Religion Today Film Festival 2024

Il trentino Andrea Franceschini «sbanca» con il doc. «Bridging The Gap» – Il Festival continuerà fino a mercoledì 25 settembre

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Religion Today Film Festival regala due grandi successi ad Andrea Franceschini, autore trentino, che viene insignito del premio come Miglior Documentario dalla giuria internazionale e del premio CinemAMoRE, dalla giuria «popoli e religioni».
Il suo «Bridging the Gap» (Italia, 42’) ha rapito giurati e pubblico con la sua autenticità e il suo messaggio di dialogo e cooperazione tra persone di fede e culture diverse: il documentario infatti racconta di come in Myanmar, due comunità di cristiani e buddisti decidano di collaborare insieme nella creazione di materiale musicale, che crei unione.
«Il mio film parla di dialogo religioso, dunque calza a pennello con Religion Today: qui è un luogo di confronto, conoscenza e dialogo per me molto importante» – dichiara Franceschini.

La Cerimonia di Premiazione di questa 27esima edizione si è tenuta oggi, 22 settembre a Montagnaga di Piné, presso «Casa Iride», sede della giovane associazione Shemà, con la quale Religion Today ha instaurato una solida collaborazione negli anni.
Tanti i registi, produttori e lavoratori del settore da tutto il mondo che erano presenti all’evento trentino.
Un altro italiano ha raggiunto il podio della rassegna, Denis Nazzari, regista di “A Proof of Love” (Italia 10’), short che ha vinto il «Gran Premio nello Spirito della Fede», riconoscimento più rappresentativo di Religion Today Film Festival.
In pochi minuti di proiezione, Nazzari riesce a toccare le corde più profonde, raccontando la disabilità all’interno di una coppia.
 
«The Erl-King» (Serbia 92’) di Goran Radovanovic si porta a casa invece il premio come miglior “feature film”, con un racconto di una famiglia della Serbia di fine anni 90, che vive una faticosa quotidianità tra sanzioni internazionali e assenza del padre.
Come miglior documentario short è stato battezzato «Dhye Dreams» (Nepal 27’) di Shanta Nepali, un viaggio nella vita himalayana di 3 donne nei villaggi tibetani in Nepal.
 
«Appalachia» (Romania 28’), di Roxana Stroe è stato riconosciuto come best cortometraggio col suo racconto di una giovane coppia nella Romani più «profonda e conservatrice».
Tanti altri i premi e le menzioni che le numerose giurie del Festival hanno consegnato a Pinè, a testimonianza della capacità di Religion Today di riuscire a fare «network», su scala locale, nazionale e internazionale.
 
A questa 27esima edizione hanno partecipato 64 film in concorso, provenienti da 32 Paesi diversi e ha raccolto già in questi 5 giorni di festival un numero record di presenze ai tanti eventi, che continueranno fino a mercoledì 25 settembre, quando a Bolzano, dopo aver incontrato le classi del Liceo Pascoli, alle 11,00 la giuria formata proprio dai giovani studenti annuncerà l’ultimo premio mancante, il «Film for our Future» Award, alla conferenza stampa di chiusura.
 
Domani, lunedì 23 settembre, alla biblioteca B. Emmert di Arco, il direttore Andrea Morghen presenterà alle 20.30 due proiezioni in concorso, con la partecipazione di ospiti importanti. In particolare Don Palmiro, sacerdote protagonista del documentario italo/francese «Toxicily» (Italia/Francia 85’) di François-Xavier Destors, che racconta la storia di resistenza e rassegnazione della popolazione che, a Nord di Siracusa, vive vicino a un enorme impianto petrolchimico, che inquina l’ambiente circostante.
Sarà presente anche il vincitore del Gran Premio nello Spirito della Fede, Denis Nazzari, regista di «A Proof of Love» (Italia 10’), short che sarà proiettato in sala e che verrà presentato i giorni seguenti alle matinée nelle scuole.
 
Questa XXVII edizione ha voluto essere rivoluzionaria, nell’intento di portare ai massimi livelli del dibattito le tematiche legate ai cambiamenti e dell’industria cinematografica e dell’arte come strumento al servizio della spiritualità.