Storie di donne, letteratura di genere/ 503 – Di Luciana Grillo

Rossella Montemurro, «Galoppando contro vento - I Western Haflinger di Emanuele Lamacchia» – Letto il libro, si sogna di essere... Calamity Jane

Titolo: Galoppando contro vento. I Western
            Haflinger di Emanuele Lamacchia

 
Autrice: Rossella Montemurro
Editore: Altrimedia, 2023
 
Pagine: 72, Brossura
Prezzo di copertina: € 17
 
Aveva tre anni, Emanuele, quando, salendo da solo su una cavalla, rimase con il piedino bloccato in una staffa, a testa in giù.
Non pianse, ma si sentì a suo agio e capì, sia pure come può capire un bimbo di tre anni, che ai cavalli avrebbe dedicato la sua vita.
Emanuele viveva in Basilicata e, quando diventò un po’ più grande, accompagnato dal papà andava al maneggio ogni fine settimana.
C’è da dire che il nonno era proprietario di una masseria dove, insieme ad altri animali, trovava gli amati Haflinger, i cavalli dalla lunga criniera bionda che arrivavano dall’Alto Adige, da Hafling, un luogo presso Merano.
 
Aveva 7 anni quando in regalo arrivò Zebra, una puledra: «ero felicissimo, passavo molto tempo a osservarla. Volevo diventare suo amico…».
Emanuele amava la campagna, la vita che segue l’andamento naturale delle stagioni, la compagnia del nonno paterno Emanuele e della nonna materna Vittoria, la musica che studiava in Conservatorio, la scuola che frequentava senza problemi.
Aveva amici un po’ più grandi di lui, ma i più cari erano sempre i cavalli, perché «quello dei cavalli è un universo a parte. Solo se hai il fuoco dentro riesci a immergerti fino in fondo».
Ed Emanuele ce l’ha dentro quel fuoco che lo spinge a gareggiare, sapendo che «a cavallo come nella vita devi aver chiaro l’obiettivo, incassare le sconfitte, imparare dagli errori».
 
Dall’amore per i cavalli alla creazione dell’Eledorado Ranch Emanuele ha dovuto lavorare, studiare, fino a diventare accompagnatore escursionista e istruttore federale di equitazione western.
E altra conquista è stata l’ammissione nel Ranch dei ragazzi «diversabili», conquista complessa perché in Basilicata l’ippoterapia non era garantita dal Sistema sanitario regionale.
Emanuele dichiara di essere stato spinto in questa direzione «dalla dignità, dal coraggio e dalla forza delle famiglie dei ragazzi, in particolare dalle mamme, sante donne che sopportano un impegno enorme con un sorriso, una forza e un amore immensi».
 
Emanuele non si ferma, cura il suo aggiornamento, perfeziona le tecniche di addestramento, di formazione degli allievi e di gestione del cavallo, diventa coach Special Olympics, si occupa di Riabilitazione equestre, di primo soccorso, dell’uso del defibrillatore e dal 2019 è medico veterinario… tutto questo con il sostegno della moglie e del loro bimbo.
 
Letto il libro, salterei in groppa ad un haflinger e andrei felice verso una prateria, immaginando di essere Calamity Jane.
«Da adolescente facevo equitazione, la mia cavalla si chiamava Fiamma.)
 
Luciana Grillo - [email protected]
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