Rovereto ancora una volta con il cappello in mano?
Senza scomodare il Keynes, signor sindaco, ci sono ben altre strade da percorrere! – Di Paolo Farinati
Mi permetto una contro-riflessione su quanto affermato oggi, sabato 3 aprile, sulle pagine di un quotidiano locale dalla maggioranza politica che governa la città di Rovereto.
«Le varie liste che compongono la maggioranza che sostiene il Sindaco di Rovereto Francesco Valduga, oggi sabato 3 aprile, ribadiscono sulla cronaca locale il proprio malumore verso il governo della Provincia Autonoma di Trento, in quanto ritenuto colpevole di promettere molto a parole per la nostra città e per la Vallagarina, ma incapace di sganciare i denari necessari per i dovuti investimenti.
In poche parole, Rovereto è ancora una volta col cappello in mano verso Trento.
È una chiara posizione di sudditanza, di palese debolezza, ma pure di evidente impreparazione a programmare nel tempo gli attesi investimenti. Mancanza di visione, di coraggio, di determinazione?
Certamente! Non vi è tempo migliore come quello di oggi per mettere risorse finanziarie in opere e in infrastrutture.
La liquidità presso le banche e gli istituti di credito a medio-lungo termine è enorme, i tassi d'interesse i più bassi degli ultimi 20 anni.
John Mainard Keynes non avrebbe dubbi! Investire, investire, investire. Per dare risposte e rinnovata fiducia ai cittadini.
Ma no, a Rovereto aspettano mamma o matrigna PAT (!).
Nel quinquennio del Sindaco prof. Guglielmo Valduga, dal 2005 al 2010, fummo capaci di ben 184 milioni di Euro di investimenti in città.
Io, con tutta modestia ma grande comprensibile orgoglio, di quella Giunta comunale ero Assessore anche alle Finanze. Vi fu la capacità, del Sindaco in primis, di ottenere importanti risorse dalla PAT, ma parecchi furono pure i mutui accesi.
Tra molte voci d'investimento, ricordo la costruzione di due scuole medie, di due scuole elementari, di due scuole materne, di due asili nido, di Casa Depero, fu riaperto il cantiere del teatro Zandonai, furono sistemati Corso Rosmini e Corso Bettini, furono messi in sicurezza quattro ponti della città, furono asfaltati 85 chilometri di strade comunali, fu cantierizzata la RSA di Piazzale De Francesco, furono finanziate le ristrutturazioni di quattro oratori, tanto per fare solo alcuni concreti esempi.
Se si vuole, in cinque anni si possono fare tante cose. Constato, con rammarico, che negli ultimi 10 anni di investimenti pubblici comunali a Rovereto se ne sono visti assai pochi. E men che meno con risorse roveretane (!).
Certo, anche con ricorso a propri mutui. Faccio un solo semplice esempio: il parcheggio interrato a Piazzale Leoni o Follone.
Per 700 posti macchina sono necessari circa 6 milioni di Euro. Con un mutuo a 30 anni ai tassi attuali significa per il Comune un onere annuo pari a circa 400mila Euro.
Su un bilancio del Comune di Rovereto di circa 120 milioni di Euro, e un patrimonio comunale stimabile ben oltre i 600 milioni di Euro, avreste timore ad affrontare una simile spesa?
Il buon senso e una certa visione amministrativa mi fanno dire serenamente di no. Quindi, in sintesi, caro Sindaco e cari Assessori, non abbiate alcun timore. I roveretani attendono da voi capacità, determinazione e coraggio.
Il momento storico richiede alla seconda città del Trentino una precisa visione, per creare innanzitutto rinnovata fiducia. Basta cappello in mano, ma avanti con onore e orgoglio.
I 510 anni di Rovereto Città li richiedono con forza.
Grazie e auguri di una serena Pasqua.
Paolo Farinati.