Il PATT su emergenza al Brennero e riforma credito cooperativo
No al ripristino delle barriere al Brennero per spostare i controlli ai confini dell’Europa. Per garantire le nostre casse rurali, sondiamo l’ipotesi della holding territoriale
Si è riunito oggi, come tutti i lunedì, l’Ufficio politico del PATT: due le tematiche politicamente rilevanti affrontate.
Innanzitutto si è preso atto con soddisfazione dell’incontro della Giunta del GECT che ha affrontato il problema legato alla decisione dell’Austria di erigere barriere al confine del Brennero per contrastare il fenomeno dei migranti.
L’Ufficio politico ha condiviso la contrarietà dei tre Presidenti alla sospensione del Trattato di Schengen e al ripristino dei confini fra gli Stati dell’Unione, pur non sottovalutando l’emergenza profughi a cui sono sottoposti Paesi come l’Austria e l’Italia.
Si condivide inoltre la volontà di sollecitare l’Europa affinché si rafforzino i controlli ai confini con l’esterno, chiedendo al contempo all’Austria di rendere meno invasivi possibile i controlli al Brennero.
Il PATT inoltre, anche sulla scorta delle iniziative intraprese a livello nazionale dai parlamentari autonomisti, sollecita il Governo perché finalmente si velocizzino le procedure di riconoscimento dello status di rifugiato.
Non è più tollerabile, infatti, che occorra più di un anno per valutare il diritto di asilo politico, sottoponendo le Istituzioni ad uno sforzo organizzativo e finanziario rilevante e difficile da giustificare.
Poco più di un mese dovrebbe essere il tempo massimo per poter espletare tutte le procedure di riconoscimento.
In secondo luogo, l’Ufficio politico del PATT ha affrontato le conseguenze legate all’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto di riforma del credito cooperativo, che è stato oggi firmato dal Presidente della Repubblica.
Ripercorrendo tutte le fasi che hanno visto il mondo cooperativo, le Istituzioni e i rappresentanti del PATT impegnati a veder tutelata la particolarità del modello cooperativo trentino e sudtirolese, a garantire il mantenimento dei valori e dei principi che sono alla base del movimento cooperativo e infine a garantire alle nostre Casse Rurali l’attuale livello di autonomia che ha consentito loro di essere punto di riferimento per il territorio e per le imprese, l’Ufficio Politico del PATT, riservandosi di prendere visione del testo, impegna la propria delegazione parlamentare e sollecita il movimento cooperativo e le Istituzioni locali affinché nel decreto legge sia prevista la possibilità di costituire holding a livello territoriale con un limite patrimoniale sostenibile a livello regionale.
Il PATT chiede inoltre che venga seriamente sondata la possibilità di costituire un’unica holding a livello regionale con tutti gli istituti di credito aventi sede localmente, così come peraltro richiesto con la mozione presentata dal gruppo consiliare del PATT e approvata dal Consiglio Regionale il 22 aprile scorso.
I prossimi giorni serviranno alla delegazione parlamentare autonomista per prendere visione del testo e capire le intenzioni del Governo e consentire, quindi, all’Ufficio politico, nell’incontro di lunedì prossimo, di approfondire e riprendere in mano l’argomento e avanzare ulteriori proposte operative.