«Un nuovo ordine globale? Serve l’Europa forte e autonoma»

Lo ha detto il commissario europeo Gentiloni al Festival dialogando con Tamburini e Magri (Ispi): «La globalizzazione non è morta, deve solo diventare più sicura»

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«La situazione globale è certamente difficile ma non bisogna lasciarsi andare alle profezie di sventura. Un nuovo ordine globale è possibile, ma serve un’Unione europea che sia forte economicamente e autonoma dal punto di vista strategico.»
Paolo Gentiloni, commissario Ue agli affari economici e monetari, dà la scossa sul tema «dell’orgoglio» europeo, durante l’appuntamento «Un mondo cambiato: sfide e opportunità per un’Europa protagonista», al Festival dell’Economia di Treno 2022.
Presente nella sala dell’auditorium Santa Chiara anche Romano Prodi, assieme a tanti giovani, per ascoltare Gentiloni, che ha risposto alle domande del direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini e di Paolo Magri, vicepresidente esecutivo ISPI, e a seguire degli studenti trentini.
 
«L’incertezza caratterizza certamente la fase attuale tra post pandemia e conseguenze del conflitto in Ucraina, ma non dobbiamo confondere le difficoltà con una catastrofe incombente, – ragiona Gentiloni. – E soprattutto non dobbiamo favorire i rischi che effettivamente sono presenti. La guerra ha proposto il tema del disordine.
«La sfida per l’Unione europea è stringente: riuscire a tenere in vita gli elementi di espansione e crescita che il dopo Covid ha messo in movimento, cercando di combinare l’azione strategica verso le grandi transizioni.
«Una cosa è fondamentale: se si parla di nuovo ordine serve un nuovo protagonista, un’Unione europea che sia gigante economico ma anche strategicamente autonoma.»
 

 
Per Gentiloni, sollecitato da Tamburini e Magri, «la globalizzazione non è morta, va solo ridisegnata in modo più “sicuro”.
«L’Europa non deve più dipendere dall’esterno per l’energia, i metalli rari o per i superconduttori. E serve inoltre una difesa comune rivolta anche al Mediterraneo.
«La Nato – prosegue – è un’alleanza difensiva. Ma una grande potenza economica e culturale come l’Unione europea non potrà non avere un approccio autonomo verso l’Africa e del Medio Oriente, che saranno un pezzo determinante del futuro del pianeta.
«Altrimenti ci troveremo ad essere solo spettatori tra due giganti mondiali, Usa e Cina.»
 
Il dialogo tocca anche il tema delle regole finanziarie dell’Unione, che tra l’altro sta per allargarsi, per quanto riguarda l’area Euro, accogliendo la Croazia.
Sulla sospensione del Patto di stabilità fino al 2023 Gentiloni ringrazia i leader europei per la condivisione.
«Non è un via libera alla spesa per i Paesi ad alto debito, ma una misura che tiene conto dell’incertezza e consente maggiore agilità di risposta ai governi.
«Il percorso di definizione delle nuove regole prosegue, presenterò una proposta dopo l’estate, cercando il consenso nella Commissione e poi nei Paesi membri.
«Dobbiamo andare verso una riduzione del debito più graduale e allo stesso tempo favorire la crescita.»

L’Italia, «sorvegliato speciale» per l’alta esposizione finanziaria, si sta muovendo bene secondo il commissario, pur dovendo affrontare inflazione e carenza di materie prime e rispettando le scadenze del PNRR.
C’è spazio, conclude Gentiloni, per una trattativa sulle tempistiche, ma solo continuando a dimostrare, come sta facendo il Paese, di lavorare ventre a terra per rispettare le scadenze del piano.