con lo spumante Gradar.
Pantagruelico il menu proposto dallo chef Fiorenzo Varesco
Pantagruelico il menu proposto da Fiorenzo Varesco, chef patron della Storica Osteria Morelli di Canezza di Pergine, nonchè socio benemerito della Confraternita. Dopo il brindisi di benvenuto con lo spumante «Gradar» della Cantina Giorgio e Federico Paolazzi di Faver, aprirà le danze una peccaminosa lingua salmistrata su purea di patate e castagne con salsa verde. Seguiranno gli gnocchetti di milza in brodo, ghiotto preludio al piatto forte della serata: il mitico Sguazet della Confraternita con la polenta di Storo, piatto accompagnato dal radicchio, erbe di campo e sedano rapa marinato. Chiusura in dolcezza con le torte delle consorelle.
Il Pinot Nero Pietra di Confine della Cantina Giorgio e Federico Paolazzi (Faver).
I vini della Cantina Giorgio e Federico Paolazzi di Faver Altavalle di Cembra
Allieteranno la serata i vini della cantina dei fratelli Giorgio e Federico Paolazzi di Faver Altavalle di Cembra: le bollicine «Gradar» e il Pinot Nero «Pietra di Confine».
Il nome Gradar in dialetto cembrano significa «setacciare», tecnica utilizzata per ricavare le pietre utili alla costruzione dei tipici muretti a secco presenti in tutta la Velle di Cembra, distribuiti su una superficie di 708 chilometri e tutelati dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità.
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Giuseppe Casagrande - [email protected]
Fiorenzo Varesco, socio benemerito della Confraternita dello Sguazet.