Al Teatro San Marco di Trento, sabato 16 novembre
Con «Credo che sta comedia no la rifaren mai pù», va in scena l’autoironia sul mondo delle filodrammatiche
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La ventisettesima edizione di «Palcoscenico Trentino», rassegna a carattere provinciale organizzata dalla Co.F.As. e programmata a Trento al Teatro S. Marco, proseguirà sabato 16 novembre con il quarto dei cinque spettacoli in concorso per l'aggiudicazione dell’edizione 2024 del «Premio Mario Roat».
Sarà in scena la Filodrammatica di Ischia con «Credo che sta comedia no la rifaren mai pù».
Si tratta di un testo di Amintore Giordani, pseudonimo dietro il quale si cela il regista Ermenegildo Pedrini.
Il titolo già da solo delinea il perimetro di una commedia umoristica che vuole prendersi gioco del mondo del teatro amatoriale.
La storia è quella di una sgangherata Compagnia che, priva di sufficiente bagaglio di esperienza, avvia l’allestimento di uno spettacolo drammatico che si rileverà più difficile del previsto.
Gli interpreti mancano di qualsiasi base tecnica per poter affrontare un lavoro di questo tipo: non riescono, infatti, a distribuire adeguatamente i ruoli e moltiplicano le gaffes durante le prove, in una sorta di irresistibile escalation che vedrà peggiorare sempre di più le cose.
I personaggi sono quelli che ci si potrebbe aspettare di trovare dentro un testo del genere: Nello (Andrea Gianesini), attore arrogante e presuntuoso; Alberto (Daniele Roat), un giovane molto naif alla sua prima esperienza teatrale; Lauro (Martino Faccenda), egocentrico attore professionista e Lisa, (Miriam Toldo) una regista debole e incompetente.
Completano il cast il meticoloso e perfezionista Germano (Stefano Tavernini), e Giorgio (Giacomo Filippi), lo sbadato tecnico della compagnia.
Sabato 16 novembre il sipario del Teatro San Marco si alzerà su «Credo che sta comedia no la rifaren mai pù» alle 20.45.